Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Dopo aver trascorso i primi anni di vita a Montorio al Vomano (provincia di Teramo), Di Girolamo si trasferì con la sua famiglia a Terni dove frequentò il liceo scientifico[1]. Laureato in Medicina e Chirurgia, svolge a Terni la professione di medico di base[1]. Sposato, ha due figli[1].
Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1993 viene nominato segretario del Partito Democratico della Sinistra di Terni e nel 1997 segretario cittadino dei Democratici di Sinistra[1]. Dal 1999 al 2001 è stato capogruppo dei Democratici di Sinistra in Consiglio Comunale a Terni.
Parlamentare[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2001 è stato eletto al Senato all'interno delle liste DS – L’Ulivo[1]. Nella XIV legislatura ha ricoperto anche gli incarichi di membro della XII Commissione permanente (Igiene e Sanità) e della Commissione speciale in materia d'infanzia e di minori e della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani[1].
Nel 2006 è stato eletto come deputato con L'Ulivo. È stato inoltre, nella XV legislatura, membro della Commissione Affari Sociali e della Commissione bicamerale per l'infanzia[1].
Nella XVI legislatura è stato inoltre senatore del PD e membro della XII Commissione permanente (Igiene e Sanità) e della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale[1]. Si è dimesso il 4 novembre 2009[2].
Sindaco di Terni[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2009 Di Girolamo si è candidato come sindaco di Terni sostenuto dal Partito Democratico, dal Partito della Rifondazione Comunista, dal Partito dei Comunisti Italiani, da Sinistra Ecologia e Libertà, dall' Italia dei Valori, dal Partito Pensionati e dalla Lista Civica Progetto Terni Cittaperta[3]. Alle elezioni del 6 e 7 giugno 2009 ottiene il 49,42% delle preferenze al primo turno[3], per poi vincere il successivo ballottaggio del 21 e 22 giugno 2009 contro il candidato del centrodestra Antonio Baldassarre con il 53,01% delle preferenze[3].
Il 3 maggio 2011 annuncia in consiglio comunale le proprie dimissioni dalla carica di sindaco a causa di contrasti con il gruppo consiliare di maggioranza sul bilancio dell'ente e sulle linee strategiche della sua giunta[4]. Il 19 maggio, dopo un confronto con la sua maggioranza, le ritira[5].
Nel giugno 2013,nel corso di una manifestazione dei lavoratori delle acciaierie di Terni, viene ferito alla testa e portato al pronto soccorso per accertamenti[6]. Secondo la versione diffusa inizialmente, il ferimento sarebbe avvenuto durante una carica da parte delle forze dell'ordine nei pressi della stazione ferroviaria di Terni[6]. Una successiva ricostruzione dei fatti svolta dalla polizia asserisce invece che Di Girolamo sarebbe stato colpito dall'ombrello di un manifestante[6].
Il 19 ottobre 2013 annuncia la sua intenzione di ricandidarsi come Sindaco di Terni[7].Alle elezioni del 25 maggio 2014 si presenta sostenuto da una coalizione composta dal Partito Democratico, da Sinistra Ecologia e Libertà e dalle Liste civiche Cittaperta -Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni dei Valori, Terni Oltre e Alleanza Democratici e Liberali[8]. Di Girolamo ottiene il 46,88% dei voti al primo turno[8] per poi vincere il ballottaggio contro Paolo Crescimbeni, sostenuto dai partiti di centrodestra, con il 59,51% delle preferenze[8].
Nel novembre 2015 è stato nominato "sindaco difensore ideale dei bambini" da UNICEF Italia[9]. Il 3 ottobre 2016 annuncia un piano di riequilibrio pluriennale per i debiti contratti dal comune di Terni e un rimpasto di giunta con il taglio di quattro dei nove assessori dell'ente e la ridistribuzione delle deleghe tra i componenti rimasti[10].
Il 1 giugno 2017 annuncia in consiglio comunale l'intenzione di dimettersi dalla carica di sindaco non appena concluso l' iter per il piano di riequilibrio dei conti del comune[11].
Il piano viene quindi sottoposto all'approvazione da parte del Ministero dell'Interno, la cui commissione esprime parere favorevole il 20 giugno[12] e alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti dell’Umbria, che lo respinge il 14 luglio[13]. Il 19 luglio Di Girolamo annuncia l'intenzione di presentare ricorso presso le sezioni unite della Corte dei Conti e, una volta ottenuto l' esito del ricorso, di dimettersi da sindaco e valutare insieme alla propria maggioranza il prosieguo della sua esperienza di governo della città[14].
Presidente della Provincia di Terni[modifica | modifica wikitesto]
Nell'ottobre 2014 Di Girolamo si candida alla guida della Provincia di Terni. Alle elezioni, riservate esclusivamente a consiglieri e sindaci dei comuni del territorio provinciale secondo la legge 56/2014, ottiene 181 voti contro i 94 di Giorgio Cocco, sindaco di Porano.
Eletto come presidente per 4 anni[15], si dimette il 20 ottobre 2016 a causa dei "pressanti impegni come sindaco di Terni" e "sulla base dei meccanismi per l’elezione dei presidenti delle Province e dei consigli provinciali"[16][17].
Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]
Presunto danno erariale per rinegoziazione contratti di finanza derivata ("Swap")[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2012 la Procura Regionale della Corte dei Conti dell'Umbria indaga Di Girolamo e sei assessori della sua giunta per aver autorizzato la rinegoziazione di alcuni contratti di finanza derivata (Swap). Tale decisione avrebbe creato un presunto danno erariale di circa 2 milioni e 700 mila euro, di cui circa 6.500 euro addebitati alla giunta Di Girolamo[18]. Il 31 marzo 2015 la Corte dei Conti dell'Umbria dichiara l'inammissibilità degli atti di citazione da parte della Procura Regionale estinguend il procedimento, salvo appello da parte della procura regionale[19].
Presunto abuso d'ufficio e favoreggiamento personale ("Eventi valentiniani")[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2013 Di Girolamo riceve un avviso di garanzia, insieme ad altre 28 persone (tra cui alcuni assessori della sua giunta, dei consiglieri comunali di maggioranza e un dirigente comunale) dalla Procura della Repubblica di Terni. Secondo il pubblico ministero Di Girolamo e gli indagati avrebbero, attraverso una delibera che riconosceva alcuni debiti fuori bilancio tra cui alcuni legati agli eventi valentiniani svoltisi negli anni 2001 e 2002, commesso i reati di abuso d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti dell' ex assessore comunale al ramo[20].Nel novembre 2015 il GIP di Terni Simona Tordelli accoglie la richiesta di archiviazione dell'indagine formulata dal PM Elisabetta Massini[21].
Presunto danno erariale per interventi di riparazione danni e manutenzione ordinaria (alluvione del 5 ottobre 2010)[modifica | modifica wikitesto]
Nel dicembre 2015 la Corte dei Conti dell'Umbria assolve Di Girolamo ed altre 31 persone (tra cui ex assessori, consiglieri comunali ed un dirigente comunale) dall'accusa di aver causato un danno erariale alle casse comunali di 362 mila euro dovuto al fatto che alcuni fondi relativi ad un mutuo di 500 mila euro acceso presso la Cassa depositi e prestiti sarebbero stati utilizzati non solo per procedere ad interventi urgenti di riparazione di danni dovuti ad una alluvione che colpì la città di Terni nell'ottobre del 2010 ma anche per attività di manutenzione ordinaria, estranea all'evento[22].
Presunta violazione delle direttive comunitarie nella gestione del percolato (discarica di Villa Valle)[modifica | modifica wikitesto]
Nel febbraio 2016 il sostituto procuratore della Repubblica di Terni Raffaele Iannella chiede il rinvio a giudizio di Di Girolamo, di 17 amministratori della sua giunta e di tre tecnici del Comune di Terni. Secondo il magistrato, gli indagati avrebbero svolto negli anni gare in economia per lo smaltimento del percolato nell’ex discarica di Villa Valle, violando le direttive comunitarie sulla gestione degli appalti pubblici per tutelare la libera concorrenza[23]. Il 25 luglio 2017 il GUP del tribunale di Terni Federico Bona Galvagno accoglie la richiesta di rinviato a giudizio nei confronti di Di Girolamo, di 16 assessori delle sue giunte e di 3 dirigenti comunali[24]. La successiva udienza è stata fissata per il 12 marzo 2018[24].
Presunta associazione a delinquere e turbata libertà di incanti ("Operazione Spada")[modifica | modifica wikitesto]
Nel dicembre 2016 Di Girolamo risulta formalmente indagato nell'ambito di una indagine della Procura della Repubblica di Terni relativa all’affidamento degli appalti comunali (Operazione Spada)[25]. Il 2 maggio 2017, su disposizione del GIP Federico Bona Galvagno, Di Girolamo viene sottoposto ad arresti domiciliari[26] con le accuse di concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici[27] all'interno degli appalti comunali relativi alla manutenzione ordinaria delle aree verdi, alla gestione dei servizi cimiteriali, e alla gestione dei servizi turistici presso l’area della Cascata delle Marmore[27].
Il 3 maggio 2017 viene sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto di Terni in applicazione dell' articolo 10 della Legge Severino[27]. Il 4 maggio, al termine dell'interrogatorio di garanzia, vengono confermati dal GIP gli arresti domiciliari per Di Girolamo[28].Il 23 maggio il Tribunale del riesame di Perugia gli revoca gli arresti domiciliari[29].
Presunta mancata bonifica o ripristino di stato dei luoghi[modifica | modifica wikitesto]
Il 14 gennaio 2017 comunica di aver ricevuto un avviso di proroga delle indagini relativa all' ipotesi di reato di "mancata bonifica o ripristino di stato dei luoghi". Di Girolamo è stato iscritto nel registro degli indagati il 27 aprile 2016.[30]
https://it.wikipedia.org/wiki/Leopoldo_Di_Girolamo (consultato il 28 luglio 2014).