Discendente di una famiglia documentata ai Pieve di Compresseto fin dalla seconda metà del Seicento, non prosegue il mestiere di sarto proprio del nonno, del bisnonno e del trisavolo, per laureasi in filosofia e insegnare presso il liceo scientifico Raffaele Casimiri di Gualdo Tadino dal 1967 fino all’età pensionabile.
Iscritto alla Dc, è ininterrottamente in consiglio comunale dal 30 novembre 1967 al 14 giugno 1999.
Nel 1988, vicesindaco nella giunta guidata da Gino Bedini, è tra i fondatori del movimento dei Cristiano democratici e tra i fautori del cambio di alleanza che porta Ferdinando Di Benedetto ad essere eletto sindaco da una maggioranza tra una parte della Dc e il Pci.
Espulso dalla Dc, viene comunque rieletto in consiglio comunale nel 1990 e nel 1993, come da accordi politici sottoscritti, subentra al sindaco Rolando Pinacoli fino al termine della consiliatura.
Durante il suo mandato si celebrano i 35 anni della Pro Tadino e i 10 del Gruppo fotografico gualdese; inoltre, viene inaugurato lo show room del Centro tecnico promozionale della ceramica.
Le successive amministrative del 1995 lo riconfermano consigliere ma la vittoria va alla coalizione di Rolando Pinacoli.
Nel 2001 viene eletto segretario politico del Ppi di Gualdo Tadino, che poi confluisce nel gruppo della Margherita.
Governo italiano, Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg, sub voce (consultato il 20 settembre 2021).
Daniele Amoni, I sindaci di Gualdo Tadino. Antonio Frillici (3 settembre 1993 - 3 maggio 1995), http://www.ilserrasanta.it/200901/10sindaci0901.htm (consultato il 24 settembre 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 151.