(Acs) Perugia, 5 settembre 2012 - “Verificare l'operato delle Aziende Sanitarie umbre, che sono le stazioni appaltanti più importanti della Regione, nell'applicazione delle norme antimafia che prevedono, per gli appalti sopra la soglia comunitaria, controlli stringenti e specifici”. È quanto chiede, in una specifica interrogazione alla Giunta regionale, il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni.
L'atto ispettivo, come spiega l'esponente umbro del Carroccio è conseguente alle “gravi omissioni nell'applicazione dei controlli antimafia da parte dell'Asl 1, in qualità di stazione appaltante pubblica, relative ad un appalto di servizi da oltre 4milioni 500mila euro”.
L'interrogazione all'assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, è stata quindi presentata al fine di “monitorare l'applicazione da parte delle stazioni appaltanti pubbliche regionali di quanto disposto dal Dpr 252/1998 in materia di comunicazioni e controlli antimafia sulle imprese aggiudicatarie degli appalti di lavori, servizi e forniture”.
Attraverso questo atto, Cirignoni chiede anche, ad ogni Azienda sanitaria regionale, “l'accesso agli atti degli appalti più importanti esperiti negli ultimi due anni per verificare se l'omissione dei controlli antimafia, riscontrata presso l'Asl 1 sia un caso isolato oppure una pratica frequente”.
Il capogruppo regionale leghista evidenzia come “la normativa antimafia dispone che la stazione appaltante, per gli appalti relativi a servizi e forniture di importo superiore a 200mila euro e per quelli relativi a lavori di importo superiore a 5milioni di euro, oltre ad acquisire il certificato della Camera di commercio completo del nulla osta antimafia, debba richiedere alla prefettura competente territorialmente le informazioni sull'aggiudicatario procedendo alla stipula del contratto solo dopo averle acquisite”. Cirignoni rimarca che “proprio la stipula di un contratto di servizi di quasi 5 milioni di euro da parte dell'Asl 1, senza aver richiesto le informazioni antimafia sull'aggiudicatario, è stata oggetto da parte nostra di un esposto alla Procura della Repubblica e di una interrogazione per la quale non abbiamo ancora avuto risposta nonostante i termini previsti siano trascorsi”.
Cirignoni, sostanzialmente, giudica “assordante il silenzio, su questa vicenda, da parte della presidente della Regione Marini e degli assessori Tomassoni (Sanità) e Cecchini (Sicurezza) nonché di quelle forze politiche di maggioranza che, anziché chiedere chiarezza e provvedimenti nei confronti dei responsabili di omissioni così gravi, preferiscono condividere l'inaccettabile atteggiamento omertoso della Giunta regionale su una vicenda – conclude l'esponente del Carroccio - che a nostro avviso basterebbe per far dimettere entrambi gli assessori”. RED/as