AGRICOLTURA SOCIALE: SÌ DELLA SECONDA COMMISSIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE DOTTORINI (IDV), STUFARA (PRC-FDS), GALANELLO-BARBERINI (PD) – OBIETTIVO: FAVORIRE ACCESSO GIOVANI IMPRENDITORI E SOGGETTI DISAGIATI
Via libera della Seconda Commissione consiliare alla proposta di legge “Norme per favorire l’insediamento produttivo ed occupazionale in agricoltura, per promuovere l’agricoltura sostenibile. Disposizioni sulla lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli”, sintesi di tre analoghe iniziative legislative. Il testo normativo è firmato dai consiglieri regionali Dottorini (Italia dei valori), Stufara (Rifondazione comunista-Fds), Galanello e Barberini (Partito democratico). L'obiettivo dell'iniziativa è di promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale nel settore agricolo attraverso la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali, prestando particolare attenzione alla dimensione economica, ambientale e sociale.
12 Mar 2014 00:00
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(Acs) Perugia, 12 marzo 2014 – Con i voti favorevoli dei commissari della maggioranza e l'astensione di quelli dell'opposizione, la Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, ha dato il via libera alla proposta di legge “Norme per favorire l’insediamento produttivo ed occupazionale in agricoltura, per promuovere l’agricoltura sostenibile. Disposizioni sulla lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli”, sintesi di tre analoghe iniziative legislative, tutte con l’obiettivo di favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura, promuovendo di fatto l’agricoltura sociale e la filiera corta. Il testo normativo è firmato dai consiglieri regionali Oliviero Dottorini (Italia dei Valori), Damiano Stufara (Rifondazione comunista-Fds), Fausto Galanello e Luca Barberini (Partito democratico).
Accolti alcuni emendamenti (mentre altri sono stati bocciati) presentati da Raffaele Nevi (Forza Italia) riguardanti soprattutto le parti riguardanti le produzioni ed i requisiti edilizi e igienici dei locali. Altre modifiche, non sostanziali, sono state apportate al testo da altri due emendamenti a firma, il primo, di tutti i proponenti, riguardante le misure di sostegno per l'accesso alla terra; l'altro di Luca Barberini (Pd) circa le la parte relativa alle produzioni.
L'obiettivo di questa iniziativa legislativa, sulla quale saranno possibili ulteriori interventi emendativi in Aula e per la quale sono stati designati relatori, Gianfranco Chiacchieroni (maggioranza) e Massimo Mantovani (opposizione), è quello di promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale nel settore agricolo attraverso la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali, prestando particolare attenzione alla dimensione economica, ambientale e sociale. Di fatto, la Regione, nella programmazione del settore dovrà favorire e promuovere: l’utilizzo ed il recupero produttivo terreni o beni immobili a vocazione agricola; l’impiego di modelli di agricoltura sostenibile; l’agricoltura sociale; il sostegno ai giovani imprenditori.
Nel corso della riunione, RAFFAELE NEVI (FI) ha rimarcato come da parte di alcune associazioni di categoria siano emerse osservazioni che “toccano anche questioni di natura costituzionale. È innegabile che si tratta di una materia particolarmente delicata che tocca, oltre quello agricolo, anche il settore sociale. Ed è per questo che si potrebbe prevedere l'utilizzo, in questo contesto, del Fondo sociale europeo”.
MASSIMO MANTOVANI (Ncd) ha rimarcato e fatto propri i “dubbi, perplessità e contrarietà espressi da diversi soggetti associativi operanti nel settore e che riguardano in maniera particolare le normative previste per la trasformazione, lavorazione e vendita dei prodotti agricoli, oltre alla collocazione fisica in zona residenziale”.
ALFREDO DE SIO (Fd'I) ha sottolineato la necessità di “favorire un percorso più partecipato e più condiviso con le varie associazioni di categoria. Serve una maggiore riflessione per quanto concerne le misure di sostegno che non possono confliggere con altre già previste dalla normativa regionale vigente”.
OLIVIERO DOTTORINI (Idv), dopo aver rimarcato “il valore” di questa proposta che porta anche la sua firma, ha spiegato come si tratti di “una risposta concreta a giovani ed i disoccupati, a soggetti svantaggiati che chiedono accesso ai molti terreni inutilizzati presenti in Umbria. È chiaro che tutto ciò dovrà essere integrato con la legislazione regionale in tema di agricoltura e sociale. Questo legge può rappresentare, attraverso gli obiettivi che si prefigge, un volano per l'occupazione e la tutela del territorio”.
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Presidente Commissione) ha tenuto ad evidenziare i numerosi suggerimenti arrivati dai vari soggetti interessati alla materia. “Si tratta di una legge importante – ha detto – che dà la possibilità a molti giovani di fare impresa. Diventerà sicuramente un contributo fattivo allo sviluppo rurale dell'Umbria che dovrà passare attraverso la costruzione di programmi e progetti seri, razionali e realizzabili”.
SCHEDA “PROPOSTA DI LEGGE “NORME PER FAVORIRE L’INSEDIAMENTO PRODUTTIVO ED OCCUPAZIONALE IN AGRICOLTURA, PER PROMUOVERE L’AGRICOLTURA SOSTENIBILE. DISPOSIZIONI SULLA LAVORAZIONE DI PICCOLI QUANTITATIVI DI PRODOTTI AGRICOLI”
FINALITA'. Nel testo vengono ribadite le finalità e le disposizioni volte a promuovere lo sviluppo, l’imprenditoria e la crescita occupazionale nel settore, favorendo in particolare: l’accesso dei giovani all’agricoltura, anche al fine di agevolare il ricambio generazionale; l’agricoltura sociale; l’utilizzo produttivo di terreni agricoli ed a vocazione agricola e la loro funzione sociale; la gestione attiva e sostenibile dei beni agro-forestali attenta alla dimensione economica, ambientale e sociale; il ruolo multifunzionale dell’agricoltura, l’impiego e l’applicazione di modelli di agricoltura sostenibile (biologica e conservativa); il contrasto al degrado ambientale e la valorizzazione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio rurale. Nella programmazione del settore la Regione sarà chiamata a favorire e promuovere: l’utilizzo ed il recupero produttivo di terreni agricoli o a vocazione agricola; l’impiego di modelli di agricoltura sostenibile; l’agricoltura sociale; il sostegno ai giovani imprenditori.
BANCO DELLA TERRA. La legge prevede l’istituzione del ‘Banco della Terra’, con sede presso la Giunta regionale: un elenco dei terreni agricoli e a vocazione agricola, di quelli agro-forestali, delle aziende agricole e dei fabbricati rurali, di proprietà pubblica o privata, utili per operazioni di locazione o di concessione. La Giunta dovrà adottare entro il 28 febbraio di ogni anno il Piano annuale delle locazioni e delle concessioni del Banco della Terra.
ACCESSO AL CREDITO E SOSTEGNI. Per quanto concerne le misure di sostegno per l’accesso alla terra, la Regione, attraverso Gepafin, dovrà favorire la concessione di garanzie per agevolare l’accesso al credito dei soggetti assegnatari di beni. Dovrà anche promuovere, all’interno del programma di sviluppo rurale (Psr) specifiche misure di sostegno ai suddetti soggetti, nel rispetto della normativa europea. La Regione dovrà infine individuare, anche con il supporto di Sviluppumbria, programmi di attività strumentali e di servizio per la creazione di imprese e cooperative, sostenendo anche le attività di impresa agricola e di formazione. La Regione sarà anche chiamata a promuovere la destinazione, da parte dei Comuni, di terreni comunali ricadenti nelle aree urbane e periurbane, ad orti sociali urbani.
LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE PRODOTTI. Per quanto riguarda, infine, la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli, la Regione dovrà dettare disposizioni dirette ad agevolare la trasformazione e la lavorazione di piccoli quantitativi di prodotti agricoli stagionali destinati alla vendita, che per le loro caratteristiche o per la limitatezza della produzione non si prestano ad una lavorazione industriale.
Previsto un ulteriore articolo concernente le modalità per l'impiego dei beni già oggetto di locazione e concessione. Prevista anche la clausola valutativa che impegnerà la Giunta regionale a rendere conto all'Assemblea legislativa, entro il 30 giugno dell'anno successivo all'entrata in vigore della legge e successivamente ogni anno, dello stato di attuazione della stessa, attraverso una relazione analitica. Per l'attivazione della legge non sono previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale. AS/