BILANCIO 2011 (3): IN MATTINATA SONO INTERVENUTI ZAFFINI (FLI), MONACELLI (UDC), DOTTORINI (IDV), STUFARA (PRC-FDS), BUCONI (PSI) RIOMMI (PD) E NEVI (PDL) – NEL POMERIGGIO LA REPLICA DELLA GIUNTA REGIONALE E IL PRIMO VOTO

Data:

29 Mar 2011 01:00

Tempo di lettura:

13 minuti, 51 secondi

(Acs) Perugia 29 marzo 2011 – Si è conclusa la prima parte della seduta del Consiglio regionale dedicata alla Manovra di Bilancio. Dopo le relazioni di maggioranza e minoranza e l’illustrazione del documento previsionale del Consiglio regionale si è aperto il confronto in Aula con  gli interventi dei consiglieri: Zaffini (Fli), Monacelli (Udc), Dottorini (Idv), Stufara (Prc-Fds), Buconi (Psi) Riommi (Pd) e Nevi (Pdl). Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, ci sarà la replica della Giunta regionale, la discussione degli emendamenti e il voto sulla prima parte della manovra.

 

Interventi Aula:

FRANCO ZAFFINI (Capogruppo Fli): “RAZIONALIZZARE MAGGIORMENTE LA SPESA PUBBLICA PER LA SANITÀ - Nella discussione del bilancio si può parlare di tutto e di più, ma è difficile, alla fine, giungere a qualcosa di utile. Essendo questo il primo bilancio di previsione di questa amministrazione, mette in luce il tipo di impostazione che l'Esecutivo intende dare alla legislatura. Nessuna Regione investe l’80 per cento del bilancio regionale in sanità, l’Umbria invece sceglie generosamente di destinarvi più di 1500milioni di euro, cifre che sicuramente non potranno essere mantenute negli anni a venire, quando entrerà a regime il federalismo fiscale. Con la conseguenza che appena si faranno dei tagli, necessari per causa di forza maggiore, si sentiranno subito, e pesantemente. Per quanto riguarda le risorse per il sociale avevamo già espresso le nostre preoccupazioni per i tagli previsti nel Dap che, al di là di quelli nazionali, venivano ampliati dalla stessa Giunta. Oggi apprendiamo che per l'area del sociale e servizi ad essa connessi i tagli sono stati diminuiti. Ci chiediamo però cosa potrà accadere per il 2012. In questo momento tutta l'area che comprende gli operatori del sociale sta soffrendo moltissimo.

Per quanto riguarda i blocchi di spesa non affrontati, è necessario evidenziare il problema del lavoro all'interno del quale c'è quello giovanile che è pesantissimo. Sulle proposte che la Giunta fa in merito alle legge 12, il nocciolo del problema è quanto si intende investire sulla legge che è chiamata a valorizzare le idee delle nostre migliori energie, quali quelle dei giovani imprenditori. Idee sulle quali dobbiamo credere al massimo.

Le scelte relative ai rifiuti, che attengono al lungo periodo e poco ai conti del 2011, rimangono tuttavia importanti. In questi giorni abbiamo di fronte i problemi delle discariche di Orvieto, di Sant'Orsola di Spoleto. La Regione deve decidere in fretta su questo argomento. Per questo anticipo che il nostro voto è garantito qualora la maggioranza decida di portare in Aula il completamento del ciclo dei rifiuti,.

Un nostro emendamento riguarda la vergognosa disparità tra le Onlus che svolgono attività sociale e sanitaria e le Cooperative sociali in merito al pagamento dell'Irap, che le prime sono tenute a pagare a differenza delle Cooperative. Siccome in altre Regioni questa disparità è stata cancellata, chiediamo che venga attuato ciò anche in Umbria. E se non ci sono risorse per annullare l'Irap alle Onlus, allora si faccia pagare questa tassa anche alle Cooperative sociali. Sulla legge 12 e sull'imprenditoria giovanile chiediamo l'introduzione della clausola valutativa per capirne, entro il 31 marzo di ogni anno, tra le altre cose, l'efficacia legislativa, l'utilizzo delle risorse, il numero delle  imprese richiedenti e ammesse a contributo. Altro problema, in questo caso, è rappresentato dalla difficoltà, per i giovani imprenditori, di usufruire dei soldi del prestito, poiché, prima di averlo, devono sottoscrivere una fidejussione bancaria. Trattandosi comunque di un fido di conto corrente, è chiaro che se si è in grado di poterlo sottoscrivere, non si avrebbe la necessità  di essere finanziati con la legge 12. Bisogna quindi entrare di più nel merito di premialità alle  idee imprenditoriali dei giovani”.

 

SANDRA MONACELLI (Capogruppo Udc): “UN DOCUMENTO INGESSATO E DELUDENTE. NECESSARIO UN SISTEMA FISCALE BASATO SUL 'FATTORE FAMIGLIA' - Le difficoltà di natura politica interne alla maggioranza hanno trasformato l'iter di questo Bilancio in una sorta di secondo tempo di una partita interna al centro-sinistra.  Manca una coalizione di governo che possieda una visione condivisa nella programmazione delle scelte strategiche. Questo è un Bilancio che nonostante qualche guizzo positivo si mostra complessivamente ingessato e deludente. Mancano provvedimenti di lungo respiro.  Le nuove problematiche impongono di pensare ad un nuovo modello di welfare che non può più rimanere solo assistenziale e legato all’emergenza. Servono scelte di sviluppo, senza perdere di vista la coesione sociale. Per questo andavano sostenuti con maggiore coraggio gli investimenti in opere pubbliche, nelle riforme strutturali utili a liberare risorse economiche da destinare alle famiglie e alle imprese. La discontinuità annunciata nel Dap rimane ancora una volta lettera morta. Di fronte ad un bilancio che presenta in buona parte tagli a tutti i capitoli, sono necessarie scelte di carattere strutturale ed organizzativo, puntando su riforme di sostanza che riducano sprechi e inefficienze. La sanità, che impegna di gran lunga la voce più consistente del bilancio regionale deve cogliere l'occasione per ripensarsi in virtù delle mutate esigenze e dei cambiamenti sociali. Investire nelle cure domiciliari che, oltre a migliorare la qualità della vita per i pazienti, consentono anche un notevole risparmio sui costi dell'alternativa ospedaliera o assistenziale. Va strutturata una sanità territoriale, riorganizzando la rete ospedaliera, a partire dal numero di posti letto. Diminuire la presenza pubblica nell’economia. È necessario valorizzare le esperienze più virtuose di imprese che, in questi anni durissimi di crisi, hanno continuato ad investire. Nel settore turistico servono scelte precise e chiare che puntino davvero alla valorizzazione della filiera. Pochi i fondi stanziati per il commercio al dettaglio, troppi quelli per il funzionamento delle Agenzie regionali (alcune delle quali, come Sviluppumbria, tendono a sovrapporsi al lavoro delle associazioni di categoria). I fondi per l'imprenditoria giovanile dovrebbero essere disponibili fino a 40 anni di età (non a 35). Il provvedimento di abbattimento dell’Irap per chi fa assunzioni dal 2011 appare  penalizzante nei confronti delle poche imprese che negli anni 2009 e 2010.  Estendere tale beneficio anche alle imprese, in generale, che hanno assunto in quegli anni. Ci preoccupa l'aumento della pressione fiscale per le Cooperative di tipo A. Il settore della cooperazione sociale sta chiedendo con forza una visione nuova di welfare. Non è più procrastinabile il ripensamento di un sistema fiscale basato sul 'fattore famiglia'. Anche nell'ambito della non autosufficienza  chiediamo vera sussidiarietà,  sostenendo le famiglie che si fanno carico di assistere soggetti totalmente o gravemente non autosufficienti. Sull'utilizzazione delle acque minerali e di sorgente, non serve chiedere il generico aumento del  canone di concessione, ma un'equa proporzionalità del riparto fra i comuni, nell’ottica di un riequilibrio delle risorse che contempli un ritorno economico per quei territori oggetto del prelievo. In tema di politiche infrastrutturali, chiediamo nuovamente il massimo sforzo per il completamento della Perugia-Ancona e il raddoppio ferroviario della Orte Falconara”.

 

OLIVIERO DOTTORINI (capogruppo Idv) “NONOSTANTE LO SFORZO APPREZZABILE PER ARGINARE GLI EFFETTI NEFASTI DELLE POLITICHE GOVERNATIVE, FACCIAMO FATICA A RICONOSCERE IN QUESTA MANOVRA IL CORAGGIO DELLE SCELTE E DELLA DISCONTINUITÀ - Giustamente e inevitabilmente la giunta ha rivolto la sua attenzione al contenimento dei tagli indiscriminati del governo nazionale, non inasprendo l’imposizione fiscale e mantenendo un elevato standard di prestazioni sociali. Opera meritoria e significativa, ma che ha bloccato lo slancio innovativo che ci saremmo attesi. Ne scaturisce una manovra difensiva che non osa la discontinuità.

Anche per questo abbiamo presentato emendamenti in commissione. Nonostante il parere inspiegabimente negativo della giunta, ne sono passati due su 14. Saggiamente la prima commissione ha anche respinto il tentativo da parte della giunta di forzare la mano sull'inceneritore, imprimendo un'accelerazione immotivata alla localizzazione dell'impianto di smaltimento ultimo nell'Ati2. Confidiamo che il governo regionale non voglia replicare questo tentativo maldestro anche in aula, sconfessando quanto previsto dal Documento annuale di programmazione (Dap). Sarebbe un fatto grave che ci vedrebbe assolutamente contrari e che metterebbe a rischio la nostra valutazione complessiva sul Collegato alla manovra di Bilancio. Tra l'altro un nostro emendamento ripropone un aumento di fondi per la raccolta differenziata. Ci preoccupa il parere contrario della giunta e consideriamo scorretto che da un lato si tenti di accelerare sull'inceneritore e dall'altro si boccino i fondi per la riduzione, il riuso e la raccolta differenziata dei rifiuti. Noi restiamo fermi a quanto prevede il Dap: prerequisito per chiudere il ciclo dei rifiuti resta il raggiungimento del 50 per cento di raccolta differenziata. Ci auguriamo che alcune componenti della maggioranza oggi non tornino a forzare la mano.

E' stata bocciata anche la nostra proposta di raddoppio dei canoni delle concessioni per le acque minerali imbottigliate: attualmente le aziende pagano un millesimo di euro al litro, una cifra ridicola, soprattutto per l'Umbria, seconda regione in Italia quanto a tariffe pagate dai cittadini per uso domestico. Noi chiediamo che le aziende paghino almeno due millesimi al litro, consentendo un'entrata di circa un milione e mezzo di euro per le casse della Regione. Il ricavato dovrebbe andare ad indennizzare i territori e ad abbattere le bollette delle famiglie. La stessa proposta facciamo per le aziende che estraggono materiali di cava”.

 

 

DAMIANO STUFARA (capogruppo Prc fs) “GIUDIZIO SOSTANZIALMENTE POSITIVO DELLA MANOVRA. RESTANO ALCUNE OMBRE, MA IN COMMISSIONE SONO STATI MIGLIORATI ALCUNI ASPETTI - Compito del Consiglio  è in primo luogo valutare la coerenza del Bilancio con le scelte recenti del Dap. Diamo un giudizio sostanzialmente positivo della manovra. Restano alcune ombre, ma in Commissione sono stati migliorati alcuni aspetti. Auspichiamo che il lavoro in Aula abbia lo stesso profilo di confronto e migliori alcuni aspetti. Al governo regionale va un plauso per lo sforzo significativo di compensare i cento milioni di euro di tagli, senza compromettere scelte politiche importanti e senza nuove tasse per i cittadini. A livello nazionale vedo le Regioni inseguire il Governo su impegni assunti che si rivelano poco veritieri al pari dei carri armati di un tempo che venivano spostati, ma erano sempre quelli. Nella manovra ci sono elementi di novità. Lo sgravio selettivo sull'Irap è un chiaro segnale politico alle imprese, al di là dell'entità. E' positivo perché apre una prospettiva sul fronte della precarietà dell'occupazione giovanile con un atto concreto e non di sole parole. Rilevanza analoga è da segnalare nella costituzione del fondo per il microcredito. Sul sociale dobbiamo prendere atto che lo Stato ha falcidiato le risorse e mantenere inalterato proprio questo settore di sostegno alle famiglie, è una scelta giusta. In Commissione è stata accolta una parte delle nostre proposte, come la messa in sicurezza di alcune scuole o il fondo per la sicurezza nel comparto edilizio. Restano questioni aperte: ne pongo quattro nella convinzione che ci sono margini per affrontarle in aula. Non accettiamo che nella legge di associazionismo di promozione sociale ci siano zero risorse, a fronte dei 100mila euro per le pochissime associazioni familiari ed altrettanti per gli oratori, che peraltro abbiamo condiviso. Sui rifiuti confermiamo la scelta maturata nel Dap in tema di obiettivi da raggiungere con la raccolta differenziata e in questo caso i patti si dovrebbero conservare; magari aumentando le risorse per i comuni  per potenziare la differenziata. (Rivolto all'assessore Rometti) Oggi non c'è bisogno di forzature che maturano due minuti dopo la riunione di maggioranza che ha stabilito altre cose. Terzo tema: il prelievo di un millesimo di euro al litro sulle acque minerali non è una scelta onerosa per le imprese che imbottigliano e la stessa considerazione vale per le imprese che commercializzano materiali di cava. Ultima questione, la sanità. Esistono una serie di spinte localistiche che pongono il problema del riequilibrio della spesa territoriale. Non si può fare una battaglia a Roma contro la quota capitaria che poi si vuol introdurre in Umbria a livello locale”. 

 

MASSIMO BUCONI (capogruppo Psi) “E' UN ‘IN PROSSIMITÀ DEL FEDERALISMO FISCALE’:  PRESTO DAGLI ENTI LOCALI VERRANNO RICHIESTE DI AIUTO. PRESENTATO UN  EMENDAMENTO CHE INVITA L'ATI 2 A PRESENTARE UN PIANO DI SMALTIMENTO ENTRO DICEMBRE - E da questo bilancio emergono scelte importanti proprio al fine del federalismo: non si è scelto di fare la politica dello scaricabarile a fronte dei tagli certi fatti dal governo nazionale. Non sono stati fatti tagli in Umbria e si è mirato a conservare la coesione sociale, proprio in un momento di crisi economica guardando alle persone ed ai loro problemi. Mi riferisco agli investimenti sul settore sociale. È il segno di una volontà di uscire dalla confusione che vede i cittadini associare nella azione di governo sia la destra che la sinistra. Nel bilancio c'è anche una  sfida sulla sanità: sta nell'incremento delle risorse per il comparto.  Positive anche le scelte di sostegno al lavoro ed alle imprese: non è vero che sono poca cosa, perché si mira al superamento del precariato, come strategica e in controtendenza è la scelta sulla istruzione scolastica ed universitaria. Bene anche gli interventi sull'ambiente. Nota dolente per il risultato sono i 26 milioni in meno dal Governo su infrastrutture e trasporti. Speriamo che lo stesso Governo mantenga l'impegno a ripristinare il fondo. L'Umbria dovrà anche dialogare con le regioni confinanti su più temi, dalla viabilità ai trasporti alla sanità, alle infrastrutture. Serve anche procedere con determinazioni sulle riforme annunciate: avanti tutta perché l'Umbria ne ha bisogno. Non è accettabile sentir parlare di strappi sul Dap. Questa mattina è' solo stato presentato un  emendamento che invita l'Ati 2 a presentare un piano di smaltimento rifiuti entro dicembre. Così è scritto sul Dap, a meno che quando si scriveva non si era d'accordo. Non si può aspettare più tempo”. GC/

 

VINCENZO RIOMMI (Pd): “L'UMBRIA FARÀ FRONTE AI TAGLI SENZA PENALIZZARE WELFARE E SANITÀ E SENZA AUMENTAR E LE PRESSIONE FISCALE - Necessario porre l'accento sul contesto politico e temporale nel quale cade la Manovra della Regione. Si tratta di un momento particolare: il punto non è che ci troviamo nel primo anno di legislatura ma nel primo anno dopo una manovra finanziaria nazionale fatta di tagli e riduzioni nei trasferimenti. Il nostro bilancio riserva 1,8 miliardi alla sanità e lascia 'liberi' soltanto 400 milioni di euro. Considerato che i tagli del Governo ce ne hanno tolti 100, si capisce quali erano i margini per la Giunta. In Umbria l'impatto devastante dei tagli non si produce, qui riusciamo ad ammortizzarlo meglio perché veniamo da una gestione sanitaria efficiente che ci lascia risorse per 'ammortizzare il colpo'. Il taglio dei trasferimenti non pesa su tutti gli ambiti di intervento della Regione: sono le politiche sociali, quelle di sostegno all'impresa che vengono penalizzate in modo particolare e per il trasporto pubblico. Possiamo farvi fronte grazie ad una grande elasticità del bilancio e alla scelta di utilizzare le risorse a disposizione investendole nelle politiche sociali e nel sostegno all'impresa, all'occupazione e al contrasto della crisi. Il Bilancio della Regione Umbria non prevede nessun aumento, in nessuna forma, della pressione fiscale mentre semplifica in alcuni settori (passi carrabili) dando un incentivi importante all'occupazione di qualità attraverso la riduzione dell'Irap (non vogliamo certo incentivare le assunzioni precarie). Si apre, con il federalismo, una stagione diversa per le Regioni. Un ente come l'Umbria, in questa fase, fa bene a non azionare la leva fiscale e a ricalibrare il complesso delle politiche sulle entrate per il futuro”.

Emergenze e calamità naturali: non possiamo lasciar perdere queste tematiche. Presenteremo un ordine del giorno per sollecitare il finanziamento nazionale, che non è stato erogato, per la ricostruzione delle zone colpite dai vari terremoti che hanno interessato il territorio regionale. Sui rifiuti: nel Dap abbiamo precisato che la scelta è quella della raccolta differenziata fino al 65 per cento, per procedere alla chiusura del ciclo solo quando viene raggiunto il 50 per cento. Nella legge viene quindi ribadito quanto stabilito nel Dap, che è un atto di programmazione che vincola la Regione. In questo modo si fornisce un contributo di serietà senza alimentare il dubbio che il Documento annuale di programmazione possa essere disatteso”.

 

RAFFAELE NEVI (PDL): “ASSOLUTA MANCANZA DI CORAGGIO NELLA GESTIONE DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE - Il Bilancio 2011 è una sostanziale fotocopia di quello dello scorso anno, con dei piccoli tagli a differenziarli. Il consigliere Riommi spende molto del suo tempo per cercare di tenere insieme le componenti di una maggioranza che scricchiola vistosamente, con divisioni importanti che si manifestano anche nel Bilancio. La sintesi migliore di questo documento è stata utilizzata dall'Italia dei valori, che hanno lamentato mancanza di coraggio e innovazione. E questa valutazione è anche la nostra. Si tratta di cambiare impostazione, di analizzare i singoli centri di spesa, di spingere sul project financing, di applicare la sussidiarietà orizzontale, di coinvolgere il privato per le piccole opere pubbliche, di stipulare un accordo strategico con le fondazioni bancarie. Qui invece siamo alla assoluta mancanza di coraggio nella gestione dell'amministrazione regionale. Si continua a criticare il Governo nazionale, disconoscendo gli accordi presi in Conferenza Stato-Regioni, mentre anche Vasco Errani ha modificato la sua posizione riconoscendo le aperture del Governo. Qui oggi invece Barberini e Riommi hanno riportato le critiche ai tagli, dimenticando che i drastici scenari evocati 6 mesi fa non si sono realizzati. Anche l'audizione con le associazioni di categoria non ha evidenziato scenari apocalittici ma anzi ha chiesto alla maggioranza di fare di più. C'è poco da dire: avete predisposto una 'manovra bandierina', priva di innovazione e pensata per fingere di dare un segnale alle imprese. L'anno prossimo ci troveremo in quest'Aula a valutare il risultato, insignificante, di questa Manovra. Mi meraviglio che il consigliere Chiacchieroni abbia creduto ai fumosi documenti approvati in merito agli sgravi dell'Irap per chi acquista prodotti tipici umbri. Al di là delle promesse non c'è stato nulla e la promessa non si è materializzata, pur essendo indecente come formulazione.  In questo modo perderete di credibilità ma soprattutto, e questo ci preoccupa, continuerete a far perdere occasioni importanti all'economia umbra. Lo pseudo accordo sui rifiuti non stà in piedi: basta un emendamento minimale per far prendere le distanze al capogruppo Dottorini (Idv) e a Rifondazione comunista, che hanno minacciato di non votare il Bilancio se passa l'emendamento sulla chiusura del ciclo. Sulla sanità: c'è il tema della ripartizione delle risorse all'interno del 'sistema Umbria'. Va chiarito il criterio di ripartizione dei fondi per le Asl, cercando di capire se su questo c'è accordo nella maggioranza, dove esistono posizioni diverse. Inoltre, se c'è un problema con un direttore generale, questo deve essere cambiato. Soltanto che ciò non può avvenire, sempre a causa delle divisione del centrosinistra, sempre più paralizzato dai veti e dai litigi. Questo bilancio passa e ancora il nodo fondamentale non è stato sciolto: come si intende procedere con le politiche di Bilancio nel futuro? Serve una riqualificazione vera della spesa. Non vorremmo più trovarci con finanziamenti a pioggia (350 mila euro) per le ProLoco, che scontentano tutti e non contribuiscono in modo adeguato a nessuna attività. Non servono 'leggi bandierina' ma leggi di bilancio che misurino l'efficacia di ogni centesimo speso in tutti i settori strategici”. AS/GC/MP

Ultimo aggiornamento: 29/03/2011