BILANCIO REGIONALE (5): CON 18 SÌ E 11 NO APPROVATO A MAGGIORANZA IL DOCUMENTO CONTABILE – LE DICHIARAZIONI DI VOTO

Data:

30 Mar 2011 01:00

Tempo di lettura:

7 minuti, 6 secondi

(Acs) Perugia 30 marzo 2011 – Approvato a maggioranza (18 sì da Pd, Idv, Prc,Socialisti, Per l'Umbria Catiuscia Marini presidente e 11 no, Pdl, Lega, Fli e Udc) il bilancio di previsione 2011 e triennale 2011-2013 della Regione Umbria. Nel corso delle dichiarazioni di voto sono emerse le questioni che hanno caratterizzato il dibattito della prima giornata con il voto sul “Collegato”. Nell’ambito della maggioranza, che ha votato compatta a favore, sono state “chiarite” e “delimitate” le questioni di dissenso che hanno portato alla non partecipazione al voto di Idv e Prc-Fds. L’Udc, nel votare contro il Bilancio ha precisato i termini del “sì” al collegato. Pdl e Lega Nord hanno sottolineato la frattura in seno alla maggioranza e “l’inadeguatezza” della coalizione di governo. Di seguito le dichiarazioni di voto dei consiglieri: RAFFAELE NEVI: “PER IL BENE DELL'UMBRIA SERVE SAPERE SE ANCORA ESISTE UNA MAGGIORANZA, RISPETTO A QUESTA CONTINUA GUERRIGLIA QUOTIDIANA” “Ieri sono successe cose rilevanti, ma una delle due forze politiche che non hanno partecipato al voto, Rifondazione comunista, sembra aver chiesto scusa, e il consigliere Brutti sembra rimasto isolato. Ieri però lo stesso consigliere Brutti ha fatto una denuncia relativamente ad alcuni poteri forti che intendono mettere le mani addosso alla Giunta. E il fatto, riferito da alcuni, che la presidente Marini non sia riuscita a fare una mediazione politica, dimostra l'entità del problema. La cosa ci preoccupa, non è di poco conto e ci obbliga a chiedervi se ancora c'è una maggioranza. Siamo convinti per il bene dell'Umbria che serva chiarezza rispetto a questa continua guerriglia quotidiana. Voglio vedere come procederà il piano di fattibilità votato ieri sull'inceneritore. Oggi lo stesso Dottorini fa dichiarazioni che confermano i problemi sollevati da Brutti, come nella lettera aperta alla presidente Marini si ribadisce che lotterà contro una sorta di infiltrazione dei poteri forti nella maggioranza. Sono cose scritte da Dottorini oggi stesso, in concomitanza con il voto sul bilancio. E' uno spettacolo indecente, un teatrino che l'Umbria non merita e che ci avvicina sempre più alle regioni meridionali invece che alle aree più sviluppate del Paese. GIANLUCA CIRIGNONI, (Lega Nord) “QUESTA SINISTRA NON SEMBRA NEMMENO INTERESSATA ALLE PREOCCUPANTI SORTI DEL LAVORO E DELL'OCCUPAZIONE” La mia è una valutazione negativa. C'è una spaccatura forte nella maggioranza con un ruolo dell'Idv sempre ispirato al tintinnare di manette, ma non si avvede in Umbria di inchieste in atto e di poteri forti che a parole vorrebbe denunciare. Sul bilancio non si è provveduto alla riforma endo-regionale e della sanità. Questa sinistra non sembra nemmeno interessata alle sorti del lavoro e dell'occupazione. La Cigil si prepara ad una grande manifestazione denunciando una situazione occupazionale da brivido particolarmente nel Nord Umbria; ma la maggioranza ha ritenuto di respingere il nostro emendamento di un milione di euro per una ulteriore integrazione da destinare ai settori produttivi più sofferenti. Sui rifiuti voglio ricordare che la legge prevede sanzioni per gli Ati che non raggiungono le quote minime di raccolta differenziata. Dovrebbe esserci un regolamento apposito. Mi chiedo dov'è e se è stato mai approvato. SANDRA MONACELLI (capogruppo Udc): “VOTO NEGATIVO DELL’UDC. MAGGIORANZA DEBOLE E DALLE IDEE CONFUSE. IL SÌ SUL COLLEGATO MOTIVATO DAL VOLER EVITARE POSIZIONI PREGIUDIZIALI. In questo derby sul bilancio 2011 tutto interno al centro-sinistra i nodi irrisolti sono rimasti tali. Sono venute allo scoperto quelle posizioni inconciliabili su tematiche fondamentali. La guerra fredda tra la coppia IdV-Rifondazione e l'asse PD-Socialisti, ha assunto i connotati della rissa. È emersa la palese debolezza di questa coalizione che si regge solo sul ricatto dell'ala radicale sul partito di maggioranza. Manca una coalizione di governo, alla quale non abbiamo nessuna intenzione di dare soccorso. Quanto accaduto in tema di rifiuti tradisce l’incapacità di definire una sintesi condivisa. I ricatti dei partiti del 'NO' hanno cercato di condizionare il dibattito, continuando a giocare ancora una volta, ma senza riuscirci, la carta del rinvio. Per questo ho sostenuto, al netto di atteggiamenti pilateschi, la necessità di decisioni che responsabilmente superassero i recinti degli opportunismi e stabilissero in maniera seria il tempo, vale a dire il 'se non ora, quando', entro il quale scegliere. L'ambito dei rifiuti e le scelte relative alla chiusura del ciclo rivestono un'importanza tale per i cittadini umbri da meritare una programmazione chiara e coerente da parte di chi governa questa regione. Il mio voto in favore del Collegato è stato motivato dal voler evitare posizioni pregiudiziali, apprezzando l'evoluzione interessante della decisione sui rifiuti. Non si è trattato del soccorso di una parte dell'opposizione a una parte della maggioranza, ma del rifiuto di un ricatto avanzato da una parte della maggioranza su una questione strategica. La Regione deve fare alcune scelte oggi, prima che sia troppo tardi. Chiunque tenta di vedere nella scelta dell’Udc altre motivazioni è evidentemente in malafede. Per tutto il resto del Bilancio, infatti, il nostro giudizio rimane fortemente negativo. C'è un'evidente scollamento nella maggioranza che non ha le idee chiare su: macchina pubblica, sanità, sull'economia, commercio e turismo, cooperative sociali, crisi del lavoro. C'è ancora un eccessivo ancoraggio ad una visione ideologica statalista. La Marini esca da questo dogma statalista, spezzi alla svelta i fili nostalgici del passato e vada avanti con le riforme vere, e non di facciata”. PAOLO BRUTTI (Idv) “IL NOSTRO DISSENSO NON È COSÌ VASTO DA GIUSTIFICARE UN VOTO NEGATIVO SUL BILANCIO, MA ABBIAMO FATTO BENE A PORTARE IN PUBBLICO I PROBLEMI EMERSI” - Il collega Dottorini non è presente per motivi personali, ma è perfettamente d'accordo con me per votare a favore della manovra del bilancio regionale. E' vero, ieri c'è stata una distinzione all'intero della maggioranza. Credo che abbiamo fatto bene a portare in pubblico i problemi emersi. Non ci sono altri luoghi diversi dal Consiglio in cui fare le mediazioni finali. Anzi è giusto che anche le minoranze partecipino alle mediazioni politiche. Credo che ieri abbiamo dimostrato il coraggio di dissentire. Non esistono patti di sangue da rispettare, e vogliano sperare che il confronto di ieri si rivelerà utile. In tanti casi serve chiarezza in modo esplicito e senza reticenze. Alla presidente della Giunta non poniamo condizionamenti, abbiamo solo detto che da anni vogliamo metterci dalla parte di quelli che intendono fare meglio e in questo mettiamo a disposizione un supporto forte. Adesso penso che con il voto positivo sull'intera manovra relativa al bilancio, circoscriviamo il nostro dissenso che non è così, vasto da giustificare un voto negativo. RENATO LOCCHI (PD): “Il nostro sostegno e il nostro voto al bilancio sono convinti e favorevoli. Le dichiarazioni del centrodestra (che in questo dibattito si è limitato al minimo sindacale), sono state piuttosto apocalittiche e prefigurano scenari non realistici. Una politica è forte se sceglie e decide, senza lasciare spazio a intromissioni. Una novità, per quanto riguarda il Partito democratico, si è prodotta: vogliamo rinforzare la coalizione ma nella chiarezza dei rapporti tra i gruppi.. Ho apprezzato l'intervento di Orfeo Goracci, a Paolo Brutti invece dico che riteniamo negativo il piantare bandierine per ottenere rendite di posizione. Noi non pratichiamo questo atteggiamento e non lo accettiamo da altri. DAMIANO STUFARA (PRC): “Confermiamo il giudizio positivo sul complesso della manovra, pur con alcune zone d'ombra che sono rimaste. Sono state perse alcune occasioni di prendere decisioni aderenti al programma elettorale e al Dap approvato dal Consiglio. Lo sforzo riformatore necessario all'Umbria viene frenato dagli scontri interni al Pd e alla maggioranza, che indeboliscono anche la presidente Marini. Non abbiamo timore dei poteri forti, ma dobbiamo rilevare che verso questi soggetti c'è una attenzione particolare e traversale. L'interesse generale a volte si scontra con quelli dei poteri forti: noi non esiteremo a contrastarli anche in futuro. La fiscalità ambientale così come l'impegno per l'incremento della raccolta differenziata rimarranno delle priorità per noi. I prossimi mesi saranno durissimi, anche per l'avvio del federalismo. Se continueranno ad esserci derive nella maggioranza questo sforzo sarà ancora più difficile”. MASSIMO BUCONI (SOCIALISTI): “Il dibattito e le vicende di questi giorni non mi sono piaciuti per niente. Positivo il Bilancio, con gli equilibri e le iniziative previste. Bene la scelta di affrontare le difficoltà in modo responsabile, non accettando di prendere provvedimenti sgradevoli nel primo anno dando poi la colpa la Governo nazionale. Bisogna avere sempre presente cosa significa governare una città, una Regione o uno Stato: è sempre necessaria l'interlocuzione con i cittadini così come con le imprese. Una interlocuzione che non può essere scambiata per sudditanza. Perseguiamo lo stesso obiettivo, all'interno della maggioranza, anche se sembra che ci siano delle differenze sui strumenti da utilizzare”. FIAMMETTA MODENA (Portavoce PdL – lega Nord): “Il Pd non può continuare a tirare in ballo le opposizioni o il Governo. Nella maggioranza, per ciò che ci riguarda potete tranquillamente continuare a litigare . Da una vita litigate sui rifiuti, forse è il momento che vi troviate un altro tema. Anche perché la legge '1883' dice che il sistema comunque diventa pieno tra la fine di quest'anno e i primi del prossimo, siccome pensate che a fine 2001 avrete uno studio per il sito è difficile prendervi sul serio. In questo dibattito abbiamo provato a fare un discorso serio che comprendeva tre punti: il federalismo, il bilancio, la prospettiva relativa ai problemi sollevati in sede di rapporto e di conferenza Stato-Regioni. Dopo quanto successo ieri era il minimo chiedere una verifica che doveva vertere su una questione squisitamente politica; una sostanziale (federalismo e insufficienti risorse previste per le riforme); l'altra riguardante la mancanza di trasparenza che è partita dalle dimissioni da assessore di Riommi. Esiste il problema della mancanza di autorevolezza da parte di chi governa. Per tutti questi motivi siamo assolutamente convinti a non votare questo bilancio. TB/GC/AS/MP

Ultimo aggiornamento: 30/03/2011