QT 7 “Stato di attuazione e prospettive della Rete Oncologica Regionale in Umbria”
A Maria Grazia Proietti e Francesco Filipponi (Pd) risponde la presidente Stefania Proietti: “I percorsi per l’assistenza integrata multidisciplinare sono la modalità organizzativa più funzionale, con la presa in carico complessiva del paziente, la continuità terapeutica, la multidisciplinarietà nell’approccio diagnostico, la tracciabilità e la verifica periodica dei risultato, con il contributo delle famiglie dei pazienti”
(Acs) Perugia, 9 ottobre 2025 – Nella parte dedicata al question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Maria Grazia Proietti (prima firmataria) e Francesco Filipponi (Pd) hanno interrogato la presidente della Giunta, Stefania Proietti circa lo “Stato di attuazione e prospettive della Rete Oncologica Regionale in Umbria”.
Hanno chiesto, nello specifico, “qual è lo stato di attuazione della Rete oncologica regionale in Umbria e se risulta pienamente operativa in tutte le sue articolazioni territoriali, con particolare riferimento a quanti e quali sono i centri di riferimento oncologico attivi nella regione, come viene garantita l’equità di accesso alle cure anche per i cittadini residenti nelle aree interne e qual è il livello di integrazione tra la Rete oncologica regionale ed il sistema della medicina territoriale, anche alla luce della riforma dell’assistenza territoriale e allineandosi alle indicazioni del Nuovo Piano Oncologico Nazionale 2023-2027; quale ammodernamento tecnologico e quale promozione della transizione digitale è previsto insieme alla implementazione del personale sanitario e di supporto per garantire una presa in carico completa e globale, riconoscendo che la cura del cancro non si limita all’ospedale, ma richiede una forte integrazione con i sistemi territoriali per la continuità del percorso preventivo-terapeutico-assistenziale e se si intende attivare un sistema di monitoraggio pubblico della performance della rete accessibile ai cittadini e aggiornato periodicamente”.
Nell’illustrazione dell’atto, Maria Grazia Proietti ha ricordato che “la Regione Umbria ha approvato nel 2019 l’Istituzione della Rete oncologica regionale ombra ( ROR-U ), con l’obiettivo di garantire equità di accesso, appropriatezza delle cure, presa in carico multidisciplinare e continuità assistenziale per i pazienti oncologici. Le reti oncologiche rappresentano uno strumento strategico per migliorare gli esiti di salute, ottimizzare le risorse ed uniformare i percorsi clinico assistenziali a livello regionale, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale della Prevenzione e della cronicità e dal Nuovo Piano Oncologico Nazionale 2023-2027; in particolare la Rete oncologica regionale dell’Umbria deve assicurare il collegamento funzionale tra i presidi ospedalieri (in particolare le strutture oncologiche di Perugia e Terni ), i servizi territoriali e i centri di riferimento per la diagnostica, la terapia e la ricerca clinica. I PDTA oncologici specifici per patologia, come il registro tumori aggiornato ed i sistemi integrati per la governace della rete, sono strumenti operativi necessari. La Regione Umbria, attraverso la sua Direzione sanitaria regionale, con la realizzazione del PSSR sta organizzando un nuovo modello organizzativo e funzionale evolvendo la rete dal modello “HUB e SPOKE” verso il più complesso ‘Comprehensive Cancer Care Network’ che mira ad integrare le risorse disponibili ed il bacino di utenza assicurando un’assistenza eccellente ed anche in prossimità del paziente. È fondamentale monitorare e valutare periodicamente le performance della Rete oncologica, anche attraverso indicatori trasparenti e condivisi con i cittadini”.
La presidente della Giunta Stefania Proietti ha risposto che: “il piano socio sanitario sarà l’atto di programmazione primario che definirà il funzionamento delle reti cliniche. Il 1 ottobre abbiamo presentato la nuova Rete oncologica umbra davanti agli addetti ai lavori e alle associazioni. Quindi abbiamo fatto le delibere di Giunta, dopo avere sentito tanti professionisti, per la pianificazione dei Pdta, i percorsi per l’assistenza integrata multidisciplinare, che sono la modalità organizzativa più funzionale, con la presa in carico complessiva del paziente, la continuità terapeutica, la multidisciplinarietà nell’approccio diagnostico, la tracciabilità e la verifica periodica dei risultato, con il contributo delle famiglie dei pazienti. I primi quattro Pdta sono sui tumori di mammella, colon retto, polmoni e prostata. Il coordinamento della rete avviene in ottica di network e prevede la valutazione anche dei percorsi similari a livello nazionale. Abbiamo istituito dei gruppi di lavoro con medici specialisti e coordinatori della rete integrati da altre figure, nutrizionisti, psico-oncologi medici. L’innovazione, altro aspetto fondamentale, fa parte della ricerca e della riabilitazione dei pazienti. Riscontriamo grande apprezzamento da parte delle associazioni circa il loro coinvolgimento. La presa in carico completa prevede cinque innovazioni. Il Polo è la novità più importante: in ogni azienda vi saranno punti di orientamento e di ascolto per i pazienti oncologici presso l’ambulatorio oncologico ospedaliero. I pazienti avranno la stessa diagnosi in ogni struttura oncologica, entrando in un percorso diagnostico terapeutico condiviso. Altre novità sono il Codice identificativo di percorso, la Carta dei servizi e naturalmente la partecipazione delle associazioni. Questo testimonia la grande attenzione che questa Giunta e questo Governo regionale attribuiscono alla cura dei cittadini affetti da malattie oncologiche, a partire dai punti di orientamento e di ascolto per arrivare alla presa in carico, alla cura, al mantenimento di un legame fortissimo con familiari e associazioni fino all'innovazione e alla ricerca”.
Nella replica, Maria Grazia Proietti ha ringraziato la presidente per le risposte ricevute e per “le due giornate di formazione e incontro che sono state fondamentali. Importante non far sentire sole le persone malate e i loro familiari e garantire loro un’ottima qualità della diagnosi e della cura. Il piano socio sanitario dell’Umbria è indispensabile e fatto con intelligenza e cuore, oltre che con le capacità dei professionisti di tutto il mondo sanitario”. PG/