“Atto di programmazione in materia di sicurezza urbana 2025-2026”
La Prima commissione approva il provvedimento della Giunta
(Acs) Perugia, 3 novembre 2025 – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Francesco Filipponi, ha approvato, con i voti a favore dei commissari di maggioranza e con l’astensione di quelli di minoranza, l’Atto di programmazione in materia di sicurezza urbana 2025-2026, presentato da Palazzo Donini. Relatori in Aula saranno il presidente Francesco Filipponi (Pd) per la maggioranza e la vicepresidente Laura Pernazza (FI) per la minoranza. Ha partecipato alla seduta anche l’assessore Francesco De Rebotti, che ha presentato un emendamento, approvato dai commissari prima del voto finale sul testo. L’atto, che era stato illustrato nella seduta della settimana scorsa (https://tinyurl.com/sicurezzaurban), ha ricevuto il parere favorevole del Cal, con osservazioni e raccomandazioni.
SCHEDA
Il provvedimento fa riferimento alla legge regionale ‘13/2008’ “Disposizioni relative alla promozione del sistema integrato di sicurezza urbana e alle politiche per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini”, che stabilisce che l’Esecutivo regionale indichi gli interventi da fare. L’atto di programmazione 2025-2026 prevede di dare continuità agli impegni assunti con i Patti per la sicurezza di Perugia e Terni, con un contributo annuale di 35mila e 25mila euro. Inoltre prevede di destinare 30mila euro per l’assistenza e l’aiuto a favore delle vittime dei fatti criminosi. Infine indica le priorità e i criteri relativi alla realizzazione e al finanziamento delle attività e delle azioni, con un bando di 90mila euro, per la presentazione dei progetti da parte dei comuni per migliorare la sicurezza delle comunità locali. Risorse importanti soprattutto per i piccoli comuni, che possono presentare progetti in forma associata, ad esempio, per il supporto alla polizia locale e il miglioramento e recupero degli spazi urbani. Nei criteri sono state inserite alcune richieste fatte in passato dal Cal, come il dare priorità al finanziamento di comuni che non hanno mai avuto risorse in precedenza o il cofinanziamento, sceso dal 30 al 25 per cento, che le amministrazioni comunali devono garantire sui progetti.
PARERE DEL CAL
Il Cal ha espresso parere favorevole con alcune osservazioni e raccomandazioni. In particolare auspica che l’Assemblea legislativa indirizzi la Giunta a incrementare nei prossimi bilanci le risorse destinate alla sicurezza urbana. Inoltre raccomanda alla Giunta di riservare particolare attenzione nei bandi futuri ai piccoli Comuni e alle loro forme associative, anche al fine di promuovere la creazione di reti di sicurezza tra territori vicini.
EMENDAMENTO
L’emendamento della Giunta, presentato per andare incontro alle richieste del Cal, sottolinea che “saranno rappresentate le istanze dei Comuni relative all’incremento delle risorse destinate alla sicurezza urbana integrata”, sottolineando che “nell’attuale schema di bando è già prevista la possibilità di scorrimento della graduatoria qualora nel corso dell’esercizio finanziario 2026 vengano destinate ulteriori risorse”. Inoltre “si propone di inserire nel bando che, ad esaurimento della graduatoria e in presenza di risorse da assegnare, si potrà procedere alla riapertura dei termini per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni che non hanno ricevuto finanziamenti con il bando 2025-2026”. Infine per “sostenere la progettualità dei piccoli Comuni, con popolazione al di sotto dei 30.000 abitanti, si ritiene di poter agevolare la partecipazione al bando riducendo per questi ultimi la quota di cofinanziamento dall’attuale 25% al 15% e, nel caso di progetti presentati in forma associata, riducendo la quota di cofinanziamento dal 15% al 5%, lasciando il cofinanziamento al 25% soltanto per i Comuni di grandi e medie dimensioni”.
Nel dibattito seguito all’illustrazione dell’emendamento, Laura Penazza (FI) ha chiesto di abbassare la soglia dei piccoli comuni a 15mila o 5mila abitanti. L’assessore De Rebotti, dopo aver sottolineato la volontà di intervenire nel 2026 con una maggiore dotazione finanziaria, si è detto disponibile a lasciare alla Commissione e all’Assemblea legislativa la valutazione della soglia per i piccoli comuni, magari in concertazione con il Cal. DMB/