Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Un anno di Giunta Proietti: tanti no, molte bugie e altrettante promesse non mantenute”

In sintesi

Conferenza stampa dei gruppi di Centrodestra e Civici all’Assemblea legislativa dell’Umbria: “Liste di attesa in crescita, manovra fiscale ingiustificata e regressiva, opere pubbliche bloccate, ferrovie e trasporti senza prospettive”

(Acs) Perugia, 18 novembre 2025 – Conferenza stampa, questa mattina a Palazzo Cesaroni, dei gruppi regionali di Fratelli d’Italia, Tesei presidente – Umbria civica, Lega e Forza Italia che, insieme al portavoce delle opposizioni Donatella Tesei, hanno tracciato un bilancio critico del primo anno di governo della presidente della Giunta, Stefania Proietti.

I rilievi dei capigruppo regionali di opposizione si sono concentrati sulla gestione delle liste di attesa in sanità, che sarebbero aumentate a discapito degli impegni assunti dalla presidente; sul mancato incremento del personale sanitario; sul blocco dell’iter progettuale del nuovo ospedale di Terni; su una “manovra fiscale immotivata” e che avrebbe effetti recessivi sull’economia regionale, farebbe calare i consumi e i fatturati delle imprese, con meno investimenti, meno innovazione e minore occupazione; sullo stallo che caratterizzerebbe il Nodo di Perugia, lo sviluppo dell’aeroporto e dell’alta velocità, la realizzazione di infrastrutture stradali già cantierabili e l’arrivo dell’acqua da Montedoglio; sulla “politica dell’appropriazione” da parte della Giunta Proietti rispetto ad opere e progetti realizzati dalla precedente Amministrazione che verrebbero invece presentati come frutto del lavoro della nuova Giunta.

GLI INTERVENTI

Eleonora Pace (capogruppo Fratelli d’Italia): “Le liste di attesa erano un cavallo di battaglia della presidente Proietti, che aveva promesso di azzerarle mentre ad oggi i dati sono imbarazzanti. Ad agosto 2024, ultima rilevazione della Giunta Tesei, le prestazioni in lista di attesa erano 44mila, con sforamenti minimi di pochi giorni per le urgenze. A novembre 2025 siamo di fronte a 68mila prestazioni in attesa, con punte fino a oltre 90mila. Anche la narrazione di un utilizzo delle sole strutture pubbliche per diminuire le liste di attesa risulta non reale, visto che sono stati stipulati accordi con le strutture private nella stessa misura di quanto avvenuto nell’anno precedente. Anche la presidente Proietti, come la presidente Tesei e molti altri governatori, ha fatto ricorso al privato. Delle 711 assunzioni promesse quelle realmente effettuate sono poco più di 200 e non vediamo come sarà possibile averne altre 500 entro la fine del 2025. Un’altra promessa disattesa. Rispetto all’ospedale di Terni, il lavoro avviato dalla Giunta Tesei è stato interrotto, i fondi reperiti utilizzati per altro e tutto il progetto è in sospeso: è stato affidato uno studio tecnico di fattibilità, che dovrebbe essere presentato a metà dicembre. Non c’è quindi alcuna chiarezza su dove verrà realizzato il nuovo ospedale e con quali fondi”.

Laura Pernazza (capogruppo Forza Italia): “Il primo anno della nuova Giunta è stato caratterizzato da una manovra fiscale costruita su numeri gettati a caso, con una politica delle bugie che si ripete e mina il rapporto di fiducia con i cittadini. È stato creato allarmismo e sono stati diffusi numeri falsi e catastrofici per giustificare una manovra lacrime e sangue. La Corte dei conti ha certificato la falsità dei numeri indicati, prima 243, poi 90 e poi ancora 73 milioni per giustificare 184 milioni di nuove tasse. Che all’inizio erano addirittura oltre 300 e solo le proteste delle opposizioni hanno ridimensionato. La Corte dei conti ha rilevato un eccesso di accantonamenti e i 34 milioni di parziale negativo potevano essere assorbiti con il Payback ed altri 14 milioni sono a disposizione dopo la chiusura della vicenda Arpa. La minoranza ha chiesto che tutti i fondi incamerati con la manovra fossero legati agli interventi in sanità, ma anche questo è stato negato. La manovra avrà effetti recessivi sull’economia regionale, farà calare i consumi e i fatturati delle imprese, con meno investimenti, meno innovazione e minore occupazione. Tutto questo mentre il Governo Meloni amplia la Zes all’Umbria e riduce le tasse”.

Nilo Arcudi (capogruppo Tesei presidente – Umbria civica): “La manovra fiscale è stata una delle operazioni politiche più opache della storia dell’Umbria. Ma il tempo ha chiarito le cose. Si tratta di una operazione fatta contro l’Umbria e tutti lo hanno capito: cittadini, sindacati e associazioni di categoria. Tutti tranne la Cgil che ha manifestato a favore della manovra fiscale. Anche figure politiche di sinistra si sono espresse contro questo aumento delle tasse. La Corte dei conti ha stabilito chiaramente che il deficit delle aziende sanitarie non rappresenta un buco del bilancio sanitario, le cui poste positive vanno considerate. La situazione contabile della Regione è positiva e il bilancio consolidato ammonta a più 57 milioni. Anche il bilancio sanitario, con accantonamenti corretti, si sarebbe chiuso in attivo. La manovra colpisce le famiglie e la classe media, innescando politiche recessive. E colpisce la classe media di una regione che soffre ed ha un Pil che cresce molto poco e meno della media nazionale. Non lasceremo che cali il silenzio su questa operazione e continueremo a chiedere trasparenza e verità sui numeri. Vogliamo chiarezza sul reale utilizzo di questi 184 milioni di euro. La manovra andrebbe soltanto ritirata, ma l’arroganza di chi si fa forte dei numeri in Consiglio regionale non permetterà di accogliere questa richiesta”.

Enrico Melasecche (capogruppo Lega): “Nulla si decide o ogni motivo è buono per rinviare le opere pubbliche già progettate. Vanno avanti solo le opere già in via di realizzazione grazie all’attività della vecchia Giunta regionale. Il Nodo di Perugia è emblematico, con un alternarsi di posizioni e decisioni favorevoli e contrarie che bloccano tutto. Dopo 23 anni dalla prima proposta di Nodo ancora si affidano studi e ricerche per scoprire quanto già noto. La stazione dell’alta velocità era stata individuata su Creti da una conferenza con gli operatori dei trasporti e c’erano 10milioni di euro per completarla entro il 2029. Invece è tutto fermo e siamo sudditi della Toscana come molti decenni fa. Il presidente Giani ha scelto Rigutino, la presidente Proietti delibera appositamente per poi essere smentita dallo stesso Giani che ora si dice favorevole all’alta velocità diffusa. La stazione aeroporto di Perugia è bloccata dalla mancanza di una variante che il Comune di Perugia non approva. Uno stallo che blocca anche la variante necessaria per il deposito degli autobus elettrici. L’immobilismo della Giunta Proietti blocca inoltre lo sviluppo ferroviario così come l’ampliamento delle piastre logistiche. Sulla chiusura dei ciclo dei rifiuti, non ci sono soluzioni,ma solo il no al termovalorizzatore. Neppure la variante di Castiglione del Lago, pure finanziata, viene realizzata. L’assessore Meloni ha promesso l’arrivo dell’acqua di Montedoglio al Trasimeno già a novembre, ma al momento non ci sono segnali in questo senso. I fondi che l’Umbria non spende vengono ripartiti tra altre Regioni che non restano immobili e difendono i propri interessi per la realizzazione delle opere pubbliche. Senza infrastrutture la produttività degli investimenti sarà troppo bassa per attrarre nuove imprese”.

Donatella Tesei (Lega – portavoce opposizioni): “Abbiamo chiuso il bilancio sanitario con un disavanzo che poteva essere colmato con il Payback, con la riduzione degli accantonamenti e con altri elementi positivi che sono stati ignorati, come i 14 milioni della vicenda Arpa che ora tornano al bilancio della sanità. La riduzione dell’eccesso di accantonamenti, evidenziato anche dalla Corte dei conti, avrebbero consentito di chiudere in equilibrio i conti della sanità. La Regione dispone di un tesoretto importante in sanità, che ammonta a oltre 60 milioni, che avrebbe potuto coprire il disavanzo senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Peraltro per finalità ancora ignote. Viene portata avanti una autentica ‘Politica dell’appropriazione’ da parte della Giunta Proietti. Opere e progetti realizzati dalla precedente Amministrazione vengono rilanciati come meriti della nuova Giunta, come: i fondi per il polo chimico di Terni e per le aree interne, il Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria con sede a Perugia, il lavoro per la cittadella giudiziaria di Perugia, l’Accordo di programma con AST, la nuova Tac presso l'ospedale di Pantalla, l’elisoccorso attivo 24 ore su 24, l’acceleratore lineare di ultima generazione all'ospedale di Perugia, la ricostruzione post sisma 2016, l’arrivo dell’acqua da Montedoglio per il Trasimeno, l’ampliamento del Pronto Soccorso di Terni, il lancio dell’applicazione ‘Umbria Facile’, l’inaugurazione dei nuovi laboratori di ITS Umbria, l’Academy a Fontivegge (Perugia), l’aeroporto in crescita e l’estensione della ZES all'Umbria. Sarebbe necessario dimostrare un minimo di correttezza, ricordando che le inaugurazioni e i tagli dei nastri sono il frutto del lavoro svolto nei 5 anni precedenti, in tutti i settori dell’economia. Oggi però servono interventi nuovi e diversi che possano sostenere e accompagnare l’economia regionale. Invece regna il silenzio e non si sta facendo nulla. Stiamo portando avanti il nostro ruolo di opposizione in modo serio e coraggioso, per tutelare i cittadini dell’Umbria e le aziende, cercando di impedire aumenti delle tasse e fuga dei giovani verso altre realtà. Il turismo continua a crescere, ma per inerzia e grazie al lavoro di promozione svolto da noi. Gli ultimi spot turistici non hanno nulla a che vedere con quelli, molto più belli, che abbiamo realizzato durante la mia Giunta. I passeggeri dell’aeroporto continuano ad aumentare mentre i conti sembrano non tornare e si prefigura un disavanzo che negli anni passati non c’era. Ci sono poi due soci pubblici, che beneficiano dell’aeroporto, ma non versano le relative quote. Rispetto alla missione ad Osaka, ho fatto un accesso agli atti per avere numeri e conti delle spese. Non abbiamo avuto una risposta chiara, ma si stima che siano stati spesi oltre 800mila euro. Quanto abbiamo organizzato la presenza in Giappone pensavamo di portare a Osaka i rappresentanti delle imprese più innovative, come quelle dell’aerospazio, invece così non è stato. Sulla presenza del vino umbro al Vinitaly, sono state fornite molte giustificazioni, rinviando alla società che si occupa degli allestimenti, dimenticando che le direttive devono arrivare dalla Regione. La realtà è che l’Umbria non avrà il consueto spazio nel padiglione 2, con un danno per le politiche di promozione della regione e per i produttori umbri”. MP/


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