Guardando oltre il fuoruscitismo e l’ondata emigratoria dei primi anni venti, dalle biografie dei volontari emergono gli incerti confini esistenti negli anni del fascismo tra emigrazione politica ed emigrazione economica, e si evidenzia che l’antifascismo popolare all’estero, come la decisione di partire per la Spagna, non fu il mero riflesso delle decisioni delle organizzazioni politiche antifasciste, bensì si strutturò lungo le esperienze concrete, i bisogni e gli ideali di ciascuno: gli ambienti sociali dell’emigrazione, le questioni del lavoro, la tutela dei fondamentali diritti di libertà, la ricerca di un’emancipazione sociale e politica.
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