(Acs) Perugia, 17 gennaio 2014 - “È una notizia molto positiva quella che ci giunge dalla Conferenza Stato-Regioni, secondo cui all'Umbria per le politiche agricole del prossimo settennio verranno assegnati ben 84 milioni in più rispetto al precedente. La sfida che ci attende ora è quella di superare un modello antiquato di orientamento delle risorse per puntare su ambiente, filiere corte e produzioni di qualità”. Con queste parole Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) commenta la notizia dell'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni per il riparto dei fondi comunitari destinati al settore agricolo.
Per Dottorini, che nella nota fa riferimento anche al suo ruolo di presidente dell'associazione 'Umbria Migliore', “prima di passare alla fase programmatoria sarà opportuno fare un’analisi dei risultati che hanno ottenuto le enormi risorse investite nella riconversione delle colture altamente impattanti che caratterizzano l’agricoltura umbra. I risultati appaiono tutt’altro che esaltanti dal momento che l’Umbria appare ancorata a un modello antiquato di politiche agricole che non sono riuscite ad orientare le risorse su settori innovativi e sostenibili. Per questo – spiega - filiera corta, colture certificate, progetti di tutela ambientale, agricoltura sociale dovranno essere gli assi portanti su cui sviluppare le politiche agricole regionali del prossimo settennio”.
Dottorini evidenzia la necessità che “l'assessore all'Agricoltura sappia coinvolgere tutte le categorie interessate, dalle associazioni di produttori, a tecnici, fino ai consumatori finali, nella definizione delle politiche agricole, perché il risultato di oggi è anche il frutto del lavoro di tantissimi operatori del settore che hanno continuato ad investire, innovare e crescere nonostante politiche regionali nettamente orientate al passato”.
“Per tentare di uscire dalla crisi – spiega Dottorini - l'Umbria deve puntare il tutto per tutto su quelle che sono le sue peculiarità: agricoltura, ambiente, cultura. Per questo è necessario che il prossimo Programma di sviluppo rurale punti fortemente su agricoltura biologica, giovani e progetti di tutela ambientale e del territorio che sono anche le proposte uscite in un recente incontro promosso dalle associazioni del biologico, tra l'altro con con il patrocinio della Regione. Sarebbe imperdonabile – conclude - se a godere dei frutti della nuova fase programmatoria fossero sempre gli stessi, senza saper vedere quanto di nuovo e virtuoso sta nascendo tra i giovani e tra i produttori più lungimiranti”. RED/as