BOLLO AUTO STORICHE: "PD, PSI E GIUNTA REINTRODUCONO LA TASSA PIENA. DURO COLPO PER APPASSIONATI, IN CRISI L'INTERO COMPARTO" - NOTA DI DOTTORINI (IDV)

Secondo il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv) con l'emendamento sul collegato alla finanziaria 2015 a firma Pd e Psi, approvato oggi in Aula, “l'Umbria declassa i suoi cittadini alla serie B e li obbliga a pagare un nuovo balzello. Altre Regioni si sono opposte al Governo, l'Umbria abbassa invece la testa".

Data:

25 Mar 2015 00:00

Tempo di lettura:

2 minuti, 36 secondi

 

(Acs) Perugia, 25 marzo 2015 - "Con l'emendamento a firma Pd e Psi, la Giunta regionale declassa i contribuenti umbri a cittadini di serie B, cancellando le agevolazioni per i possessori di veicoli storici. Oggi la nostra Regione decide di assecondare il colpo di scure del governo Renzi negando un possibile beneficio che altre Regioni, come Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia, Basilicata, provincia autonoma di Trento e Bolzano e, da ultima, Veneto hanno invece reintrodotto. Una decisione tutt'altro che sensata che penalizza i cittadini umbri rispetto a quelli di altre regioni e non dà alcuna risposta a chi si è visto da un giorno all'altro penalizzare dal brutale intervento del Governo”. Con queste parole il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv), commenta l'approvazione dell'emendamento “a firma Pd e Socialisti e sostenuto dalla Giunta, che cancella il beneficio fiscale per le auto e le moto storiche, ottenuto grazie al mio emendamento approvato appena due giorni fa in Commissione”.

“Purtroppo - continua Dottorini, che nella nota fa riferimento al suo ruolo di presidente dell'associazione 'Umbria migliore'- siamo in una Regione che non trova fondi per provvedimenti di giustizia ed equità, ma stanzia 240mila euro a favore dei cavatori umbri sottraendoli ai fondi destinati all'associazionismo. È bene ricordare che la legge uscita dalla prima Commissione prevedeva la trasformazione della 'tassa storica di circolazione' in 'tassa storica di possesso' con tre scaglioni di imposta basati sulla potenza fiscale (kilowatt) dell'auto o della moto storica, certificata dall'Asi, dall'Fmi o dai centri specializzati individuati a suo tempo dalla Giunta regionale. La norma – spiega - voleva quindi allineare la legislazione umbra a quella delle altre Regioni d'Italia, con l'intento non di generalizzare un beneficio, ma di concentrarlo solo su quei veicoli certificati come storici e che presentino specifiche caratteristiche tecniche e meccaniche. Ma purtroppo questo da oggi non sarà più possibile, con gravi conseguenze sulle casse regionali dal momento che molti cittadini venderanno il proprio mezzo, lo rottameranno o lo esporteranno, magari mettendo in atto tutti quegli escamotage in grado di aggirare questa nuova tassa. In questo modo in realtà è facile immaginare che il gettito previsto non sarà confermato. Senza considerare – aggiunge Dottorini - i contraccolpi su un comparto fatto di autofficine, riparatori, tappezzieri, rivenditori e sull'indotto turistico. Con l'emendamento Pd-Psi si interviene anche su club e associazioni collezionistiche, di fatto estromettendole da quanto fino ad oggi costruito a garanzia del patrimonio storico e collezionistico”.

Secondo il consigliere Dottorini la questione del bollo per le auto e moto storiche “sta alimentando un odioso contenzioso tra Governo e semplici cittadini appassionati che si troveranno di colpo a dover pagare centinaia e in molti casi migliaia di euro di nuove tasse. In Umbria avremmo potuto evitare la tagliola del Governo approvando l'emendamento che io presentai a dicembre. Ma il solito schieramento – ricorda - si oppose fermamente, senza avere l'umiltà di capire che a rimetterci sarebbero stati i contribuenti umbri. Tutto questo mentre l'assessore competente aveva scritto a chi gliene faceva richiesta assicurando che la Regione Umbria stava 'studiando un'ipotesi di riduzione del bollo per le auto riconosciute come storiche' da inserire nel Collegato al Bilancio. Questi sono i risultati conclude Dottorini - e da oggi tutti dovranno pagare, almeno in Umbria”.  RED/tb
 

Ultimo aggiornamento: 25/03/2015