Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Domanda presentata dopo proroga del bando deliberata con voto favorevole della presidente”

In sintesi

Nota dei gruppi di opposizione sui “contributi all’hotel del marito della presidente Proietti”

(Acs) Perugia, 11 dicembre 2025 - “La società Hotel Los Angeles sas, della quale il marito della presidente Stefania Proietti è socio, ha presentato la domanda al bando regionale per le strutture ricettive pubblicato dalla Giunta Tesei solo dopo la proroga dei termini decisa dalla Giunta Proietti il 25 febbraio 2025, durante una seduta di Giunta nel corso della quale la stessa presidente risulta essere stata presente e aver votato a favore”. Lo affermano i consiglieri regionali di opposizione Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega Umbria), Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei e Paola Agabiti (Fratelli d’Italia), Laura Penazza e Andrea Romizi (Forza Italia) e Nilo Arcudi (TP-Uc) facendo riferimento alla seduta di question time dell’Assemblea legislativa di questa mattina (https://consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie/comunicati/qt-7-esito-del-bando-il-sostegno-agli-investimenti-delle-imprese).

“L’assessore Simona Meloni – evidenziano i consiglieri - ha confermato in Aula che la domanda dell’Hotel Los Angeles è pervenuta il 25 marzo, quindi successivamente all’estensione del termine al 31 marzo. Un elemento centrale, che assume un rilievo politico evidente e che avrebbe imposto alla presidente di fornire spiegazioni dirette e puntuali. Riteniamo il silenzio della presidente un fatto istituzionalmente grave, soprattutto alla luce del fatto che la società riconducibile al marito ha ottenuto un contributo pubblico di oltre 226 mila euro. Quando atti della Giunta incidono su progetti legati a un familiare della presidente, la trasparenza non è una facoltà, ma un dovere istituzionale. Abbiamo inoltre chiesto quando la presidente sia venuta a conoscenza dell’intenzione della società riconducibile al marito di partecipare al bando e perché non abbia ritenuto di riferire personalmente in Aula. A nessuna di queste domande è stata data risposta dalla diretta interessata. Continueremo a chiedere chiarezza su ogni passaggio di questa vicenda, perché l’Umbria ha diritto a istituzioni trasparenti e coerenti, che non lascino spazio ad alcun dubbio nei confronti dei cittadini, anche alla luce di ripetuti comportamenti, strumentalmente quanto pesantemente censori e provocatori, da parte di quello che all’epoca era capogruppo del Pd, Tommaso Bori. Sulla vicenda, che colpisce l’intera pubblica opinione regionale, faremo tutti gli ulteriori e necessari approfondimenti e prenderemo le relative iniziative che competono ai consiglieri di minoranza, a cominciare dal dovere di puntuale controllo degli atti e dei comportamenti della Giunta in carica”. RED/mp


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