Iscritto alla facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, dalla prima metà degli anni Settanta inizia il suo impegno in “Italia Nostra” e nel 1975 è consigliere di minoranza per il Pri, che lo candida come indipendente anche a Gualdo Tadino. Subito dopo si iscrive al Psi e riorganizza la sezione di Fossato di Vico. Alle elezioni amministrative del 1980 è candidato da una coalizione tra Pci, Psi e Pri che ha difficoltà a scegliere la leadership anche per la permanenza di divisioni campanilistiche all’interno delle diverse formazioni: sono le federazioni provinciali dei partiti a concordare l’elezione a sindaco di Costacciaro del comunista Alberto Giombetti al posto del socialista Fedele Galli, mentre e a Fossato di Vico il socialista Lispi viene preferito a Franco Bonerba (che sarà vicesindaco per due consiliature).
Durante la sua prima sindacatura vengono realizzati molti interventi di recupero nel centro storico, primi fra tutti quelli su Palazzo della Bertesca, che diventa definitivamente sede del Municipio. Inoltre, viene completato il centro sportivo e l’area Peep di Osteria del Gatto, viene creata una nuova area Peep a Capodacqua, vengono ristrutturate le reti fognarie, di depurazione, idrica e di illuminazione pubblica, viene riorganizzata la raccolta dei rifiuti e dismessa la discarica di Canalicchia grazie alla realizzazione di quella consortile con Sigillo, vengono fatti interventi di urbanizzazione e piani Pip nell’area industriale, a Purello viene realizzata la scuola materna e il centro sociale, l’ambulatorio comunale viene insediato nella ristrutturata ex casa cantoniera di Osteria del Gatto, il ristrutturato lavatoio di Borgo viene destinato a centro sociale, viene completato il recupero delle “Carceri”, viene gestita la metanizzazione per usi civili e industriali e, soprattutto, la ricostruzione dopo il terremoto del 1982. Nonostante il tentativo di rivincita dell’ex sindaco democristiano Marcello Piccini, comunque eletto consigliere, questi risultati portano nel 1985 a una riconferma del sindaco uscente anche se dalla coalizione esce il Pri.
La sua seconda sindacatura è caratterizzata dal completamento delle opere pubbliche avviate e dai lavori di adeguamento antisismico dopo il terremoto del 1982; inoltre, vengono migliorati i servizi educativi con la scuola materna, la scuola elementare e la palestra di Capodacqua, vengono individuate e urbanizzate nuove aree per l’insediamento delle attività produttive.
Le elezioni del 1990, nonostante i molti elementi di frizione tra Pci e Psi, lo vedono riconfermato nella carica di primo cittadino contro il candidato Dc Mario Belardi.
Il suo terzo mandato è caratterizzato da una maggiore presenza del sistema partitico nella giunta e nell’amministrazione comunale e da interventi prevalentemente diretti ai settori della cultura, dell’ambiente e delle infrastrutture turistico-ambientali. Vengono realizzate rassegne di arti visive, si punta al recupero delle radici storico-tradizionali, il Museo archeologico trova una definitiva sistemazione nei locali dell’ex Comune medievale, viene approvato il Piano di conservazione e sviluppo del Parco del monte Cucco (che prevede un Centro di educazione ambientale e un Centro escursionistico). Particolarmente significativa l’avvio delle pratiche per l’installazione di una centrale eolica, proposta dall’assessora Giuseppina Bonerba, in località Cima Mutali.
Al termine del terzo mandato non viene ricandidato e viene eletto primo cittadino Francesco Monacelli.
Torna in consiglio comunale, tra le fila della minoranza, durante il secondo mandato di quest’ultimo.
Dipendente dal 1978 del ministero per i Beni e le attività culturali presso la sede di Perugia della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria in Perugia, dopo il terremoto del settembre 1997 è impegnato a rilevare i danni agli edifici monumentali nei comuni di Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Fossato di Vico e Gualdo Tadino e fa parte del “gruppo di sostegno al sindaco per demolizioni e puntellamenti” istituito dal Comune di Nocera Umbra, ricevendo per tali attività un diploma di benemerenza con medaglia dal ministro dell’Interno Giorgio Napolitano. Dal gennaio 1998 inizia anche la libera professione di architetto. Dal 2010 assume in Soprintendenza la qualifica di funzionario architetto e svolge attività di progettazione e direzione dei lavori di restauro di edifici monumentali di proprietà pubblica o di Enti religiosi, oltre ad attività ispettiva su lavori di restauro condotti da privati. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo partecipa ad alcune progettazioni di risanamento nei comuni di Popoli, Capestrano, Bugnara e Pescina.
Governo italiano, Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg, sub voce (consultato il 24 maggio 2021).
Curriculum di Virgilio Lispi, https://professionisti.sisma2016.gov.it/elenco/curriculum/11031 (consultato il 19 agosto 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 132.
Ottavio Giombetti, I sindaci di Fossato repubblicana e democratica. I fatti, i personaggi, la vita, l’economia nell’era moderna, dal post-fascismo fino ad oggi, Morlacchi Editore, Perugia 2014, pp. 95-117.