Nell’imminenza dei cinquanta anni di vita della Regione Umbria, è maturata all’interno dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc) l’esigenza di riflettere, sulla scorta delle nuove fonti acquisite e del rinnovamento storiografico prodotto a partire dal tramonto delle ideologie novecentesche, sui temi fondamentali della storia regionale elaborando un progetto che ha l’ambizione di offrire occasioni di riflessione e linee interpretative in grado di orientare le politiche regionali di sviluppo economico, sociale e culturale.
In questo volume, oggetto della riflessione dei vari saggi è il complesso rapporto tra uomo e ambiente, mezzi e sviluppo, in una realtà territoriale dove, nel periodo considerato, l’equilibrio tra risorse e consumi continua a essere elemento determinante delle dinamiche sociali e relazionali e dove l’avvio di processi di modernizzazione provoca spesso pauperizzazione e mobilità. Dal libro emergono i caratteri salienti di una regione che, almeno per tutta la prima metà del Novecento, nonostante la presenza di un vero e proprio centro industriale come Terni, resta una realtà che lega il suo meccanismo di sviluppo solo alla possibilità di sfruttamento delle risorse agricole.
Tra Otto e Novecento, sotto la spinta di un ristretto nucleo di agrari illuminati e all’azione di istituzioni agrarie come i comizi e le cattedre ambulanti, l’agricoltura regionale conobbe un intenso processo di modernizzazione che tuttavia rimase privo di unità e in alcuni casi fu all’origine di un intenso fenomeno migratorio. Pare accertato tuttavia che gli accresciuti redditi in agricoltura furono in grado di sostenere un limitato sviluppo nel settore industriale: sorsero o si consolidarono numerose imprese nell’ambito dell’industria metallurgica, meccanica, estrattiva, tipografica. La rottura del tradizionale sistema economico e sociale si avrà essenzialmente solo a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando le nuove possibilità offerte dallo sviluppo economico italiano e anche da quello regionale si tradurranno in un’accelerazione che modificherà profondamente gli assetti politici e le dinamiche sociali. Scritti di: Paolo Belardi, Angelo Bitti, Odoardo Bussini, Luca Calzola, Francesco Chiapparino, Renato Covino, Stefano De Cenzo, Anna Maria Falchero, Ruggero Ranieri, Alberto Sorbini, Manuel Vaquero Piñeiro.
In questo volume, oggetto della riflessione dei vari saggi è il complesso rapporto tra uomo e ambiente, mezzi e sviluppo, in una realtà territoriale dove, nel periodo considerato, l’equilibrio tra risorse e consumi continua a essere elemento determinante delle dinamiche sociali e relazionali e dove l’avvio di processi di modernizzazione provoca spesso pauperizzazione e mobilità. Dal libro emergono i caratteri salienti di una regione che, almeno per tutta la prima metà del Novecento, nonostante la presenza di un vero e proprio centro industriale come Terni, resta una realtà che lega il suo meccanismo di sviluppo solo alla possibilità di sfruttamento delle risorse agricole.
Tra Otto e Novecento, sotto la spinta di un ristretto nucleo di agrari illuminati e all’azione di istituzioni agrarie come i comizi e le cattedre ambulanti, l’agricoltura regionale conobbe un intenso processo di modernizzazione che tuttavia rimase privo di unità e in alcuni casi fu all’origine di un intenso fenomeno migratorio. Pare accertato tuttavia che gli accresciuti redditi in agricoltura furono in grado di sostenere un limitato sviluppo nel settore industriale: sorsero o si consolidarono numerose imprese nell’ambito dell’industria metallurgica, meccanica, estrattiva, tipografica. La rottura del tradizionale sistema economico e sociale si avrà essenzialmente solo a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando le nuove possibilità offerte dallo sviluppo economico italiano e anche da quello regionale si tradurranno in un’accelerazione che modificherà profondamente gli assetti politici e le dinamiche sociali. Scritti di: Paolo Belardi, Angelo Bitti, Odoardo Bussini, Luca Calzola, Francesco Chiapparino, Renato Covino, Stefano De Cenzo, Anna Maria Falchero, Ruggero Ranieri, Alberto Sorbini, Manuel Vaquero Piñeiro.
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