Tornato da poco dall’esilio in Francia, nel 1945 viene chiamato dal Governo militare alleato a sostituire il primo sindaco del dopoguerra, il democratico cristiano Luigi Pillitu. Nel compito di fa fronte all’emergenza sociale causata dalla disoccupazione e dalle distruzioni belliche, è coadiuvato da una giunta che rappresenta tutte le forze democratiche.
In occasione delle elezioni del 10 aprile 1946 viene eletto in consiglio comunale per il Psiup e ricopre la carica di assessore nella giunta guidata da Giovan Battista Venturelli. Alle dimissioni di questi gli subentra, rimanendo in carica fino al maggio 1952, anno in cui viene eletto nel consiglio della Provincia di Perugia. Dopo di lui è primo cittadino Francesco Alunni Pierucci.
Ministero dell'Interno, Archivio storico delle elezioni, Microfilm elettorale, Elezioni comunali 1946, Città di Castello.
Archivio di Stato di Perugia, Prefettura di Perugia, Gabinetto, b. 113, fasc. 1429.
"Pagine Altotiberine", XXI, 62, luglio- dicembre 2017, pp. 7-18, https://www.academia.edu/37031895/_LAccademia_dei_Liberi_di_Citt%C3%A0_di_Castello_in_Pagine_Altotiberine_anno_XXI_fasc._62_LUGLIO-DICEMBRE_2017_pp._7-38 (consultato il 6 novembre 2019).
http://www.storiatifernate.it/allegati_prod/I%20sindaci%201944-1933.pdf (consultato il 6 novembre 2019).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 90.
Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dall’Unità a oggi, a cura di Mario Tosti, Quattroemme, Perugia 2009, p. 251.
Alberto Stramaccioni, Storia delle classi dirigenti in Italia. L'Umbria dal 1861 al 1992, Edimond, Città di Castello 2012, pp. 366, 563.