Figlio di un ferroviere, frequenta le scuole a Fabriano e dopo il servizio militare viene assunto anche lui dalle Ferrovie dello Stato come macchinista. Lavora a Palermo e poi a Milano prima di essere assegnato a Fossato di Vico dal Dipartimento di Ancona.
Eletto consigliere alle amministrative del 7 giugno 1970, è chiamato a ricoprire la carica di assessore per sostituire il neoeletto sindaco Pietro Micheletti.
La sua amministrazione è caratterizzata dall’intesa con il collega (ferroviere) Italo Bertelli – repubblicano fautore dell’accordo con i partiti della sinistra, già consigliere durante la seconda sindacatura di Ferdinando Fiorino e poi assessore nelle due giunte di Giambattista Megni e in quella di Pietro Micheletti – che porta allo sviluppo degli insediamenti industriali e artigianali, alla realizzazione dell’acquedotto, del lavatoio e delle case popolari di Osteria del Gatto, delle fognature nel capoluogo e allo spostamento della scuola media di Fossato di Vico nell’edificio delle elementari, nonché alla predisposizione degli atti necessari alla ristrutturazione delle “Carceri” in funzione del Museo archeologico.
Al termine della consiliatura viene eletto sindaco Marcello Piccini e sarà consigliere di minoranza.
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 131.
Ottavio Giombetti, I sindaci di Fossato repubblicana e democratica. I fatti, i personaggi, la vita, l’economia nell’era moderna, dal post-fascismo fino ad oggi, Morlacchi Editore, Perugia 2014, pp. 80-85, 88.