Politica e società in Italia dal fascismo alla Resistenza. Problemi di storia nazionale e storia umbra

Il volume, che raccoglie le relazioni (di Valerio Castronovo, Grazietta Guaitini, Tullio Seppilli, Guido Quazza, Enzo  Santarelli, Giulio Sapelli, Fabrizio Bracco, Stefano Clementi, Renato Covino, Giampaolo Gallo, Rinaldo Cruccu, Gianfilippo Della Croce, Francesco Frascarelli, Celso Ghini, Maria Cristina Giuntella, Massimo Ilardi, Stefania Natale, Linda La Penna, Mirella Scardozzi, Giancarlo Pellegrini, Giovanni Verni) presentate al convegno organizzato nel 1975 dalla Consulta Regionale dell’Umbria per le Celebrazioni del XXX della Liberazione, è un primo importante contributo alla conoscenza di una regione finora considerata marginale nello svolgimento della storia nazionale. Lo stimolo non occasionale di questo interesse deriva dall’ampliarsi degli oggetti e dei soggetti della ricerca storiografica, avvenuto in modo sensibile in Italia nell’ultimo decennio. Per questo la ricerca complessiva, ricca di tagli diversi e anche di angolature nuove, può essere letta come un lavoro iniziale, forse ancora frammentario, premessa necessaria per un obiettivo che si delinea poi spontaneamente: la ricostruzione delle condizioni della vita quotidiana, intese come ambiente materiale e come abiti mentali, di una società fondamentalmente contadina che, schiacciata prima dalla stagnazione economica e poi dalla sconfitta seguita alle lotte del secondo dopoguerra, si è trovata improvvisamente sull’orlo della disgregazione. Il libro si compone di due parti, dedicate alla società italiana e alla società umbra dagli anni trenta alla metà degli anni quaranta. La prima parte, dopo un bilancio storiografico sulla situazione attuale degli studi, esamina le modifiche di «status» delle singole classi nelle loro diverse componenti, e l’accrescersi dei condizionamenti della loro ideologia. La seconda parte è divisa in due sezioni. Nella prima vengono toccati gli aspetti più significativi della società regionale: l’agricoltura, l’industria, la classe dirigente locale, la sua formazione culturale. Nella seconda, dedicata agli aspetti politici e sociali della lotta partigiana, si cerca soprattutto di mettere a fuoco il problema del rapporto fra resistenza attiva e resistenza passiva nel mondo contadino, punto nodale nelle vicende politiche di questa zona d’Italia. L’attenzione al rapporti sociali nella loro articolazione e complessità è ciò che lega, in questa raccolta di saggi, i contributi di storia locale a quelli di storia nazionale, e che permette di leggere il volume senza avvertire soluzioni di continuità.
 

Ultimo aggiornamento: 09/01/2025