Nel 1984 è assessore ai Servizi nella giunta di minoranza guidata dal socialista Riccardo Romagnoli, che sostituisce nella carica di sindaco nel 1985 grazie ancora al sostegno della Dc e del Psdi cui si aggiunge quello del Pri (che entra in giunta nel 1986).
Nel 1987, dopo le dimissioni degli assessori del Psi a causa della grave situazione finanziaria del Comune, rimette il mandato al suo partito che propone agli alleati di centro-sinistra la staffetta con Riccardo Romagnoli. La Dc e il Pri, pur ribadendo la validità della formula del centro-sinistra, non condividono l’avvicendamento, il 1° settembre Fantucci, nel frattempo eletto presidente dell’Azienda di promozione turistica, si dimette e viene provvisoriamente sostituito dall’assessore anziano Suadoni e quindi dal sindaco Giulio Ippoliti, anch’egli socialista. Divergenze di vedute nel Psi fanno dichiarare a Fantucci di aver votato solo per disciplina di partito, impediscono la nomina di Romagnoli ad assessore a vantaggio dello stesso Fantucci che però si dimette non accettando i voti del Pci.
Nel 1988, con il vicesindaco Gabriele Benedetti e l’assessore all’urbanistica Mario Vagata, la Corte d’Appello lo assolve dall’accusa mossa dal pretore Maurizio Santoloci di violazione del vincolo paesaggistico per la cava di Fornole.
Nel 1989 il Psi lo candida, insieme agli ex sindaci Romagnoli e Ippoliti, alle amministrative che saranno vinte dal Pci con capolista il senatore Luciano Lama che guiderà una giunta di centro-sinistra Pci-Psi con Romagnoli vicesindaco e assessore e Fantucci consigliere.
Nello stesso anno, insieme ad altri, viene assolto in Appello dall’accusa di aver fornito acqua inquinata agli utenti dell’acquedotto amerino.
Nel 1991, nonostante la censura della Federazione socialista, insieme ad altri tre consiglieri dello stesso partito sfiducia il vicesindaco Romagnoli e nel 1993 con Domenico Nicotera forma un gruppo autonomo.
Nel 1994 torna in consiglio comunale con la lista Progetto Amelia, guidata da Luciano Lama, che lo chiama a far parte della giunta come assessore alla Finanze, turismo e affari sociali.
Dopo la scomparsa di Lama, in rappresentanza del Si, è nella giunta del sindaco Fabrizio Bellini, che gli affida la delega al Bilancio.
Nel 1996 è anche assessore alla Comunità montana.
Nel 1998 il sindaco Bellini gli attribuisce anche la delega alle grandi opere. Resterà in carica fino al 14 maggio 2001.
È stato impegnato nel sindacato Uil.
Governo italiano, Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Anagrafe degli amministratori locali e regionali, https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg, sub voce (consultato il 27 gennaio 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 355.
Umberto Cerasi, Mezzo secolo di vita, cronaca, cronistoria, arte e ricordi dal 1946 al 2000, Leoni Grafiche, Amelia 2006, pp. 93, 100, 103-104, 107-108, 110-111, 113, 115-116, 118, 122, 129, 132, 134, 143, 153, 175-176, 180, 191, http://www.umbertocerasi.it/mezzo%20secolo.pdf (consultato il 10 agosto 2017).