Persi i genitori (il padre era un giovane militante del Partito popolare), riesce a concludere la scuola di computista commerciale grazie al sostegno degli zii paterni emigrati da tempo a Milano. Nel 1943 soggiorna nella città lombarda e conosce l’orientamento antifascista degli zii. Tornato a Città di Castello, nel 1944 si iscrive alla FGCI e nel gennaio 1945 parte volontario con la divisione Cremona per combattere la guerra di Liberazione.
Negli anni Cinquanta è segretario della sezione cittadina del Pci e guida gli scioperi contadini e operai.
Eletto consigliere della Provincia di Perugia alla fine degli anni Cinquanta, con il presidente Ilvano Rasimelli è assessore alla Comunicazione istituzionale (1964-69) prima di sostituire Gustavo Corba nell’assessorato all’Economia (1969). Con la presidenza Ciarabelli (1970-75) è presidente della commissione consiliare dei servizi psichiatrici e assessore ai Servizi psichiatrici, partecipando alla costruzione di un percorso di cura alternativo al manicomio.
Terminata l’esperienza in Provincia entra a far parte della dirigenza regionale del Pci durante la segreteria di Gino Galli, dirigendo la commissione Sanità. Nel 1980 viene indicato come capolista alle amministrative di Città di Castello e per due mandati guida una giunta Pci-Psi, mentre nel terzo, dopo la rottura con il Psi locale, è a capo di una giunta Pci-Dc.
Dopo di lui viene eletto primo cittadino Adolfo Orsini.
Nei suoi mandati tra le altre furono affrontate problematiche relative all’ecologia (promuove la costituzione della spa pubblica Sogepu, Società per la gestione delle pubbliche utilità: raccolta dei rifiuti, verde, impianti sportivi, indicandone a capo manager non politici) e alla sostenibilità urbana come il traffico in centro, il parcheggio Ansa con la costruzione delle scale mobili, le “assise della democrazia” (luoghi nei quali le amministrazioni locali aprivano alla partecipazione popolare). Diede vita ai Centri tecnici promozionali del legno e della tipografia. Nel 1988 favorì l’avvio della Fiera delle utopie concrete.
Pannacci Giuseppe, https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=80488&RicProgetto=reg%2Dumb (consultato il 16 luglio 2021).
Città di Castello, muore a 90 anni l’ex sindaco Giuseppe Pannacci, 18 settembre 2015, http://www.umbria24.it/politica/citta-di-castello-muore-a-90-anni-lex-sindaco-giuseppe-pannacci (consultato il 16 luglio 2021).
Caterina Melappioni, Giuseppe (Pino) Pannacci, 29 marzo 2019, https://www.aspi.unimib.it/collections/entity/detail/409/ (consultato il 16 luglio 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 91.
Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dall’Unità ad oggi, a cura di Mario Tosti, Quattroemme, Perugia 2009. pp. 96, 207-208, 210-211, 251.
Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, Giuseppe “Pino” Pannacci (1925-2015). Materiali per una biografia tra utopie e concretezze, Presentazione di Alberto Stramaccioni, Introduzione di Gianfranco Pannacci, Inventario del fondo a cura di Gianluca D’Elia, Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche, Perugia 2018 (“Segni di civiltà”, 49).