Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 2 “Esclusione dell’Umbria dal Padiglione 2 al Vinitaly 2026”

In sintesi

Interrogazione di Tesei (Lega), risponde assessore Meloni: “la Regione si è subito mossa per trovare soluzioni alternative, per dare sempre più protagonismo all’Umbria in Vinitaly”

(Acs) Perugia, 27 novembre 2025 – Nel corso del question time odierno, il consigliere regionale Donatella Tesei (Lega) ha interrogato l’assessore Simona Meloni per sapere “se fosse a conoscenza della decisione di Veronafiere di escludere l’Umbria dal Padiglione 2 del Vinitaly 2026 e, in caso affermativo, da quando; per quali motivi la Regione Umbria non abbia confermato lo spazio al padiglione 2 del Vinitaly al termine dell’edizione 2025, come consuetudine; quali iniziative urgenti intenda adottare per garantire al comparto vitivinicolo umbro una collocazione dignitosa e coerente con la sua storia, nonché per tutelare l’immagine della Regione all’interno di una manifestazione di rilevanza internazionale come il Vinitaly”.

“Da oltre un decennio – ha ricordato in Aula Donatella Tesei - l’Umbria del vino è presente al Vinitaly nel Padiglione 2, punto di riferimento per oltre cinquanta aziende delle diverse denominazioni regionali, che hanno sempre trovato in quello spazio un luogo riconoscibile, funzionale e adeguato a rappresentare l’immagine e la qualità dell’enologia umbra. Veronafiere ha recentemente comunicato l’esclusione dell’Umbria dal Padiglione 2: tale decisione rappresenta una grave penalizzazione per il comparto vitivinicolo umbro, sia sotto il profilo dell’immagine che sotto quello economico e commerciale, e viene percepita dalle imprese come una vera e propria ‘cacciata’ da uno spazio che da decenni identifica l’Umbria all’interno del più importante evento fieristico nazionale dedicato al vino. Tale situazione si verifica in un momento di grave difficoltà per il comparto vitivinicolo, caratterizzato dalla contrazione dei consumi interni, dalle tensioni sui mercati esteri dovute a dazi e conflitti geopolitici, dalle nuove politiche ‘salutistiche’ europee che mettono a rischio la competitività del vino e, da ultimo, dalle forti riduzioni dei prezzi delle uve in Umbria, stimate fra il 30 e il 40% secondo i dati della Camera di Commercio. A ciò si aggiunge l’allarme per l’imminente pacchetto di misure UE che prevede la possibilità di estirpazione dei vigneti, con il rischio di desertificazione agricola in molti territori regionali a forte vocazione vitivinicola. La presenza al Vinitaly rappresenta da sempre un momento fondamentale per la promozione integrata del sistema agricolo e turistico umbro, oltre che un’occasione di confronto e visibilità internazionale per le aziende del territorio. La perdita del Padiglione 2 costituisce un danno di immagine e di opportunità economica per l’intera filiera, rischiando di compromettere la coesione e la capacità di rappresentanza unitaria del settore. In tale contesto appare doveroso un intervento tempestivo e deciso della Regione Umbria per salvaguardare la dignità e la presenza del comparto vitivinicolo umbro nella principale vetrina nazionale del vino”.

L’assessore Meloni ha risposto che “la Regione non organizza in modo diretto la partecipazione a Vinitaly ma attraverso la cooperativa ‘Umbria top’ che da anni gestisce la partecipazione dell’Umbria all’evento. Finora c’è sempre stata una gestione privatistica. Se si voleva approcciare diversamente nel passato si poteva trovare qualche alternativa. La Regione ha sempre favorito e incentivato questa partecipazione assegnando bandi europei, ma mai con la stipula diretta di un contratto con Verona Fiere. Nel 2016 2017 e 2018 c’era stata una contrattazione triennale con Verona Fiere, nel 2019 e 2020 biennale. Nel 2021 l’evento non si è tenuto a causa della pandemia e dal 2022 l'Umbria ha partecipato con contratti annuali. Ma la Sicilia dal 2022 ha detto che avrebbe avuto un contratto per l’intero padiglione 2, dove l’Umbria era ospite. Sono io che chiedo perché nel 2022, 2023 e 2024 non si è fatto nulla. Perché è stato promesso un contratto triennale e non è stato fatto. A fine ottobre siamo stati informati che la Sicilia aveva confermato che avrebbe preso tutto il padiglione 2. Il 14 novembre abbiamo subito indetto una riunione in assessorato con i vertici di Verona Fiere, che hanno fatto un paio di proposte a Umbria Top. La Regione si è subito mossa per trovare soluzioni alternative. Non siamo stati con le mani in mano. Intendiamo dare sempre più protagonismo all’Umbria in Vinitaly anche creando un coordinamento diverso per tutte le fiere. Conosciamo bene le difficoltà che sta affrontando il mondo del vino. Stiamo lavorando per assicurare all'Umbria la sua presenza in Vinitaly per i prossimi anni, facendo quel contratto che si sarebbe già dovuto fare da tempo e che noi faremo La decisione su dove andare e come fare è in capo a Umbria Top. Noi possiamo aiutare a trovare soluzioni ma poi la decisione rimane dei produttori. Noi vogliamo stare vicino ai produttori e dare grande spazio alle grandi eccellenze che l'Umbria ha. L’obiettivo è dare centralità e protagonismo alla Regione Umbria e ai produttori del vino dell'Umbria, a cui noi siamo vicini anche con tutte le misure che stiamo mettendo in campo. In questa vicenda stiamo davvero facendo il possibile per incontrare i loro desiderata, le loro necessità e lo faremo nel migliore modo possibile lavorando con Umbria Top, con Verona Fiere e con le opportunità che si possono costruire in queste poche settimane”. 

Nella sua replica Tesei si è detta “insoddisfatta della risposta. Non ho ancora capito se è stata individuata una soluzione per la partecipazione dell'Umbria al Vinitaly. Siamo arrivati a fine anno e l'evento si svolge ad aprile del 2026, quindi manca pochissimo. Quando siamo arrivati noi abbiamo fatto uno sconvolgimento generale: basta vedere lo stand dell'Umbria rispetto a quello che avveniva prima. Cambiamento che è stato apprezzato. Abbiamo riportato dentro molte aziende che erano fuori. Fino a che ci siamo stati noi non c'è stato alcun problema. La Regione Sicilia chiedeva l'ampliamento del suo stand, ma nessuno gliel'ha dato. Non facciamo lo scarica barile sempre sugli altri. Bisognava muoversi prima. Ancora rimane aperta una domanda: dove andrà l’Umbria come regione del vino al Vinitaly? Lei non ha risposto. Siamo molto in ritardo. C'è solo una certezza: l’Umbria ha potuto fare il Vinitaly 2025 al padiglione 2. Adesso vedremo perché ad oggi la soluzione ancora non c'è”. DMB/


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