ARPA: AUDIZIONI IN PRIMA COMMISSIONE DELL'ASSESSORE BARTOLINI E DEL DIRETTORE GENERALE GANAPINI

La Prima Commissione ha proseguito le audizioni sulla situazione dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale. L'assessore Bartolini ha annunciato che “lunedì la Giunta esaminerà un progetto di legge di riforma dell'Arpa”. Il direttore generale dell'Agenzia Ganapini ha spiegato che l'Arpa “ha avviato un percorso di riorganizzazione per recuperare efficacia e efficienza, eliminando sprechi e duplicazioni, aumentando le prestazioni e potenziando il radicamento sul territorio”.

Data:

09 Nov 2016 17:00

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(Acs) Perugia, 9 novembre 2016 – La Prima Commissione dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, ha proseguito le audizioni sulla situazione dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale. Dopo aver ascoltato l'assessore Fernanda Cecchini (https://goo.gl/UpAJgV), nella seduta odierna è stata la volta dell'assessore regionale Antonio Bartolini e del direttore generale dell'Arpa, Walter Ganapini. Queste riunioni prendono le mosse dalla proposta di modifica alla legge regionale n.'9/1998' (Norme sulla istituzione e disciplina dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale), che era già stata illustrata dal primo firmatario Raffaele Nevi (FI) (https://goo.gl/KUOHTf) e sottoscritta anche dai consiglieri Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Ricci presidente), Marco Squarta (Fratelli d'Italia), Emanuele Fiorini e Valerio Mancini (Lega Nord), che punta a costruire un'organizzazione dell'Agenzia regionale per l'ambiente su due dipartimenti territoriali che coincidono con le aree di competenza delle Asl.

L'assessore BARTOLINI ha spiegato che “è allo studio della Giunta un pacchetto complessivo di riforme all'interno delle quali è prevista anche quella dell'Arpa. Già nella riunione di lunedì prossimo affronteremo questo tema. Anche perché dobbiamo adeguare la normativa regionale alla legge nazionale 132 del 28 giugno 2016 'Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale'. La norma, tra le altre cose, prevede per le agenzie regionali di riportare nella competenza dell'Assemblea legislativa tutto quello che era stato lasciato ai regolamenti, compresa l'organizzazione dell'ente. Quindi anche eventuali elementi di non chiarezza dell'attuale legge regionale legati ai dipartimenti potranno essere chiariti, anche per andare verso una dipartimentalizzazione territoriale e non per macro funzioni”.

Il direttore GANAPINI ha ricordato come “l'Arpa, in un periodo di risorse decrescenti, ha avviato un percorso riorganizzativo, come molte altre agenzie regionali, per recuperare efficacia e efficienza, eliminando sprechi e duplicazioni di funzioni. Così ora abbiamo una struttura non più piramidale ma flessibile, in una logica multi sito, che ci ha consentito di aumentare le nostre prestazioni, perseguendo la strada del potenziamento e del radicamento con il territorio, anche grazie ad un rapporto constante con i comuni. E tutto il percorso è stato sempre condiviso con i nostri stakeholders, con il personale (su 307 persone in Arpa non sono stati espressi voti negativi e solo 5 astensioni) e con tutte le sigle sindacali che hanno approvato la riorganizzazione. Il regolamento che ha modificato l'assetto organizzato di Arpa ha risposto perfettamente alla legge istitutiva modificando i dipartimenti provinciali in dipartimenti territoriali, con la nuova macrostruttura che ha definito le aree dipartimentali Umbria sud e Umbria nord che ricalcano le aree delle due Asl umbre. Abbiamo combattuto l'abbandono tendenziale del territorio da parte di Arpa, potenziando il personale dei 9 distretti; non c'era un censimento accurato di tutte le sorgenti emissive, una classificazione di priorità per intervento delle scarse risorse che avevamo. Stiamo lavorando per ricostruire i meccanismi di affidabilità dell'Agenzia, puntando molto sul potenziamento del laboratorio. Per operatività e efficienza noi abbiamo raddoppiato le attività ispettive e di controllo. E le aziende lo apprezzano perché abbiamo un corpo ispettivo di grande competenza. Abbiamo ridotto i costi dell'Agenzia, raddoppiando la produttività e investito in alta strumentazione che è il futuro dei controlli. Le agenzie ambientali si caratterizzano come soggetti terzi e indipendenti, che tutelano l'interesse generale ad un ambiente pulito come premessa al benessere alla salute delle persone. E s reggono su tre pilastri: trasparenza, indipendenza e credibilità. Compito dell'Agenzia è conoscere l'ambiente, le pressioni che la società esercita sull'ambiente, monitorare nel tempo i fenomeni di contaminazione e produrre soluzioni, essendo promotrici di innovazioni. In Italia le agenzie sono finanziate principalmente dal sistema sanitario nazionale: l'orientamento iniziale del Parlamento era che almeno l'1 per cento del fondo sanitario nazionale venisse allocato per le funzioni delle agenzie ambientali, ma siamo solo allo 0,3 per cento e le risorse sono anche in decrescita”.

GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI

RAFFAELE NEVI (FI): “Lo spirito della nostra proposta di legge è di costruire e non di distruggere, visto che consideriamo l'Arpa come elemento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione. Sono disponibile a non chiedere di andare avanti e votare il nostro atto solo se si definisce in questa Commissione una road map precisa nei tempi, perché le cose vanno fatte più rapidamente possibile. E la Giunta mi sembra intenzionata ad andare in questa direzione. Ma serve fare presto, per tornare a far coincidere i due dipartimenti con autonomia funzionale e gestionale con le 2 Asl, la prevenzione ambientale con la tutela della salute. Solo così Arpa tornerà ad avvicinarsi al territorio, con centri decisionali vicini alle esigenze delle aziende, in particolare a Terni. Arpa deve avere un ruolo di prevenzione per accompagnare il sistema imprenditoriale verso frontiere più avanzate di tutela ambientale, quasi di consulenza alle aziende, e non un compito di repressione e di contiguità con le forze militari e di polizia che hanno compiti ispettivi e di accertamento. Poi c'è il ruolo di Arpa come ausilio della Regione, di analisi e di costruzione di proposte sul versante ambiente. Dobbiamo intendere l'Agenzia in modo diverso da quello che è stato fatto nell'ultimo anno”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “Diamo fiducia alle parole dell'assessore Bartolini. Approviamo la legge il prima possibile. Siamo in fase di miglioramento del ruolo e dell'efficienza di Arpa. Quello che abbiamo visto fin qui non andava, ci sono stati decenni di vicende giudiziarie pesanti, con funzionari Arpa alla fine scagionati da qualsiasi accusa. La storia di Arpa è recente. L'Agenzia ha una mission che non può che essere quella di fare controlli sulla situazione ambientale, che indirettamente esercita prevenzione come frutto della propria azione. Ma va valutato il rapporto con gli altri organi di controllo. Dovbbiamo interrogarci se un rapporto collaborativo con questi organi dello Stato può determinare una maggior possibilità di indirizzi, consigli e garanzie per le stesse imprese oppure no. In passato diffidenze e separazioni hanno portato a disastri di cui siamo stati poco più che spettatori”.

SILVANO ROMETTI (SER): “Arpa è organo di controllo ma di secondo livello. Una concezione troppo poliziesca dell'Arpa non va bene. Arpa deve mantenere una sua autorevolezze, un livello scientifico per dare supporto ad altri. Una eccessiva centralizzazione non va bene, mantenere organizzazione territoriale è funzionale a conoscere la realtà del territorio. L'organizzazione interna non va lasciata ad un atto interno, ma deve essere oggetto di un provvedimento che coinvolge l'Assemblea”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “Ci sono luci e ombre nelle attività di Arpa negli ultimi anni. Pendo al caso della conca ternana, soprattutto rispetto a Tyssen. I dati ne ho trovati molti, ma bisogna capire quale era la sua mission in passato”.

CLAUDIO RICCI (RP): “Manca nella nostra Regione un atto ricognitivo e manca un sistema informativo territoriale. Serve implementare la precisione degli strumenti di Arpa. Le attuali problematiche nascono da un referendum che ha scisso la competenza ambientale da quella sanitaria. È necessaria una riconnessione tra le attività delle Asl con quelle di Arpa, anche per ottimizzare le risorse in una logica di efficacia ed efficienza”.

CARLA CASCIARI: “Non bisogna avere paura di perdere la specificità di ogni singolo territorio, ma serve territorializzare i servizi. Sarebbe utile avere una quadro più dettagliato della dislocazione nei distretti del personale”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 10/11/2016