Esordisce come attrice cinematografica (ad esempio in Addio giovinezza!, nel 1940), spesso come Franca Volpini. Compagna di Guido Piovene dal 1943, a Roma dà ospitalità a intellettuali e politici per evitare loro le rappresaglie naziste-fasciste. Nel 1950 sale alla ribalta nazionale con il romanzo – parzialmente autobiografico – La fiorentina, che viene tradotto in sette lingue. Ne scrive ancora altri ma si afferma poi come organizzatrice di eventi culturali e protagonista della vita mondana romana e milanese anche esponendo suoi quadri fino a tarda età e vincendo l’Ambrogino d’Oro.
Per due mandati, dal 1965 al 1975, viene eletta sindaca di Citerna. Dopo di lei viene eletto primo cittadino Antonio Serini.
Per il suo impegno professionale e sociale nel 1987 viene nominata cavaliere del lavoro. Dal 1990 fruisce della legge Bacchelli, poi sposa il conte Ferdinando Maria Anselmetti, critico d’arte, giornalista e scrittore.
Nel 2014 le viene intitolata la biblioteca comunale cittadina.
Anna Maria Ballarati, Flora Volpini...un mito dimenticato, ma un esempio di vita, 20 ottobre 2015, http://www.matchnews.it/it/arte-cultura/702-flora-volpini-un-mito-dimenticato-ma-un-esempio-di-vita.html (consultato il 13 luglio 2021).
Flora Volpini, in Scrittrici da riscoprire. 18 autrici italiane del secondo Novecento in Biblioteca Civica, marzo 2019, http://www.gemeinde.bozen.it/UploadDocs/24126_Scrittrici_dimenticateBibliografia2019.pdf (consultato il 13 luglio 2021).
Flora Volpini, https://it.wikipedia.org/wiki/Flora_Volpini (consultato il 13 luglio 2021).
https://www.prociterna.it/il-borgo/ (consultato il 13 luglio 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 82.