Scopo della complessa attività didattica, di cui il volume costituisce una modellizzazione, è stato in primo luogo quello di mostrare attraverso oggetti, materiali iconici e testimonianze, la memoria della guerra conservata nella comunità. Una memoria di civili e di militari, di donne e di bambini, certo condizionata da un evento traumatico: all’alba del 22 giugno 1944 nella cittadina di Gubbio furono fucilate, per rappresaglia, dai nazisti quaranta persone. A distanza di cinquant’anni insegnanti e ragazzi di scuola dell’obbligo frugano in quella memoria, si offrono a pretesto per sollecitare riflessione e giudizio presso quella generazione che i fatti aveva vissuto e che forse voleva dimenticare. Lo sfondo storiografico è offerto da un saggio di Gianfranco Canali.