(Acs) Perugia, 25 marzo 2011 – Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni la conferenza stampa convocata dall'Italia dei valori per esporre le valutazioni del gruppo consiliare sulla manovra di Bilancio predisposta dalla Giunta regionale e approvata ieri dalla Prima Commissione. Il consigliere Paolo Brutti e il capogruppo Oliviero Dottorini hanno ripercorso le dinamiche verificatesi in Commissione, sottolineando gli aspetti più significativi degli emendamenti approvati e di quelli respinti. Per quanto riguarda la manovra in generale, Brutti e Dottorini hanno espresso un giudizio complessivamente positivo, soprattutto “per lo sforzo compiuto nel tentare di arginare gli effetti dei tagli operati dal governo senza incrementare la tassazione e senza intaccare il welfare regionale”. Sarebbero però mancati “coraggio e scelte politiche innovative, oltre al dibattito all'interno della maggioranza”, portando il gruppo Idv a presentare le proposte di modifica direttamente in Commissione.
“Sono stati approvati – hanno spiegato i consiglieri dell'Idv - 2 dei 14 emendamenti che abbiamo presentato: sulla riduzione delle spese per le celebrazione del 150esimo dell'Unità d'Italia e sugli stanziamenti in favore dell'apicoltura e della lotta alla moria delle api”. È soprattutto l'ambito dei rifiuti a rappresentare una criticità: “La Giunta regionale è andata sotto ben 5 volte, facendo emergere alcuni problemi soprattutto sulla gestione dei rifiuti. Alcune delle proposte dell'Esecutivo che la Commissione ha bocciato (soltanto il Pd ha votato a favore) riguardano infatti l'accelerazione della procedura per l'individuazione del sito per la costruzione dell'impianto di termovalorizzazione per l'Ati 2: un tentativo incomprensibile che ha visto la Giunta in minoranza e che sembra puntare a scavalcare l'accordo raggiunto in merito al completamento del ciclo e alla soglia del 50 per cento di raccolta differenziata come prerequisito per la progettazione stessa dell'impianto”.
Dottorini e Brutti hanno sottolineato che “non sono ammissibili fughe in avanti, dato che il Piano rifiuti prevede che la definizione della tipologia, delle dimensioni e della collocazione dell'impianto di chiusura del ciclo potrà avvenire soltanto una volta raggiunta la soglia del 50 per cento di differenziata e valutate le effettive necessità (qualora ve ne siano) di termovalorizzazione. Non si capisce neppure il diniego della Giunta allo stanziamento, da noi proposto, di 1 milione di euro a sostegno della raccolta differenziata dei rifiuti. Il Collegato alla legge finanziaria regionale non può essere utilizzato come un taxi con cui far transitare provvedimenti avulsi dal bilancio e prescindendo dagli accordi di maggioranza. Se questi emendamenti verranno riproposti in Aula potremmo trovarci a dover riconsiderare la nostra posizione nei confronti dell'intero Collegato”.
Un altro punto critico per l'Italia dei valori è rappresentato dalla questione dei canoni di concessione per lo sfruttamento delle acque minerali e dei materiali di cava (il relativo emendamento proposto dall'Idv è stato infatti bocciato): “in Umbria si producono il 12 per cento dell'acqua minerale e del cemento d'Italia, nonostante le piccole dimensioni della regione. È del tutto evidente – hanno evidenziato gli esponenti dell'Idv - che innalzando i canoni di concessione (per l'acqua, da 2 a 4 millesimi di euro al litro) si potrebbero ricavare fondi importanti per indennizzare i territori dai danni prodotti dalle cave, dagli attingimenti e dalla necessità di smaltire le bottiglie di plastica, finanziando inoltre la manutenzione delle reti idriche pubbliche. Un altro paradosso umbro riguarda infatti le tariffe: molto basse quelle pagate per sfruttare le acque minerali e molto alte (le seconde in Italia) quelle pagate dai cittadini per il servizio idrico”. MP/
Immagini della conferenza stampa: http://www.flickr.com/photos/acsonline/5558436112/lightbox/ - http://www.flickr.com/photos/acsonline/5557852463/lightbox/