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Attraverso l’analisi di quattro encicliche si propone una riflessione sull’evoluzione del rapporto tra la Chiesa cattolica e la modernità in oltre 100 anni che hanno visto profondi sconvolgimenti (l’Unità d’Italia, due guerre mondiali, la Guerra fredda).
Le encicliche “Qui Nuper” (18 giugno 1859), “Auspicato Concessum” (17 settembre 1882), “Non abbiamo bisogno” (29 giugno 1931) e “Pacem in terris” (11 aprile 1963) rivelano infatti una parabola che va dalla difesa del potere temporale come scudo per la libertà della Chiesa (“Qui Nuper”), alla proposta di un modello sociale cristiano alternativo (“Auspicato Concessum”), per poi giungere alla ferma opposizione a un’ideologia che minaccia la dignità umana (“Non abbiamo bisogno”) e, infine, all’abbraccio universale a tutta l’umanità in nome della pace e dei diritti fondamentali (“Pacem in terris”). È la traiettoria di una Chiesa che, perduto il suo regno terreno, progressivamente riscopre e amplia la portata universale del suo regno spirituale, imparando a dialogare con le sfide della modernità per indicare all’uomo la via della verità e della pace.
PROGRAMMA
saluti
Massimo Lagetti Sindaco di Magione
Alberto Stramaccioni Presidente ISUC
introduce e coordina
Jacopo Aldighiero Caucci von Saucken Comitato Tecnico Scientifico ISUC
interventi
Mario Tosti (Deputazione di Storia Patria per l’Umbria), In difesa del potere temporale. L’enciclica di Pio IX “Qui Nuper” (18 giugno 1859)
Andrea Possieri (Università di Perugia), La riscoperta di san Francesco. L’enciclica di Leone XIII “Auspicato Concessum” (17 settembre 1882)
Leonardo Varasano (Università di Perugia), La Chiesa contro il fascismo: Pio XI e l’enciclica “Non abbiamo bisogno” (29 giugno 1931)
Giancarlo Pellegrini (Università di Perugia), La religione al servizio della pace. L’enciclica di Giovanni XIII “Pacem in terris” (11 aprile 1963)