Dopo il conseguimento della laurea in ingegneria robotica e automazione nel 1999, lascia la Polizia di Stato e la Digos e nel 2001 assume un ruolo direttivo nella Faber-Flaminia seguendone il passaggio al gruppo Franke fino alla chiusura.
È presidente dell’associazione culturale Albatros e come il suo predecessore nella carica di primo cittadino non ha esperienza di vita politica e, coadiuvato dai dirigenti del Pd e dai giovani amministratori che sono eletti con lui, riporta l’attività del Comune nell’alveo dell’osservanza delle norme e dei vincoli di bilancio: contrariamente a quanto fatto dalla precedente amministrazione, il Comune aderisce a Umbria acque, la società di gestione degli acquedotti dell’Ato; torna a privilegiare i rapporti con i comuni della fascia appenninica; per accrescere gli interessi finanziari del Comune avvia un contenzioso con l’impresa che gestisce il parco eolico a costo di rinviarne il potenziamento. L’attenzione allo sviluppo economico e urbanistico, che fa leva sulla posizione strategica del comune, non è disgiunta da quella per i servizi e le infrastrutture (scuole, sport e tempo libero), così come per i problemi sociali e dell’integrazione.
Il secondo mandato è condizionato dalle conseguenze che la crisi finanziaria iniziata nel 2008 ha anche sull’economia nel suo complesso. In particolare, la crisi del gruppo Merloni ha conseguenze negative su tutti i suoi fornitori, le imprese terziste e quelle dell’indotto: non pagando i debiti e non facendo più ordini le costringe alla chiusura (prima fra tutte della Faber-Flaminia) se non alla fallimento, con le evidenti conseguenze per l’occupazione, solo in parte attenuate dal ricorso agli ammortizzatori sociali o dal locale sistema sociale e familiare. L’amministrazione comunale riesce solo a limitare le conseguenze negative della crisi sul piano sociale subendo una diminuzione del consenso da parte della popolazione e divisioni interne alla stessa maggioranza. Genera poi malcontento anche la gestione della consorziazione dei servizi con i piccoli comuni montani, imposta dalla spendig review e dalla riforma endoregionale, che vede lo spostamento di alcune sedi direzionali nel comune di Sigillo.
Anche se durante il suo secondo mandato vengono realizzati interventi importanti come il recupero ad auditorium della chiesa di San Cristoforo, l’ampliamento delle scuole elementari e medie nonché il laboratorio di stimolazione cognitiva per malati di Alzheimer, e nonostante Fossato di Vico abbia un carico tributario più bassi dell’Umbria, le conseguenze della generale crisi economica e l’intenzione di realizzare un impianto a biomasse nell’area industriale di Osteria del Gatto ha portato a dividersi lo stesso Pd e molti suoi esponenti a non sostenere l’indipendente Monia Ferracchiato, individuata con il sistema delle primarie come candidata sindaco, poi eletta.
Storico elezioni comunali di Fossato di Vico, https://www.tuttitalia.it/umbria/59-fossato-di-vico/storico-elezioni-comunali/ (consultato il 19 agosto 2021).
Governo italiano, Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg, sub voce (consultato il 24 maggio 2021).
Ottavio Giombetti, Intervista a Mauro Monacelli. Far crescere Fossato in maniera integrata e consapevole, 18 aprile 2004, http://www.ilserrasanta.it/eco/20040418/11intervmmo.html (consultato il 19 agosto 2021).
Ottavio Giombetti, I sindaci di Fossato repubblicana e democratica. I fatti, i personaggi, la vita, l’economia nell’era moderna, dal post-fascismo fino ad oggi, Morlacchi Editore, Perugia 2014, pp. 134, 136-151.