Come il padre Benito – fondatore della sezione socialista a Moiano, dirigente politico e assessore di Città della Pieve – si interessa alla politica e già nel 1919 è organizzatore della sezione della Gioventù socialista di Moiano e ricopre incarichi di carattere regionale. Aderisce alla corrente massimalista del Psi e nel 1924 al Partito comunista d’Italia, il che ne fa oggetto di ripetute azioni violenze fasciste e quella del 15 marzo 1924 gli provoca lesioni permanenti. Nella notte tra il 4 e 5 ottobre 1926 è arrestato e incarcerato a Perugia; rilasciato, è ammonito e segnalato come vigilato speciale politico, ma insieme alla moglie, Palmira Fanelli, continua in clandestinità la militanza politica e antifascista.
Dal marzo del 1943 cerca di organizzazione la lotta antifascista e dopo la caduta del fascismo organizza la lotta partigiana nella zona del Pievese-Trasimeno con il supporto di Alfio Marchini (inviato dalla Giunta militare di Roma del Ccln) e altri. Nel marzo del 1944 i gruppi di combattimento di Moiano e di Città della Pieve si riuniscono sul monte Pausillo e insieme ad altre formazioni partigiane costituiscono il primo gruppo “Risorgimento”, di cui Sacco è commissario politico assumendo il nome di battaglia “Sole”. La formazione viene poi trasformata in “brigata Risorgimento” e compie azioni di sabotaggio tra i monti Martani e il monte Cetona.
Dopo il passaggio del fonte svolge un ruolo centrale nel Cln locale – di cui è tra i fondatori –, nella ricostruzione delle strutture del Pci e, più in generale, del tessuto democratico cittadino.
Alle amministrative del 6 ottobre 1946 viene eletto nella lista social-comunista ed assessore nella giunta guidata da Giacomo Antonio Cecconi. È riconfermato alle elezioni del 25 maggio 1952 e in quelle del 27 maggio 1956, quando è nominato sindaco e guida anch’egli una maggioranza social-comunista.
Durante la sua sindacatura vengono approvati ordini del giorno per la pace e la messa al bando delle armi di distruzione di massa nonché di simpatia per i movimenti di autodeterminazione e indipendenza dei popoli.
Nel 1957 interviene alla firma della Convenzione per la istituzione e il funzionamento della facoltà di Lettere e filosofia presso l’Università degli studi di Perugia.
Al termine del suo mandato viene eletto sindaco Paolo Giometti.
Dopo l’esperienza politica si dedica alla scrittura: è autore di alcuni contributi sulla Resistenza nella zona del Trasimeno e di poesie sulla lotta partigiana.
Ministero dell'Interno, Archivio storico delle elezioni, Microfilm elettorale, Elezioni comunali 1946, Città della Pieve.
Yuri Capoccia, Benito Totino, Sacco Solismo (Sole), http://www.antifascismoumbro.it/personaggi/sacco-solismo-sole (consultato il 17 luglio 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 86.
Alberto Stramaccioni, Storia delle classi dirigenti in Italia. L’Umbria dal 1861 al 1992, Edimond, Città di Castello 2012, p. 314.
Maria Luisa Meo, Città della Pieve 1944-1980. Cultura, politica, società, Fabrizio Fabbri, Perugia 2016, pp.17, 25-26, 44-46, 127-128.