Attuazione delle misure regionali per le politiche giovanili

Seduta del Comitato di controllo con l’assessore regionale Fabio Barcaioli

Data:

05 Mag 2025 17:19

Tempo di lettura:

3 minuti, 52 secondi

(Acs) Perugia, 5 maggio 2025 - Il Comitato per il controllo e la valutazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduto da Andrea Romizi, si è riunito questo pomeriggio a Palazzo Cesaroni per affrontare la tematica delle politiche giovanili e dell’attuazione delle misure regionali sulla materia.  L’assessore regionale Fabio Barcaioli, rispondendo alle sollecitazioni e alle domande dei commissari, ha evidenziato che “servono interventi trasversali, che riguardino l’istruzione, così come la sanità e lo sport. Il primo strumento è il Tavolo di coordinamento sulle materie giovanili, già previsto ma ancora non costituito, che ha il compito di coordinare gli interventi regionali con quelli dei Comuni delle 12 zone sociali. C’è poi la Consulta per le politiche giovanili, costituita da 35 membri, che rappresenta un interlocutore per le istituzioni, essendo formata da rappresentanti di realtà e associazioni. La partecipazione sarà l’elemento caratterizzante dei nuovi interventi della Giunta in materia di politiche giovanili. Abbiamo cercato di emulare le migliori pratiche adottate da altre istituzioni, regionali e nazionali: stiamo rilanciando il sito UmbriaGiovani e vorremmo anche affiancarci un Magazine, come avviene con ottimi risultati in Toscana”.

GLI INTERVENTI

Fabrizio Ricci (Avs): “Positiva la scelta di avvitare questi strumenti di partecipazione, dato che la partecipazione dei giovani è essenziale. Scontiamo il fatto che molti decisori politici hanno una età media piuttosto alta per occuparsi di queste materie in modo efficace. Sarebbe utile capire se ci saranno azioni anche nella direzione dei patti educativi territoriali”.

Maria Grazia Proietti (Pd): “Dobbiamo registrare la crescita della violenza, anche e soprattutto verso le donne, che manifesta la presenza di un problema educativo molto serio. L’approccio trasversale dovrà quindi affrontare anche i problemi legati alla marginalità degli immigrati e dei loro figli, nati in Italia ma con difficoltà ulteriori rispetto agli altri”.

Andrea Romizi (FI): “Non dobbiamo dimenticarci dell’importanza del benessere psicologico, tema estremamente sentito e rilevante nelle nostre comunità. Con una crescente attenzione in tante famiglie. Servirebbe anche una risposta chiara sul tempo pieno a scuola, che per molte famiglie rappresenta una risposta importante da vari punti di vista. Su questi punti, utile è il confronto con le zone sociali ed i comuni. A titolo esemplificativo, il Comune di Perugia, in passato, alcuni anni fa ha attivato ‘Ottavo Segno’, un nuovo servizio di sostegno psicologico rivolto ai giovani del Distretto del Perugino, al fine di intercettare e prevenire il disagio giovanile”.

Laura Pernazza (FI): “Ci sono scuole che sono state demolite e dovranno essere ricostruite (3 nella provincia di Terni: Amelia, San Gemini e Alviano) con i fondi del Pnrr. Abbiamo chiesto di dare priorità al tempo pieno in questo tipo di strutture, altrimenti nonostante il grande investimento ci troveremo nella difficoltà di sostenerle, senza neanche il numero minimo di alunni per costituire le classi”.

LE CONCLUSIONI. 

L’assessore Barcaioli ha infine spiegato che “il magazine UmbriaGiovani tratterà temi da stabilire, visto che esiste un accordo tra Regione e Comune di Perugia per la costituzione di un'apposita redazione, a cui spetterà il compito di scegliere in autonomia i temi da affrontare. Non possiamo e non vogliamo andare a determinare quali saranno i temi che verranno affrontati. C’è una discrasia tra le competenze regionali e le esigenze dei giovani. La costituzione dei patti educativi può avvenire solo se viene coinvolto il mondo giovanile, attraverso il Tavolo e la Consulta. Serve una nuova idea di scuola, che si aggiorni e che sia sostenibile anche finanziariamente. Il calo dei trasferimenti statali, la denatalità, la difficoltà di mantenere aperte le scuole, ci chiedono di re-immaginare la scuola, non più come luogo di apprendimento mattutino ma come presidio sociale e culturale aperto tutto il giorno. Questo però non può avvenire con le sole risorse della Regione o dei Comuni. Il prossimo Piano regionale dell’offerta formativa, ad esempio, dovrà passare dalla Consulta, affinché sia anch’esso partecipato. Servirebbe un nuovo approccio anche all’interno delle nostre università che accolgono ogni anno circa 30mila studenti. Il contrasto al disagio riguarda sia le politiche giovanili che quelle sanitarie e sociali. La Regione non ha progetti diretti contro il disagio ma finanzia quelli di Comuni e Asl. Dovremmo anche capire come rendere attrattiva, per un giovane, l’idea di rivolgersi a qualcuno che può fornire un aiuto, anche psicologico. Quali luoghi potrebbero garantire un accesso discreto e riservato a coloro che hanno bisogno di sostegno. Le politiche giovanili si basano soprattutto su quei giovani che sono attivi, partecipano, studiano e fanno sport. Sul tempo pieno a scuola non c’è disponibilità da parte dell’Ufficio scolastico regionale, che non dispone di personale. Vorremmo affrontare la questione come ‘tempo integrato’ più che pieno, che non deve riguardare solo l’istruzione ma anche il sociale, iniziando a cercare i fondi per realizzare questo obiettivo in collaborazione con il Terzo settore, con singoli progetti da finanziare tramite il fondo sociale europeo. In Umbria la percentuale delle scuole con il tempo pieno è troppo bassa, anche rispetto alle Regioni confinanti. L’offerta formativa dovrebbe essere ottimizzata, per evitare che i Comuni che non sono in grado di offrirla vengano penalizzati. C’è in effetti il timore di investire fondi per strutture in cui poi mancheranno gli alunni e si rischierà di arrivare alla chiusura del plesso. Il Ministero non ci aiuta in termini finanziari e questo penalizza soprattutto le aree marginali”. MP/

Ultimo aggiornamento: 06/05/2025