I 62 disegni che la dodicenne Helga Weissová realizzò tra il dicembre 1941, nel Ghetto di Terezín, e il marzo 1945, subito dopo la sua liberazione da Auschwitz, allorché i ricordi del campo erano incombenti, costituiscono un ponte prezioso con i coetanei che si avvicinano oggi alle principali questioni legate alla Shoah.
Il corpus documentario si rivela con un linguaggio grafico spontaneo, moderno, leggibile dagli adolescenti perché condiviso nei tratti e nelle sensibilità; risulta immune da quelle distorsioni a cui sono sottoposte dal tempo e da interferenze emotive e culturali le testimonianze orali e scritte alle quali hanno avuto spesso accesso i nostri giovani studenti.
Muovendo dalle caratteristiche della documentazione, il Quaderno utilizza alcuni dei disegni per proporre un percorso che parte da strategie che accompagnano all’empatia, per giungere, attraverso un loro trattamento di critica della fonte, ad avvicinare gradualmente i ragazzi ai grandi temi della discriminazione, della deportazione, della persecuzione, degli empiti di speranza che gli uomini sanno trovare anche nei momenti più drammatici della vita.
L’obiettivo di fondo rimane quello del riconoscimento dei Diritti dei quali ciascuna persona oggi dovrebbe fruire attraverso la messa in evidenza di quelli che vennero sospesi in un periodo buio della storia.