(Acs) Perugia, 24 luglio 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza (13 sì Pd, M5S, Avs, Ud-Pp - 4 no della minoranza) il disegno di legge della Giunta di Palazzo Donini “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Umbria 2025-2027”.
EMENDAMENTI RESPINTI
(FdI): Cedrav, ripristino del contributo di 60mila euro, ridotto con l’assestamento a 20mila. Ass. Tommaso Bori: Negli anni c’è stata incapacità di spesa con conseguente accumulo di risorse per circa 200mila euro, inutilizzati. Riteniamo quindi sufficienti 20 mila euro (13 No - 6 Sì).
(FdI): Assemblea legislativa, soppressione della riduzione di un milione all’anno per tre anni del trasferimento destinato all’Assemblea. Le spese della quale sono incomprimibili e la riduzione ne comprometterebbe l’autonomia e il funzionamento. Tommaso Bori: negli ultimi anni sono stati restituiti circa 4 milioni all’anno dall’Assemblea alla Giunta, quindi inutile accumulare avanzi di amministrazione. La Corte dei conti nel 2022 ha reso obbligatoria la restituzione degli avanzi di amministrazione, che peraltro sono stati generati nella passata legislatura. (13 No - 7 Sì)
(Enrico Melasecche - Lega): Disagi dei pendolari che utilizzano i treni. Stanziare 200mila euro per il diritto alla mobilità, così come richiesto dall’odg della maggioranza. Ass. Francesco De Rebotti: questo intervento dovrebbe essere cofinanziato da Trenitalia, responsabile del servizio; la cifra stabilità non copre le esigenze, che ammontano a circa 600mila euro. (13 No - 6 Sì)
(FdI): Stanziare 1,3 milioni per l’abbattimento liste di attesa nel sistema sanitario regionale. (13 No - 7 Sì)
(Laura Pernazza - FI): Stanziare 1,5 milioni per la manutenzione ordinaria delle strade regionali affidate alla Provincia. (13 No - 6 Sì)
(Laura Pernazza - FI): Stanziare 1 milione di euro aggiuntivo per l’edilizia scolastica. (13 No - 6 Sì)
(Laura Pernazza - FI): Stanziare 100mila euro aggiuntivo per le agevolazione nel trasporto pubblico rivolte agli studenti delle scuole di superiori. (13 No - 7 Sì)
(Laura Pernazza - FI): Stanziare 230mila soprattutto per la prevenzione ed anche per i risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica. Ass. Simona Meloni: i fondi per risarcimenti ammontano a 250 mila euro nel triennio. Con fondi ulteriori per la zootecnia e per i danni stradali, per un totale di circa 2 milioni. Ass. Tommaso Bori: Questi fondi coprono tutte le richieste e sono aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla Giunta precedente. (13 No - 6 Sì)
(FdI): Incrementare di 15mila euro la dotazione della legge che sostiene le Pro Loco in ragione del lavoro da esse svolte sul territorio. Ass. Simona Meloni: esiste un budget di 40mila euro, ma la legge nuova sul turismo prevede di rivedere il ruolo delle Pro Loco e sarebbe prematuro intervenire ora. (12 No - 5 Sì)
(FdI): Nel triennio 25/27 destinare 150mila euro all’anno all’Istituto Briccialdi di Terni. Ass. Tommaso Bori: Abbiamo lavorato in passato per la sua statizzazione, poi avvenuta. Questo comporta quindi una serie di benefici ministeriali legati all’alta formazione. Stiamo comunque lavorando per attivare risorse comunitarie. (13 No - 4 Sì)
(FdI): Stanziare ulteriori risorse per le manifestazioni storiche e le associazioni che le realizzano. (13 No - 4 Sì)
(FdI): Prevedere un contributo di 50mila euro per il Festival delle Nazioni di Città di Castello. Ass.Tommaso Bori: Il Festival è organizzato da una associazione, con cui ci siamo confrontati affinché venga costituita una fondazione. Il contributo è già stato incrementato. (13 No - 4 Sì)
(Laura Pernazza - FI): Stanziare 104mila euro per prolungare gli orari delle visite specialistiche anche nei fine settimana. Pres. Stefania Proietti: Già stanziato 1 milione di euro per questo tipo di interventi. Peraltro già ora sono previste visite il sabato mattina. (13 No - 5 Sì)
ORDINI DEL GIORNO APPROVATI
Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti, Cristian Betti, Stefano Lisci e Letizia Michelini (Pd): “Integrazione e rafforzamento delle politiche culturali regionali”. Impegna la Giunta regionale a: Proseguire con l’elaborazione di un Testo unico della Cultura regionale che possa armonizzare e semplificare l’attuale legislazione in materia, includendo e ampliando i principi delle leggi regionali vigenti, integrando tutte le espressioni culturali del territorio; Favorire una distribuzione equa delle risorse finanziarie destinate al settore culturale tra le province di Perugia e Terni, basata su criteri oggettivi che tengano conto della popolazione, della rilevanza storica e artistica, del numero di istituzioni culturali presenti e della capacità progettuale sui territori; Promuovere e sostenere progetti culturali congiunti tra enti e associazioni delle due province, favorendo la collaborazione e lo scambio di esperienze, al fine di creare sinergie e ampliare l’offerta culturale regionale; Incentivare la creazione di reti culturali provinciali e interprovinciali che possano ottimizzare l’utilizzo delle risorse, migliorare l’accesso alla cultura e rafforzare l’identità culturale umbra nel suo complesso; Rilevare periodicamente l’impatto degli investimenti culturali nelle diverse aree provinciali, pubblicando report annuali sull’allocazione delle risorse e sui risultati ottenuti, per assicurare la massima trasparenza e l’efficacia delle politiche adottate; Sostenere la formazione e l’aggiornamento degli operatori culturali in entrambe le Province, al fine di elevare la qualità dell’offerta e la sostenibilità delle iniziative; Sostenere i festival diffusi sul territorio regionale, con l’obiettivo, attraverso il testo unico regionale, di permettere una programmazione pluriennale delle risorse messe a disposizione. (13 Sì - 4 Non partecipi al voto)
Cristian Betti, Letizia Michelini, Maria Grazia Proietti, Francesco Filipponi, Stefano Lisci (Pd), Fabrizio Ricci (Avs), Luca Simonetti (M5S): “Agevolazioni tariffarie a ristoro dei disagi legati agli interventi infrastrutturali sulla rete ferroviaria nazionale”. Impegna la Giunta regionale a: Proseguire e rafforzare il confronto già avviato con il Gruppo Ferrovie dello Stato al fine di definire un pacchetto di agevolazioni tariffarie da destinare ai pendolari umbri da attuare per l’intera durata degli interventi infrastrutturali; Formalizzare l’impegno finanziario della Regione per concorrere all’attuazione delle misure individuando le necessarie risorse a valere sul bilancio regionale; Richiedere alla controparte ferroviaria una concreta compartecipazione, anche tramite l’estensione della validità degli abbonamenti regionali a categorie di treni normalmente escluse, senza aggravi di costo per gli utenti. (13 Sì - 5 No)
ORDINE DEL GIORNO RESPINTO
Eleonora Pace, Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei (FdI), Laura Pernazza, Andrea Romizi (FI), Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica), Enrico Melasecche, Donatella Tesei(Lega): “Ritiro della manovra fiscale di aumento dei tributi regionali Irpef ed Irap (legge regionale 2/2005)”. (13 No - 5 Sì)
LE RELAZIONI
Illustrando il provvedimento in Aula, il relatore di maggioranza Francesco Filipponi (Pd) ha evidenziato che “l’Assestamento rappresenta una manovra di equilibrio e di visione, volta a rafforzare la tenuta del sistema regionale in una fase complessa, senza rinunciare alla promozione dello sviluppo, al sostegno delle fasce più fragili della popolazione e alla piena valorizzazione delle opportunità offerte dalla programmazione comunitaria. Pur in un contesto normativo e finanziario estremamente restrittivo, la Regione Umbria sceglie di presidiare i settori strategici, mantenere un profilo prudente e sostenibile, e dare concretezza agli impegni assunti con la cittadinanza. Si tratta di una manovra coraggiosa, che ammonta a circa 138 milioni e che alloca le risorse disponibili su priorità strategiche e su settori ad alto impatto economico e sociale. Gli interventi riguardano la sanità, con la copertura completa del disavanzo sanitario 2024 e del fondo di dotazione; il cofinanziamento per edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico (7 milioni di euro); l’aumento degli indennizzi a soggetti danneggiati da emotrasfusioni e azioni risarcitorie legate alle ex-Asl. I Servizi sociali, con il potenziamento del Fondo per la non autosufficienza con ulteriori 8 milioni nel triennio; gli interventi per l’inclusione delle persone con disabilità. I trasporti e la mobilità, con il sostegno al trasporto pubblico locale (+7,5 milioni); il rifinanziamento dei collegamenti con l’aeroporto S. Francesco d’Assisi (9 milioni nel biennio 2026–2027); la manutenzione ordinaria delle strade regionali: +6 milioni nel triennio. I Fondi europei, con il cofinanziamento da 54 milioni dei programmi FSE+ e FEASR, per garantire l’efficace utilizzo delle risorse comunitarie. L’Ambiente e la tutela del territorio, con incentivi per la sostituzione degli impianti a biomassa altamente inquinanti (1,8 milioni); il rafforzamento delle funzioni di Arpa Umbria; l’aumento delle risorse per la manutenzione del demanio idrico (2,1 milioni); la riforma e rifinanziamento del fondo per i danni da fauna selvatica. La Cultura, con il finanziamento delle principali istituzioni culturali regionali (Umbria Jazz, Teatro Lirico di Spoleto, Perugia Musica Classica); il sostegno alla candidatura di Norcia a Capitale della Cultura 2033 e alle celebrazioni per il centenario della nascita di Dario Fo; l’accantonamento di 3 milioni di euro per l’attuazione della nuova legge quadro sulla cultura. Da evidenziare poi gli interventi per l’acquisto di due immobili per i Centri per l’impiego di Perugia e Terni (6 milioni, con fondi PNRR); lo studio di fattibilità per la gestione mista pubblico-privata delle grandi derivazioni idroelettriche; i maggiori fondi per le Unioni dei Comuni”.
Il relatore di minoranza, Laura Pernazza (FI), ha invece rilevato che “questa manovra parte da due presupposti sbagliatissimi. La manovra fiscale non si doveva fare e lo ha detto anche la Corte dei conti, un soggetto super partes che a più riprese ha citato una serie di presupposti sbagliati, a partire dalla relazione Kpmg e dai numeri catastrofici e non veritieri diffusi. Tutto ciò ha portato al prelievo fiscale dalle tasse dei cittadini, che non si doveva fare. Come dimostra il fatto che avanzi un tesoretto cospicuo per futuri interventi da definire. In tutto questo ci sono effettivamente iniziative per i più deboli e alla sanità, tra le tante altre voci. Avevamo chiesto che tutti i fondi della manovra fossero destinati alla sanità ma non ci avete ascoltato. Avete scelto di recuperare risorse per il bilancio a danno delle famiglie. Con quei fondi finanzierete i lavori sulle strade gestite dalle Province, anche se non ci sono soldi per il 2025 quando invece questa necessità è immediata e non rinviabile ai prossimi anni. Non sono stati finanziati gli accordi sulla Polizia provinciale di Terni. Sui danni causati dalla fauna selvatica ci sono cifre esigue e non si affronta di fatto il tema della prevenzione. Ci aspettavamo molte altre risorse per l’edilizia sanitaria, che per il 2026 e 2027 non ci sono affatto. Sugli indennizzi per i pendolari non c’è un solo euro. Vengono finanziati solo eventi ed iniziative che si svolgono nella provincia di Perugia: ci sono erogazioni ad personam, come quelle per il centenario della nascita di Dario Fo, che almeno speriamo vadano a beneficio del territorio di Gubbio, dove ha sede la fondazione (privata). Positivo il rifinanziamento del bonus caldaie, che avevamo chiesto, anche se varrà solo a partire dal 2026. Abbiamo lavorato molto tempo, insieme, ad una risoluzione di Commissione che chiedeva interventi specifici su barriere architettonico ed efficentamento energetico ma voi avete rinnegato tutto decidendo di restituire alla Giunta l’avanzo libero da 4,3milioni. Auspico che in futuro i lavori della Prima commissione siano svolti con maggiore serietà per evitare di discutere atti che poi non trovano seguito”.
GLI INTERVENTI DI CONSIGLIERI E ASSESSORI
Tommaso Bori (assessore bilancio): “Siamo ad approvare la prima Azione sul bilancio della nuova Giunta. Abbiamo trovato un bilancio in ordine, ma progressivamente svuotato di ogni possibilità di manovra. Avere un bilancio a posto, ma incapace di soddisfare le necessità della società, per noi è un problema e su questo siamo andati ad agire. Nell'ultimo periodo abbiamo avuto la necessità di coprire nel 2025 il disavanzo e quindi ripianare nell’anno in corso il disavanzo dell'esercizio 2024 proveniente dalla sanità: 34,2 milioni di euro e di ricostituire il fondo di dotazione negativo delle aziende sanitarie: 38,4 milioni di euro. Queste due cifre non possono essere scisse perché entrambe fanno parte delle richieste del tavolo degli adempimenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Abbiamo dovuto affrontare anche i tagli del governo Meloni, che sono il contributo alla finanza pubblica, non utilizzabili proprio per lo stato del fondo di anticipazione della liquidità, per l’Umbria, come per altre 18 regioni non sono utilizzabili, ad oggi, per investimenti e quelli cubano 38,4 milioni di euro. Queste cifre, in particolare in sanità, sono state affrontate non a seguito di una apertura di nuovi ospedali e di servizi, non a seguito di assunzioni in campo sanitario, non a seguito di un aumento di prestazioni sanitarie, ma tutto questo è avvenuto (il debito) a fronte di una larghissima rinuncia alle cure, tra le più alte in Italia (un paziente ogni dieci, In Umbria è costretto alla rinuncia alle cure), costretto perché non può pagare le cure nel privato e non può fare lunghi spostamenti per accedere alle cure nella sanità. Quindi, a fronte di un indebitamento non c'è un aumento del servizio, ma c'è al contrario un aumento che è stato stigmatizzato anche dalla Corte dei Conti, un largo aumento della mobilità passiva che rientra a sua volta in quelle cifre che non creano nulla di produttivo (36,7 milioni di euro) che la Regione è costretta a pagare alle altre Regioni. Solo nel 2018 la situazione era contraria: 20 milioni di euro arrivavano in Umbria dalle altre Regioni. L'assenza del turnover del personale sanitario e la fuga dei manager sanitari (ventuno nei cinque anni precedenti) hanno creato una difficoltà enorme in sanità che genera l'attuale situazione come l'assenza del piano sanitario regionale, che non è stato né discusso né approvato nel precedente mandato. Questo comporta che sul fronte sanitario c'è un'emergenza delle lacune da affrontare, che non sono solo sui numeri di bilancio, ma sono, prima di tutto, sui servizi e sulla politica, in campo sanitario. Dove la Regione è andata ad intervenire in maniera primaria? Oltre al pagamento del disavanzo, la ricostituzione e il contributo della Regione alla finanza pubblica, abbiamo scelto gli interventi in ambito sanitario e sociale, sia per gli investimenti dell'azienda che per l'assolvimento degli obblighi nei confronti di particolari categorie. Siamo andati a risolvere le questioni di persone che in ambito sanitario erano state danneggiate a vario titolo, andando a pagare quegli indennizzi, ma abbiamo affrontato anche alcune questioni che sono tra il sanitario e il sociale. Il Prina, il fondo per la non autosufficienza, noi lo abbiamo aumentato portandolo a 12 milioni di euro e di questi, 8 sono di nostro aumento. Come abbiamo investito nel cofinanziamento dei programmi europei, e il primo è stato proprio quello sociale, l'FSE, con un investimento importante, ricordo che noi cofinanziamo il 18% e sblocchiamo tutto il resto, quindi il cofinanziamento è stato di 28 milioni di euro, che va a toccare le questioni chiave. Quindi il primo investimento è stato nei servizi alla persona, alla famiglia, nell'inclusione sociale, nelle politiche attive del lavoro, nella lotta alle disuguaglianze e alle marginalità, che vanno dagli asili nido al diritto allo studio. Importante il cofinanziamento del FEASR, il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, in cui abbiamo cofinanziato 26 milioni di euro nel triennio, investimenti che vanno allo sviluppo e al consolidamento delle imprese e delle comunità nelle aree rurali. Grazie all’effetto moltiplicatore sbloccheranno 300 milioni di euro. Se non avessimo fatto questa scelta, ad oggi non saremmo in grado di raggiungere i target europei diventando maglia nera e non avremmo più le risorse per il futuro. Ma lo sviluppo, il rilancio non è fatto solo di questo, ci sono anche le grandi infrastrutture, come l’aeroporto San Francesco d'Assisi, l'aeroporto regionale. Una regione che non ha un aeroporto, è tagliata fuori dal mondo, per questo, per il nostro aeroporto internazionale che per il prossimo biennio aveva finanziamento zero, con questo assestamento abbiamo previsto per entrambi gli anni, 9 milioni di euro per l'attivazione di rotte di collegamento al fine di assicurare l'accessibilità, lo sviluppo turistico, lo sviluppo commerciale, lo sviluppo dell'impresa in funzione di tutta la regione, cosa che assume un valore ancor di più maggiore maggiore nell’ ottavo centenario della morte di San Francesco. Poi c’è la manutenzione ordinaria della viabilità che abbiamo delegato alle Province, oltre le cifre presenti, noi aumentiamo di 6 milioni di euro le risorse andando a risolvere una questione annosa nel prossimo biennio. Vengono integrate anche le risorse destinate al trasporto pubblico locale: 7,5 milioni di euro. Poi ci sono delle scelte anche sulle leggi regionali, perché a seconda di dove si va a agire si disegna un'idea di società. Il fatto di tornare a finanziare la legge sulla diffusione del commercio equo e solidale ha un'attenzione allo sviluppo e alla cooperazione internazionale. Il finanziamento per le leggi sull'artigianato e sulle cooperative parla a un pezzo di società che vuole crescere, vuole fare impresa, vuole fare cooperazione. In tutti i casi le cifre appostate erano zero e noi le ripristiniamo. Stessa cosa vale per una grande riforma su cui siamo chiamati tutti a lavorare perché lì non c'è colore politico: l'Umbria è una grande area interna tra le aree interne, in particolare alcune porzioni di territorio fanno più fatica di altre, sono più esposte allo spopolamento e noi a quelle aree dobbiamo dare una risposta. Al forte sostegno che noi diamo alle Unioni dei Comuni aggiungiamo 300.000 euro, portandoli a 476.000. Il sostegno alle Unioni dei comuni non deve però essere un sostegno di sussistenza. Oggi in Umbria esistono soltanto due Unioni dei comuni, noi dobbiamo puntare in maniera collettiva al dialogo con le aree interne, dobbiamo incentivare la dinamica di Unione dei Comuni, della messa in sinergia dei servizi, del miglioramento della qualità amministrativa, della semplificazione, ma anche di vita delle persone che possano rimanere in quei territori, il che risponde alla logica europea del diritto a restare. Tutto questo ha un moltiplicatore perché accanto alle cifre destinate dalla Regione lo Stato prevede un finanziamento corrispondente. Poi c'è anche un grande tema su cui potremmo sviluppare un'azione comune, è quello dei fondi che, invece che andare alle Unioni dei comuni, vanno alle fusioni dei comuni che in Umbria non c’è mai stata. Al Governo va chiesto di spostare i tanti, troppi milioni di euro investiti nella fusione dei Comuni che non viene più praticata. Ci sono state anche scelte importanti sul fronte del territorio, noi abbiamo non solo finanziato la prevenzione dei danni da fauna selvatica, sotto ogni aspetto (danni alla circolazione, alla zootecnia, all'agricoltura, la prevenzione). Siamo andati ad agire anche sulla sostituzione delle caldaie, gli impianti a biomassa altamente inquinanti, grande tema soprattutto in alcune zone dell’Umbria, per cui sono stati previsti, nel totale, due milioni di euro che prima vanno a completare la graduatoria esistente e consentono poi di fare due nuovi bandi per il prossimo biennio. la cura del territorio, il tema dell'ambiente, è un tema chiave. Sulla sicurezza e la prevenzione del rischio idraulico investiamo una cifra che non era mai stata prevista prima: 2,1 milioni di euro, perché vogliamo fare in modo che gli interventi di manutenzione e di gestione del demanio idraulico, dei bacini di competenza regionale e delle opere idrauliche riescano ad evitare quello che si è sviluppato nelle regioni a noi confinanti e non solo. Tutto questo anche con una visione legata allo sviluppo in ambito culturale e dell'impresa creativa, che fa della nostra regione un modello a livello nazionale. In Umbria ci sono tantissimi eventi non a pagamento in ambito culturale, sotto ogni forma. Per andare solo su quelli a pagamento con sbigliettazione la regione Umbria risulta essere la prima regione per densità di eventi rispetto alla popolazione (79 eventi ogni mille abitanti, di gran lunga sopra la media nazionale del 57%). Ogni euro investito in cultura ha moltiplicatore 3: i grandi festival, come le piccole attività, in tutti i territori, hanno un impatto notevole e noi dobbiamo portarli su un lavoro non sottopagato, non demansionato, non dequalificato, ma riconoscendo agli operatori culturali una professionalità che può fare impresa. In questo noi attiveremo un percorso, che è già previsto con questo assestamento di bilancio, che è il testo unico della cultura dell'impresa creativa e vorremmo farlo insieme, in maniera condivisa. Vorrei in conclusione ringraziare l’Assemblea legislativa che restituisce al bilancio regionale circa 4 milioni di euro che servono a finanziare servizi alle persone, ma anche di ridurre l'impatto futuro di un milione di euro l'anno”.
Enrico Melasecche (Lega): “Questa Legislatura sembra caratterizzarsi per il costante ricorso alle bugie. E questo è grave e danneggia i rapporti con i cittadini e con le minoranze. La presidente Proietti ha descritto un evento non veritiero facendo riferimento alla parifica della Corte dei conti. Risulta anche inutile scendere nei dettagli quando si continuano a raccontare verità che non sono tali. L’assessore al bilancio, Bori, ha parlato di ammanco quando la Corte dei conti ha ridicolizzato le vostre teorie in proposito. Riconoscere i meriti di chi governava la Regione prima di voi sarebbe opportuno. Come fate a dire che noi non abbiamo finanziato l’aeroporto? La sindaca di Assisi non ha versato quanto doveva alla società di gestione. Tutto questo mentre noi abbiamo creduto e promosso la crescita del San Francesco. Sulla sanità avete comunicato l’inesistente e avete bocciato la mozione della minoranza per puntare su investimenti su cui non c’è chiarezza. Il tempo passa e la gara per il trasporto pubblico continua a non essere fatta. Manca il coraggio di affrontare i veri problemi. Quando siete venuti a Terni erano più i funzionari e i consulenti che i politici. Questa maggioranza non è in grado di dare risposte. La presidente Proietti deve spiegare quale è la sua idea e cosa intende fare. Troppe sono le cose che non ci convincono. Questa narrazione politica non porterà risultati importanti per l’Umbria. Voteremo contro questo disegno di legge”.
Fabrizio Ricci (Avs): “L’Umbria si trova da anni in una ‘trappola del sottosviluppo’, in una situazione in cui si sommano fattori economici e sociali negativi: il Pil, la bassa produttività, la scarsa innovazione, il livello dei redditi, il calo demografico, le crescenti disuguaglianze. Più il tempo passa più la trappola stringe la sua morsa. Il nostro compito è di cercare di rompere questa situazione. Per farlo non bastano politiche di gestione dell’esistente ma interventi shock. Politiche che cambiano la vita delle persone, come il rilancio degli investimenti pubblici. La prima preoccupazione è stata la copertura dei tagli nei trasferimenti e il risanamento del bilancio sanitario. La consigliera Pernazza prima ha contestato la manovra ma poi dice che gli investimenti in edilizia sanitaria sono pochi, senza spiegare dove andrebbero presi i fondi. Si sta lavorando al nuovo piano socio sanitario e sono partite le assunzioni di nuovo personale. L’investimento, consistente, sulla non autosufficienza inciderà sulla qualità della vita di molte famiglie. Gli investimenti previsti potranno fornire quello shock di cui c’è bisogno, come la riduzione o addirittura la gratuità del trasporto pubblico per gli studenti e gli interventi per ridurre i divari che si sono accumulati nel tempo. Le direttrici di questo Assestamento sono quelle del nostro programma politico. Dobbiamo infine rafforzare il sistema dell’accoglienza e della solidarietà internazionale, affinché diventino ancora di più tratti distintivi dell’Umbria”.
Nilo Arcudi (Tp-Uc): “Sentiamo parlare in quest’Aula di prospettive di sviluppo per l’Umbria e di ridistribuzione dei capitali, su cui saremmo d’accordo, ma non con una manovra finanziaria che andrà ad incidere in modo significativo sulla classe media dei cittadini, una manovra recessiva, che ha creato un clima di timori e ansia, con la minaccia di un implausibile commissariamento. Si deve partire invece da una comunicazione politica adeguata, non si può passare l’utilizzo della relazione della Corte dei Conti in maniera strumentale. È un documento che ha confermato che la manovra fiscale si basa su una premessa infondata. La presidente Proietti aveva tutto il diritto di fare le sue scelte ma doveva farle in maniera trasparente, non nascondendosi dietro presunti buchi di bilancio. L’Umbria cresce meno delle altre regioni del Centro Italia: in questi casi per colmare il gap servono sviluppo e crescita, ma l’Umbria è indietro dal punto di vista infrastrutturale, logistico. Ciò che emerge dall’operato di questa amministrazione è che la coalizione di maggioranza è fortemente condizionata dalle posizioni radicali e minoritarie delle società umbra, come Avs e M5s, che però la condizionano. Questa è una maggioranza bloccata e questo blocca l’Umbria. Sulle scelte molto c’è da criticare: abbiamo cambiato idea sulla stazione alta velocità piegandoci sulle posizioni della Toscana, abbiamo fatto scegliere a loro su una questione che riguarda l’isolamento di questa regione. La manovra da 184 milioni di euro è sbagliata, non necessaria. I cittadini non percepiscono nulla della manovra varata dalla Giunta, i problemi sono sempre tutti lì”.
Cristian Betti (PD): “Parliamo di tante cose e tanto poco dell’assestamento di bilancio che invece è uno dei primi veri noccioli politici di questi primi mesi di governo e avrebbe meritato un dibattito sulle scelte politiche forti che sono alla base del documento. Vorrei partire da un dato politico importante: qualche giorno fa, a Terni, la Giunta al gran completo è andata a condividere un momento di riflessione con la città. Non era mai accaduto. Sicuramente, come ribadito dai consiglieri di opposizione, erano presenti militanti di sinistra ma questo non è un problema, sono cittadini della nostra regione. C’erano anche di persone che non ci hanno votato e hanno avuto la possibilità di interloquire sui temi attinenti il territorio. E l’incontro di Terni è stato solo il primo di una serie che coinvolgerà tutti i territori. Crediamo molto nel dialogo fra istituzioni e cittadini, anche perché l’astensionismo deriva dalla distanza tra il decisore politico e la cittadinanza. Qualche giorno fa, in quest’Aula, abbiamo esaminato la Relazione sulle politiche europee: abbiamo parlato di questioni dirimenti e trasversali. Le politiche europee così come concepite negli ultimi anni, con la corsa al riarmo e altre scelte, si dimostrano in contrasto con le aspettative e le urgenze dei cittadini. Nell’assestamento di bilancio abbiamo scelto le priorità legate alle politiche di coesione regionale. Questo assestamento è la fotocopia del nostro pensiero, delle nostre priorità. Aumentare in maniera netta il fondo della non autosufficienza avrebbe meritato una grande discussione negli interventi in questa Aula. Abbiamo messo molte risorse su quei capitoli, la cifra aggiuntiva di 8 milioni ai 4 preventivati è una scelta che va a incidere su quelle persone, che per noi sono importanti, sono scelte che ci fanno sognare per la nostra regione il conseguimento di percorsi di vita indipendente. Sono scelte su cui crediamo fortemente. Altra scelta forte, sempre richiamandoci alle politiche europee, è stata quella di cofinanziare la programmazione europea, per generare un effetto moltiplicatore fondamentale per la nostra regione. Altro tema importante l’accordo con le Province sulle strade regionali delegate: solo oggi riusciamo a dare le prime risposte, non solo a ribitumare qualche strada ma generare sicurezza per i cittadini e far trovare ai turisti che giungono da noi condizioni decorose per visitare la regione. Sostegno all’Unione di Comuni, politiche culturali, tutte scelte che pesano. Aver inserito più di 2 milioni di euro, anche se non bastano, sulla prevenzione da rischio idrogeologico, è una scelta fortissima. Aver scelto di finanziare questo settore significa dare risposte in materia di sicurezza alle persone. È una manovra politica enorme, non fatta solo di spostamenti di poste da una parte all’altra, ma dare un aiuto a una regione che era soffocata dai problemi, il disavanzo sanitario, un bilancio regionale asfittico, che non sarebbe riuscito nemmeno a fare il cofinanziamento delle politiche europee. È il primo grande atto politico fatto da questa maggioranza”.
Paola Agabiti (FdI): “In questa manovra non c’è assolutamente alcuna visione, non c’è una prospettiva. Ma c’è l’incapacità di intercettare risorse nazionali e comunitarie. La Giunta Tesei passerà alla storia della politica regionale per l’importante quantità di risorse che siamo riusciti a intercettare in 5 anni. Questa Giunta rimarrà nella storia per l’aumento delle tasse ingiustificato e anche per l’Umbria come prima regione per carico Irpef dei redditi medi con un’importante aggravio di costi che dovranno sopportare. Ringrazio l’assessore Bori perché ha dato atto che ha trovato un bilancio sano. Mentre in questi mesi abbiamo ascoltato che c’era un bilancio vuoto, che non consentiva di fare niente. A novembre 2024 è stato approvato un bilancio puramente tecnico e oggi ci troviamo davanti a un bilancio politico. I 184 milioni di tasse, di nuove entrate, crediamo non erano necessari. Noi abbiamo sempre cofinanziato i fondi comunitari. Quando siamo arrivati oltre ad aver dovuto saldare i debiti pregressi ci siamo trovati anche a chiudere la passata programmazione 2014-2020 e abbiamo iniziato la nuova. Eravamo una delle ultime regioni per la rendicontazione dell’impiego dei fondi. Fortunatamente ora siamo una delle prime. Solo lo scorso anno siamo riusciti a intercettare oltre 300 milioni di Fsc. Per questo voi ci trovate progetti e investimenti già avviati. Ad oggi, dopo 8 mesi di questa giunta, non abbiamo visto delle risorse intercettate sia a livello comunitario o nazionale. Noi li abbiamo sempre finanziato i fondi per la non autosufficienza attraverso fondi comunitari, non di bilancio. Quelli servono ad altro. Ci sono tantissimi altri finanziamenti che abbiamo portato avanti, con il Fse ad esempio le borse di studio, i centri estivi. Con la nuova programmazione 21-27 abbiamo lasciato 62 milioni per il Fesr. Per il 2025 nel biennio ci sono 9,2 milioni di euro relativi all’ammortamento mutui e riduzione del disavanzo accertato, ci sono nuove entrate per Irpef e Irap, 15 milioni per la Pac. Ma qui non trovo investimenti. La manovra non ha investimenti neanche per la sanità. Su cultura e turismo, ancora oggi beneficiamo delle politiche messe in atto in passato”.
Luca Simonetti (M5S): “L’Umbria del futuro comincia adesso. Dobbiamo mettere in sicurezza non solo i conti ma anche i cittadini umbri. Questo assestamento contiene una scelta politica chiara: mettere al sicuro l’Umbria costruendo una regione più competitiva. Preferisco che la Corte dei conti rilevi il fatto che questa maggioranza abbia un eccesso di zelo per mettere i conti in sicurezza piuttosto che, come nel 2023, segnali che in Umbria non era garantito il diritto alla salute. Gli investimenti più ingenti di questa manovra serviranno per sopperire ai tagli del vostro Governo. Il Governo Meloni ha dimenticato i territori e compara le armi. Noi non abbiamo scaricato responsabilità su altri, abbiamo affrontato il problema: 34 milioni di euro per ripianare il bilancio sanitario 2024, rimettiamo il fondo di dotazione in equilibrio, 38 milioni per coprire i tagli del Governo. Stiamo parlando di risorse vere per tutelare la salute pubblica e rispondere alle esigenze delle persone. Raddoppiamo i fondi per la non autosufficienza; recuperiamo il cofinanziamento delle risorse europee, che hanno un effetto leva; investiamo in infrastrutture e mobilità; mettiamo al centro la tutela del territorio, grande assente negli ultimi 5 anni; sosteniamo la cultura e le imprese culturali, anche con il testo unico della cultura che supera 17 leggi regionali. Mentre mettiamo in sicurezza i conti costruiamo la regione più digitale d’Italia: l’applicazione Umbria facile è arrivata a 50mila utenti attivi. L’Umbria è la prima regione italiana per eventi culturali: valorizzeremo il centenario del premio Nobel Dario Fo. L’assestamento è solo primo passo: la prossima sfida è la lotta alla povertà. I dati Caritas dicono che sempre più cittadini non riescono a rispondere ai bisogni quotidiani”.
Laura Pernazza (FI): “Dobbiamo ribadire di nuovo che i numeri della manovra fiscali erano e restano discutibili. Ci sono circa 111 milioni, una cifra importante, con i quali finanziate gli interventi previsti nell’Assestamento. Quindi avete deciso come utilizzare dei fondi che avete preso ai cittadini umbri con la scusa del deficit sanitario. Confermo che i 7 milioni destinati all'edilizia sanitaria sono pochi rispetto ai 111 milioni prelevati. L’Emilia Romagna ha preparato un assestamento da 65 milioni ma ne ha destinati 30 alla sanità. L’assessore Bori si è dimenticato che la rimodulazione delle aliquote può riguardare solo il triennio 25-26-27 ed ora anche il Mef lo ha messo nero su bianco. Avete fatto bene a presentarsi sui territori ma non so cosa abbiate raccontato ai ternani. A cui forse avete detto che non sapete dove costruire il nuovo ospedale. L’eccesso di zelo a cui si riferisce Simonetti è stato pagato dai cittadini. Un vero eccesso di zelo ci sarebbe stato se tutti questi fondi fossero stati destinati alla sanità. E c’è stato un eccesso di zelo anche nel destinare tutti i fondi per la cultura ad eventi che si svolgono in provincia di Perugia”.
Tommaso Bori (assessore): “Le affermazioni della consigliera Pernazza sulla formulazione della norma è profondamente errato. Il Governo ha chiesto di rendere omogenea la manovra perché è prevista una riforma della materia. Ma questo era già previsto nell’articolo 1. La manovra non pesa tutta sulla riforma fiscale ma anche sulla riduzione di spese e costi. Gli interventi dell’assestamento sono per la maggior parte collegati alla sanità. Non c’è sperequazione tra le due province rispetto alla cultura. Pernazza continua a sostenere che ci sono centinaia di premi nobel che andrebbero ricordati quest’anno, ma non è così. I premi nobel italiani alla letteratura sono cinque. Uno solo ha una fondazione con sede in Umbria e di uno solo ricorre il centenario nel 2025”.
Eleonora Pace (capogruppo FdI): “Dichiaro apprezzamento per i toni emersi dagli interventi di ogni forza politica. La maggioranza giustamente rivendica le azioni che vuole portare avanti attraverso norme tecniche, scelte politiche, è legittimata a farlo. Ovviamente la minoranza ha il diritto di dissentire. A differenza di quanto emerso nella discussione sulla manovra fiscale di marzo, ho notato la rivendicazione della maggioranza su alcune scelte. Ma non comprendo quali cose noi non avremmo capito secondo l’assessore Bori. Continuo ad attendere con impazienza l’intervento della presidente Proietti. Vorrei tuttavia sottolineare il fatto che i conti che fate non mi tornano. Abbiamo ad oggi una manovra che impatta per 184 milioni di euro in tre anni. Però i debiti da pagare erano 34 milioni di disavanzo, a cui proviamo ad aggiungere i 39 del fondo di dotazione, aggiungiamo i 40 del contributo alla finanza pubblica, togliamone altri 24 e arriviamo a 46 milioni di avanzo. Ecco, vorrei capire come queste risorse verranno spese, visto che si tratta di soldi presi ingiustamente alle tasche dei cittadini. Il consigliere Ricci ci ha criticato per alcuni nostri emendamenti in quanto avremmo indicato la copertura in alcuni capitoli di bilancio, ma è così che va fatto. Comunque, se qualcuno della maggioranza fosse d’accordo sui nostri emendamenti cerchiamo insieme i capitoli dove spostare le risorse. Ma immagino invece una votazione contraria della maggioranza chiudendo la partita, ma le nostre proposte vengono dal sentire popolare. Tornando alla riunione di Cardeto, ho molto apprezzato l’evento tant’è che ho partecipato da cittadina, e se, insieme al consigliere Melasecche volevamo rovinare la festa sarebbe stato facile. I cittadini intervenuti erano lì per ascoltare e per evidenziare le stesse questioni poste in passato anche alla presidente Tesei: sanità, liste di attesa, carenza ospedali nell’Umbria del sud. Conosciamo bene le difficoltà nel mettere mano su problemi comuni a tutte le regioni e la presidente Proietti ha detto che le liste di attesa sono un problema di tutte le regioni. Noi siamo rimasti in silenzio perché i cittadini assegnano ad ognuno un ruolo. Dire quando, dove e come verrà pagato l’ospedale di Terni sta a voi e questo vale per tutte le linee di programma che vorrete attuare. Rispetto a questa manovra non avete mai detto una parola di chiarezza. La vostra comunicazione è totalmente distorta e per questo stiamo qui a dibattere sempre sugli stessi temi. Auspico che possa essere questa l’occasione per dire parole di chiarezza rispetto ad una manovra che continua a sembrare totalmente sparametrata rispetto alle vostre necessità. Con questa manovra avete fatto quello che serviva a voi per mettere a terra le promesse e gli impegni assunti in campagna elettorale”.
Simona Meloni (consigliere Pd-assessore): “Ascoltare dall’ex assessore Melasecche la mancanza di dialogo, partecipazione, menzogne e bugie, dato che 5 anni fa c’ero posso dire che abbiamo vissuto la scorsa legislatura sui banchi degli imputati. La Giunta Tesei non ha voluto costruire nulla, ma fatto politica con i fantasmi. Avete portato avanti, quando eravate maggioranza, una narrazione per distruggere una parte politica ricordando eventi passati che vi ha distratto dai temi veri sui quali i cittadini ci giudicheranno, come hanno fatto con voi. Avete trascurato questioni fondamentali per cui diventa importante la nostra manovra, a partire dalla sanità dove si sono alternati 21 direttori in 5 anni. Il nostro bilancio mira alla sostenibilità finanziaria. Voi avete avuto a disposizione lo strumento del Pnrr, malgrado le vostre politiche europee. Entro il 31 marzo 2026 la maggior parte delle risorse Pnrr dovrebbero essere rendicontate ed oggi l’Umbria è molto bassa in classifica (tra il 13° e 14° posto). Per la prima volta dopo anni abbiamo prodotto il primo manuale di controllo quando altre Regioni l’hanno fatto da tempo. Sull’azione 6 ‘sanità’ siamo indietro. Quattro giorni fa ci siamo riuniti con il sindacato per un monitoraggio accurato. Abbiamo fatto quello che spetta ad una maggioranza di governo con una visone di medio-lungo termine. Se non si rendiconta entro il termine previsto le risorse sono perse. Ma c’è stato anche il mondo agricolo deluso dal vostro governo regionale, per mancanza di semplificazione, di strutturazione bandi. Questo documento rappresenta uno strumento dinamico utile a dare risposte adeguate nei giusti tempi. Abbiamo scelto la sostenibilità finanziaria. La nostra idea è di un’Umbria all’interno dell’Italia mediana, vogliamo stare nel perimetro dei cittadini e non nei confini territoriali. Dopo 24 anni portiamo a casa un risultato straordinario: l’acqua della diga di Montedoglio arriverà al lago Trasimeno. Avete lasciato opere incompiute come, ad esempio, il ‘nodo’ di Perugia. Il Pnrr anche per l’Umbria rappresenta un tesoro di risorse che però non hanno cambiato però il volto Regione. Questo assestamento rispetta i vincoli, rafforza i capitoli strategici e non sacrifica l’equilibrio complessivo. Un documento costruito con il metodo della trasparenza e della partecipazione dei territori che delinea precise priorità, a partire dal sociale, sanità territoriale, agricoltura. Ci sono emergenze non rinviabili come quella della fauna selvatica. Un documento che rispetta dunque i valori della solidarietà, territorialità, con i cittadini al centro dell’azione politica”.
Matteo Giambartolomei (FDI): “La minoranza ha un ruolo di controllo, a volte di suggerimento. Cerchiamo di dare un apporto. Giusto che siate voi a scegliere dove investire i proventi della manovra fiscale ma chiediamo che venga prestata maggiore attenzione nell’assestamento proprio in materia di sanità. Se la manovra nasce giustificata dal cosiddetto buco della sanità, mi aspetterei che le risorse fossero massicciamente impiegate nella sanità umbra. Potrebbe essere una grande opportunità, dedicare una giusta attenzione alla sanità, un tema che non ha un colore politico. Riceviamo il vostro invito a collaborare, a costruire insieme: noi abbiamo fatto emendamenti, proviamo a costruire un lavoro fatto insieme per dare a questa regione una sanità migliore”
Thomas De Luca (assessore regionale): “Oggi non solo stiamo rivedendo completamente la questione sanitaria e quella ambientale ma anche il meccanismo di controllo sull’Agenzia regionale, riappropriandoci del ruolo della Regione. Vorrei citare lo scempio fatto sul bando biomasse, utilizzando risorse per la procedura di infrazione per il superamento dei limiti pm 10 nella conca ternana per tutta la regione: sono state illuse centinaia di persone nell’aspettativa legittima di usufruire di bonus quando la copertura finanziaria del 2024 è stata utilizzata completamente e abbiamo dovuto mettere una pezza. Ci sono state domande, per cui sono state sostenute in anticipo delle spese, in cui le persone che avevano fatto richiesta si sono sentite dire che le risorse erano finite. Le risorse del 2025 non le abbiamo nemmeno potute coprire anche perché non ci sarebbero stati i tempi tecnici per spenderle. Stiamo riallinenando tutto il quadro. Stanziato un milione di euro per la prevenzione e la sicurezza del reticolo idrografico della regione, ma il 60 per cento del territorio non può beneficiarne perché non è coperto dai consorzi. Dobbiamo intervenire sulla manutenzione ordinaria di fossi e torrenti per non mettere a rischio i territori e le persone e questo assestamento è un primo passo verso una riforma strutturale del sistema di gestione del territorio. Sui rifiuti vorrei smentire le fake news sull’aumento della Tari che deriverebbe da mesi di gestione del centrosinistra: voi avete aumentato i flussi in discarica portando rifiuti da fuori regione, che sono arrivati nelle nostre discariche dalla Campania e dalla Puglia, consumando la capacità strategica delle stesse. Avete sbagliato. Vogliamo portare nel nostro territorio regionale un quadro generale uniforme. Non ci sono nemmeno gli stessi colori per la raccolta differenziata. C’è una disgregazione nella gestione dei rifiuti per cui l’Ati 2, ancora oggi, conferisce i rifiuti organici fuori regione perché non ci sono impianti sufficienti. Noi ci assumeremo la responsabilità di aprire gli impianti, di chiudere il ciclo dei rifiuti affinché diventi il ciclo di un'economia circolare e ridurre la pressione sulle famiglie”.
Francesco De Rebotti (assessore regionale): “L’assestamento parla un linguaggio vicino ai nostri obiettivi, non sarà la soluzione di tutti i mali ma siamo su un piano di certezza dei finanziamenti rispetto a partite straordinarie. Entrando nel merito delle mie materie e rispondendo a critiche che ho sentito, voglio dire che a me piace cambiare idea, specie se si ascolta, si valuta e, in maniera più consapevole, si decide. Sulla gara dei quattro lotti ho ricevuto l’applauso di Melasecche. Diversamente avremmo dovuto mettere dieci milioni in più per avere gli stessi servizi di prima. La soluzione di Creti è valida, anche se non è Ponte san Giovanni, sta in Toscana, è una soluzione mediana che coinvolge Arezzo, Perugia e Siena. Se ci saranno ipotesi migliorative per l’Umbria, le prenderemo in considerazione. Osservo anche che se partissimo da Perugia per andare a Creti impiegheremmo 46 minuti, a strada libera. Un tempo di percorrenza al limite, perché per ottenere l’affezione dei pendolari sulla stazione di Creti c’è un tempo di 46 minuti da Perugia, che può essere soddisfacente, ma per i ternani la stazione di riferimento è ormai diventata Orte, a 35 minuti da Terni. Creti è dunque accettabile, è baricentrico rispetto a tre province, sta sulla linea dell’alta velocità ma non sta su altre linee che permettono l’intermodalità del treno, serve un altro mezzo, un bus, è un deficit. Non c’è un unico treno ma serve uno scambio. Serve capacità di unire gli intenti fra regioni per avere qualche possibile soluzione in più. Se qualcuno propone tempi di percorrenza minori, intermodalità o altri elementi di vantaggio, potremmo cambiare idea, se ci saranno vantaggi per gli umbri. Si prevede inoltre il titolo unico regionale per viaggiare su tutta l’Umbria. Ma il piano di tariffazione comporta aumenti potenziali del 15% a Perugia e 40% a Terni. Per questo stiamo cercando di non far pesare sui cittadini dal 2027 in poi, trovando risorse per parare gli effetti dei possibili aumenti. La gara non sta languendo, stiamo cercando di determinare un cambiamento ma con operazioni che non debbano pesare sui cittadini dal 2027 in poi. Chiudo sulla sanità: gli ospedali del sud dell’Umbria devono essere integrati fra loro. Preoccupa che il Presidente della Provincia di Terni abbia detto che prima si deve fare l’ospedale di Terni. Il lavoro fatto fino ad oggi non deve essere gettato via. L’ospedale di Narni-Amelia serve anche a Terni, nell’ottica di integrazione, è il primo stralcio del nuovo ospedale di Terni. Se l’ospedale di Terni avesse avuto un progetto esecutivo lo avremmo preso in considerazione, ma ci sono solo i project financing bocciati due volte. Se ci dobbiamo indebitare, come stiamo facendo per Narni-Amelia, dobbiamo migliorare la capacità di investimento della Regione, liberando risorse per investire. Altra ipotesi: legare il patrimonio regionale all’abbassamento progressivo della quota di indebitamento, una scelta che può prendere l’Assemblea e legare i risultati per la struttura più grande che dobbiamo finanziare ovvero l’ospedale di Terni”.
Stefania Proietti (presidente Regione Umbria): “Questo è un assestamento di cui possiamo andare orgogliosi perché ha iniziato un percorso di rinascita di questa Regione, per troppo tempo lasciata in una bolla che l’ha portata sempre più in basso. Una manovra che mette in sicurezza i conti e garantisce la tenuta del sistema dando una prospettiva di crescita dell’Umbria. L’assestamento indica un forte impegno posto per il rilancio dell’azione di governo della Regione con particolare attenzione al settore socio sanitario. L’intenzione è imprimere un deciso salto di qualità nel governo rispetto a tutto il passato, per rispondere ad un’evidente domanda rimasta inevasa. Questo assestamento si rende necessario perché rispetto al bilancio di previsione si sono rese necessarie alcune misure. Alcune delle quali indicano il percorso valoriale per cui siamo stati eletti, penso ad esempio ad un maggior investimento sul piano socio sanitario o sui fondi per ridurre il pericolo del dissesto idrogeologico. Questa Regione ha bisogno di risposte urgenti, come sui trasporti, ma anche di alcune con uno sguardo più lungo, come per la crescita dei pilastri della nostra società. Su questi vi chiameremo sempre a collaborare, mettendo tutti insieme un grande coraggio nel rilancio della nostra Umbria. Ai cittadini non interessa il battibecco, ma il merito delle questioni. Per fare questo assestamento la nostra Giunta ha dovuto fare un grande lavoro di approfondimento da quando ci siamo insediati, perché la situazione economica e finanziaria si presentava disallineata. E l’attuale Giunta è stata costretta ad operare su scelte già compiute, già fatte. Abbiamo trovato un grave e strutturale disavanzo del comparto sanità, con 34 milioni di deficit, e la necessità di ripianare il fondo di dotazione delle aziende per 38 milioni di euro, a cui si aggiungono i tagli operati dal Governo per 38 milioni. Oltre ai 5,5 milioni per contribuire alla finanza pubblica. In un bilancio complesso come quello della Regione, ci sono diverse questioni. Il disavanzo delle aziende sanitarie c’era ed era strutturale. Aumentava sempre di più. E questo ci ha spaventato perché segnala una situazione di mancata pianificazione. La colpa è di chi si è trovato senza un piano socio sanitario, che manca dal 2009. È quello il documento dove si pianifica. Se aggiungiamo i tagli del governo troviamo una tempesta perfetta. Da qui la manovra. Perché alcune poste straordinarie si possono usare, come il payback farmaceutico, anche se quantificata in ritardo rispetto al termine della manovra finanziaria. Altre poste straordinarie non si possono usare. Come Il payback sui macchinari. La manovra l’abbiamo fatta e ci siamo presi le giuste critiche. Ma non l’altra sera a Terni: nessun cittadino ha parlato della manovra e questo ci ha sorpreso. Sul potenziale contenzioso con le province, plaudiamo che finalmente è stato chiuso. Ma il 30 giugno l’abbiamo sbloccato noi, perché crediamo che la manutenzione delle strade, sia ordinaria che straordinaria, sia fondamentale. Sull’ospedale di Terni la minoranza ha fatto domande. Ma sono passati 5 anni senza dare risposte a queste domande. Le scelte noi le faremo con i cittadini perché si tratta di un’opera indispensabile purché sia un’opera pubblica. E nel piano sanitario sarà l’opera pubblica più importante. C’è un passato di conflittualità in questa Aula che va lasciato alle spalle. I cittadini chiedono di collaborare per raggiungere insieme quei fini che sono di tutti, come l’ospedale di Terni. All'interno dell'assestamento c'è l'operazione di rilancio del sistema socio-sanitario regionale perché sono state veicolate risorse aggiuntive a carico del bilancio regionale per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità. Tra gli effetti strutturali di questo assestamento è la capacità assunzionale, che noi non possiamo fare con le poste straordinarie che capitano di anno in anno. Con l’assestamento abbiamo voluto assicurare anche il cofinanziamento regionale alla programmazione comunitaria, con una dotazione incrementale di circa 28 milioni per il Fondo sociale europeo nel triennio e il cofinanziamento del Fondo europeo per l'agricoltura e per lo sviluppo rurale con 25,8 milioni nel triennio. Questo sbloccherà 300 milioni di investimenti ma anche di azioni nel sociale. Ci sono scelte che vanno anche al ribasso: non aver cofinanziato, se non il minimo per il raggiungimento dei target e grazie all’aiuto del Governo, il Fondo strutturale europeo. Non basta e non è bastato perché la Regione Umbria è tra le ultime in Italia per la spesa effettiva del Fondi strutturali europei, con il 2,35% della spesa del settennato fatta finora. L’assestamento rafforza e potenzia le infrastrutture regionali. Sull'aeroporto non c'erano i fondi per il 2026 e per il 2027, ma l'aeroporto è un'infrastruttura che ha bisogno di una programmazione almeno triennale. E quindi abbiamo messo 9 milioni”.
Maria Grazia Proietti (Pd): “Questo assetamento opera interventi importanti in linea con il programma della maggioranza. Di particolare rilievo gli interventi in favore delle persone con disabilità e per le loro famiglie. Fondi che permetteranno a molti di fare formazione e avviarsi al lavoro, di guadagnare autonomia e perseguire i propri progetti di vita. La Regione dimostra di non voler voltare le spalle a chi soffre. L’equità sociale è una delle cifre di questa manovra. Così noi costruiamo il futuro dell’Umbria con un vero piano di sviluppo solidale”.
Letizia Michelini (Pd): “Assestamento di bilancio che non è solo un documento tecnico ma anche un provvedimento per la giustizia sociale e i diritti delle persone. Ci sono pochi margini di flessibilità e spese con un trend in crescita. Di fronte a tutto questo abbiamo deciso di non restare fermi. Ma di partire dal basso ascoltando chi lavora, chi educa, chi cura. Per ricucire il rapporto tra la Regione e i cittadini, per restituire dignità a chi spesso non viene ascoltato”. MP/AS/DMB/PG