“ADERIAMO FORMALMENTE A MANIFESTAZIONE DI CGIL E UIL IN DIFESA E PER IL RILANCIO DELLA SANITÀ PUBBLICA REGIONALE” – NOTA DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELL’UMBRIA

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17 Ott 2022 15:30

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(Acs) Perugia, 17 ottobre 2022 - I consiglieri di minoranza Fabio Paparelli (portavoce) Simona Meloni, Michele Bettarelli e Tommaso Bori (PD), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto Civico), Vincenzo Bianconi e Donatella Porzi (Gruppo Misto), a seguito dell’incontro congiunto tenutosi questa mattina a Palazzo Cesaroni, rendono nota la loro formale adesione alla manifestazione indetta da Cgil e Uil in difesa e per il rilancio della sanità pubblica regionale.

“Riteniamo assai importante essere in piazza il prossimo 22 ottobre - sottolineano - al fianco delle organizzazioni sindacali, degli operatori della sanità e dei cittadini, per ribadire ancora una volta che la salute è un diritto essenziale e il servizio sanitario regionale deve essere messo nelle condizioni di poterlo assicurare pienamente a tutti”.

Per i consiglieri della minoranza “il processo di smantellamento della sanità umbra, così come teorizzato e realizzato dalla Giunta Tesei, sembra non volersi arrestare. Anzi, il nuovo piano sanitario – aggiungono - acuisce ancora di più le fragilità e le carenze emerse in questi ultimi tre anni all’interno del sistema pubblico, finendo per prefigurare l’applicazione di modelli organizzativi e gestionali pensati solo per rispondere ad una logica di risparmio della spesa e non tanto di promozione della qualità dei servizi e delle cure”.

“Per questo motivo - dichiarano - riteniamo questo atto del tutto irricevibile perché è il frutto di una programmazione del tutto autoreferenziale, e perché siamo ben consapevoli che non sarà in grado di arrestare l’inesorabile scivolamento della sanità umbra verso gli standard del sud del Paese”.

“Quando si arriva ad abolire per legge la concertazione sui temi della sanità – rilevano - si riduce il personale, si smantella la rete di emergenza-urgenza, si tagliano le risorse anche per lo svolgimento delle attività ordinarie, si chiudono presidi sanitari essenziali, dai centri salute territoriali, alle guardie mediche, si riducono da 12 a 4 i distretti sanitari divisi su due Asl, si elude totalmente il tema dell’integrazione territoriale e funzionale, della prevenzione effettuata anche sulla base di fattori ambientali e della gestione delle cronicità, ma anche quello della salute mentale e di genere, delle dipendenze e della disabilità, rinviandoli e declassificandoli ad improbabili atti successivi, significa avere un solo obiettivo: portare a termine il progetto di privatizzazione della sanità regionale.

“Ci vuole una bella faccia tosta - proseguono - a parlare di ‘sanità a misura del cittadino’ con 330.000 prestazione inevase, liste abnormi, in molti casi chiuse, con cittadini che per curarsi debbono recarsi dal privato, sempre che se lo possano permettere”.

“La manifestazione del 22 – concludono - sarà dunque un’occasione preziosa di protesta e, per quanto ci riguarda, anche di proposta. Ci auguriamo pertanto che sia il primo passo verso una presa di coscienza, forte e condivisa, che porti la società umbra nel suo complesso a prendere una posizione netta contro chi sta dimostrando di non avere a cuore la salute dei cittadini”. RED/dmb

 

Ultimo aggiornamento: 18/10/2022