ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA: “IL DISTRETTO 'ADI' ALTO CHIASCIO NON PUÒ FAR VENIR MENO UN SERVIZIO IMPORTANTE E DI QUALITÀ IN NOME DELLA SPENDING REVIEW” - NOTA DI SMACCHI (PD)
16 Lug 2013 01:00
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(Acs) Perugia, 16 luglio 2013 - “Il distretto 'Adi' (Assistenza domiciliare assistita) dell'Alto Chiascio non può far venire meno un servizio importante e di qualità in nome della spending review. Le poche risorse necessarie si possono reperire attuando celermente la riforma della sanità”. Così Andrea Smacchi (Pd) che, nel sottolineare i “costi bassissimi” del servizio, punta il dito sulla tenuta in attività di “strutture e reparti che rappresentano vere e proprie diseconomie per la sanità umbra”.
Smacchi ricorda come, “negli ultimi anni la ex Asl 1 ha posto particolare attenzione alle cure a domicilio, attivando il servizio di Assistenza domiciliare integrata, come modalità complementare ed alternativa al ricovero ospedaliero. La positiva esperienza di questi anni – continua - ha dimostrato che si possono ridurre i ricoveri ospedalieri cosiddetti impropri, riducendo i costi e mantenendo un ottimo livello di efficacia e di umanizzazione nei percorsi di cura. Un modello all'avanguardia, molto apprezzato dagli utenti e dalle famiglie e con costi bassissimi, che rischia di veder compromessa la propria funzionalità”.
Smacchi lancia dunque l'allarme perché “dal primo giugno l'Adi è stata interrotta e reintrodotta in forma ridotta dal 15 luglio, con solo due unità mediche, di cui un pneumologo, che possono operare solo in orario di servizio, mettendo in stato di criticità la normale attività che svolgono in ospedale ed introducendo procedure burocratiche farraginose e non rispondenti alle reali esigenze dei pazienti. Occorre pertanto intervenire al più presto – va avanti il consigliere regionale - per ripristinare un servizio degno di tale nome. Va sottolineato che il reperimento di 17mila euro l'anno, (questa la cifra che si spende per garantire il servizio per tutto l'anno nel distretto dell'Alto Chiascio), non possono rappresentare un ostacolo insormontabile, anche in tempi di spending review”. Smacchi ribadisce quindi che “in tempi di scelte difficili in tema di sanità, al centro dell'attenzione devono restare sempre e comunque le persone ed i loro bisogni di salute, alle quali, in special modo a quelle più deboli ed in condizioni estreme – conclude - vanno garantiti servizi e cure di livello, non solo dal punto di vista medico, ma anche umano”. RED/as
