Sottotenente di fanteria, dopo la liberazione della città si iscrive all’“Elenco degli ufficiali, sottufficiali e soldati” desiderosi di raggiungere da volontari la ricostituita Armata Italiana e partecipare alla lotta contro i nazi-fascisti.
Eletto in consiglio comunale nel 1960, è assessore al Pubblica istruzione,Turismo e Sanità nella giunta guidata da Romeo Cianchetta e nella successiva consiliatura vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione, Sport, Turismo e lavori Pubblici dal 1965 al 1970 durante la sindacatura di Giorgio Costantino. In questo ruolo si fece promotore della costruzione del nuovo stadio, che poi gli sarà intitolato, dotato anche di una piscina olimpionica (inaugurata nel 1969 in occasione delle Universiadi).
Dopo la parentesi commissariale (1970-72) viene nuovamente eletto e chiamato quindi a ricoprire la carica di sindaco.
Durante il suo mandato puntò sull’edilizia scolastica, sulla ripresa dell’economia montana, sulla viabilità e le infrastrutture. Tra queste ultime, le opere di elettrificazione per le zone depresse della montagna.
Per far fronte alle frequenti crisi occupazionali nell’industria non esita a utilizzare istituti giuridici pubblicistici, come la “requisizione in uso”, previsti per altri scopi.
Non viene rieletto nella successiva consiliatura guidata dal sindaco Gianfranco Costa.