“Azioni per fronteggiare la possibile diminuzione della produzione di vino in Umbria”

Puletti (Lega) annuncia interrogazione

Data:

13 Lug 2023 11:37

Tempo di lettura:

2 minuti, 26 secondi

(Acs) Perugia, 13 luglio 2023 – Il consigliere regionale Manuela Puletti (Lega) ha presentato un’interrogazione alla Giunta per “conoscere quali misure concrete, immediate ed efficaci, l’assessorato competente in materia intenda attivare per salvaguardare la produzione di vino in Umbria in vista della vendemmia 2023, tutelando in tal modo, un comparto di qualità ed eccellenza regionale come quello vitivinicolo”.

“Le piogge eccessive che da inizio anno stanno periodicamente flagellando il territorio regionale – spiega Puletti - hanno impedito un controllo tempestivo ed efficace per contrastare l’insorgere tra i filari dei vigneti di ciclici attacchi delle malattie fungine (Peronospora e Oidio) cui la vite, in queste condizione di forte umidità del terreno, è soggetta. L’eccezionalità della situazione sta mettendo a dura prova i viticoltori umbri che, nonostante gli sforzi quotidiani, stanno vedendo compromessa l’annuale produzione di uva da vino. In alcune aree del territorio regionale le malattie fungine prima elencate, starebbero facendo registrare, secondo le prime stime effettuate delle associazioni di categoria, delle flessioni di produzione del vino che dovrebbero andare dal trenta fino al settanta percento, a seconda delle varietà presenti in vigna e degli areali, dove lo sviluppo di questi attacchi si è maggiormente concentrato. Le circostanze sembrerebbero imporre l’attivazione da parte dell’esecutivo regionale di un’azione concreta di monitoraggio, ascolto e attivazione, di misure volte a garantire, per quanto possibile, la produzione di vino in Umbria: autentico fiore all’occhiello dell’agricoltura e dell’economia del cuore verde d’Italia. Alcuni provvedimenti immediati per arginare i danni già arrecati dagli attacchi delle malattie fungine, sono stati adottati da alcune regioni italiane, specialmente quelle della dorsale adriatica, come l’Abruzzo, tra le più colpite da questo fenomeno, dove è stata avanzata al Governo nazionale la richiesta di stato di calamità. Analogo provvedimento sarebbe essere in fase di valutazione, anche da parte di Puglia, Marche e Basilicata, mentre altre Amministrazioni starebbero concedendo e accordando ai viticoltori, la possibilità di un maggior numero di trattamenti, derogando all’utilizzo di alcune specifiche molecole, in grado di contrastare maggiormente queste fitopatologie della vite”.

“L’Italia – si legge nell’atto ispettivo - ha prodotto cinquanta milioni di ettolitri di vino, che hanno permesso al bel Paese di incrementare le proprie esportazioni di oltre il 12,5%, facendo segnare un valore complessivo del mercato nazionale di due miliardi e trecento milioni di euro, impiegando nel settore tra lavoratori diretti e quelli dell’indotto più di un milione e trecentomila unità. La superficie vitata nazionale è di seicento 88 mila ettari, mentre quella umbra si attesta sui dodicimila quattrocento ettari, rappresentando lo 0,6% della superficie agricola utilizzata che questa coltura occupa lungo la penisola. Il vino umbro, pur essendo una piccola parte della produzione nazionale, intorno all’uno percento, è patria per ventuno denominazioni di cui 15 Dop e 6 Igp, con milletrecento aziende vinificatrici impegnate insieme ai Consorzi di tutela che le raggruppano, nell’opera di valorizzazione di questi marchi, sinonimo di eccellenza ed alta qualità riconosciute e premiate in Italia e nel Mondo. In Italia sono 110 mila gli ettari di vigneto coltivati e convertiti al regime di agricoltura biologica. In questo quadro l’Umbria rappresenta con i suoi millecento ettari di vigneti convertiti al regime di agricoltura biologica, il due percento della produzione nazionale e il sei percento dell’intero comparto delle aziende che si dedicano a questa pratica in campo”. RED/PG

Ultimo aggiornamento: 14/07/2023