Studente universitario presso la facoltà di Giurisprudenza di Perugia entrò nel mondo politico sindacale, presso la camera del lavoro di Todi.
Nel 1964 lavorò come funzionario nella federazione del PSI di Perugia della quale divenne, prima vice segretario, quindi nel 1970, segretario. Fu eletto Consigliere comunale a Todi dove fu anche Assessore alle Finanze. Ricoprì l'incarico di Vice Presidente dell'Ente di Sviluppo Nazionale della Lega Cooperative presso la sede di Roma.
Divenne Sindaco nel 1975, ad appena 34 anni, e durante la sua pur breve esperienza di primo cittadino, seppe lasciare impronte importanti come l'idea della mobilità alternativa attraverso l'uso delle scale mobili e di quella tradizionale attraverso l'impulso per lo sviluppo dell'aeroporto di Sant'Egidio. Durante il suo mandato poi venne realizzato, a tempo di record, lo Stadio di Pian di Massiano, successivamente intitolato al compianto Renato Curi. La sua sindacatura si concluse in seguito ad un'accesa polemica con la Città di Bratislava, allora e tutt'ora gemellata con Perugia, e a quei tempi retta dall'ortodossia staliniana, verso la quale il Sindaco Perari, memore della c.d. Primavera di Praga, non ebbe timore alcuno nel denunciare le manchevolezze sul piano delle libertà e della democrazia.
Concluse la sua esperienza umana e politica a Roma quale dirigente nazionale della Lega delle Cooperative, ruolo che gli consentì di intraprendere nuove azioni a tutela dell'ambiente ed in particolare della raccolta differenziata dei rifiuti che proprio a Perugia venne realizzata per la prima volta in Italia nei primi anni ottanta.
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 16.
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