“Zingaretti festeggia le mancate riforme della Giunta Proietti, mentre i sindacati del trasporto pubblico scioperano per le promesse tradite dalla sinistra”
Nota del capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche
(Acs) Perugia, 8 ottobre 2025 – “Nicola Zingaretti è venuto in Umbria per celebrare il primo anniversario della Giunta Proietti, ma non c’è niente da festeggiare. Un anno di governo, troppe parole, nessun risultato: i cittadini umbri assistono a un susseguirsi di promesse mancate, mentre i nodi più importanti, a partire dal trasporto pubblico locale, restano completamente irrisolti”. È quanto dichiara il capogruppo regionale della Lega, Enrico Melasecche.
“Da governatore del Lazio, - sottolinea Melasecche - Zingaretti impostò la gara per il Tpl extraurbano su ben 12 lotti, un frazionamento pari al 300% in più rispetto a quello previsto in Umbria dal centrodestra nella precedente legislatura, perfettamente conforme al decreto nazionale sui ‘costi standard’. In Umbria l’assessore Tommaso Bori ha illuso i sindacati con la favola del lotto unico, promettendo ciò che sapeva di non poter mantenere. Ora la realtà è esplosa: Filt Cgil e Faisa Cisal scioperano contro questa Giunta, rendendosi conto del grande inganno. La legge, come noto, impone la concorrenza fra i gestori che vogliono aggiudicarsi la gara proprio per obbligarli a ridurre gli sprechi nelle proprie organizzazioni spesso ridondanti, un sovra costo che non possono continuare a pagare i cittadini. Si pensi che il Tpl, senza una gara trasparente che il Pd contra legem non ha mai voluto fare, è costato agli umbri in questi vent’anni ben oltre 150 milioni di euro bruciati oltre il necessario, che avremmo potuto investire nel sociale e nello sviluppo anche per penali milionarie che siamo stati costretti noi a pagare. La Giunta Proietti sta ripercorrendo quella stessa strada: riproduce debiti e li copre con tasse, addossando ai cittadini il peso di un presunto disavanzo sanitario di 243 milioni. Dal prossimo gennaio oltre centomila umbri si troveranno le nuove trattenute in busta paga, frutto di una manovra fiscale imposta da chi aveva promesso risanamento e riforme. Umbria Mobilità resta in piedi solo grazie a un contributo regionale di 1.850.000 euro l’anno, per consentirle di onorare il piano di rientro con le banche e pagare gli stipendi ai dipendenti dopo almeno due decenni di follie da parte di alcuni amministratori messi dal Pd, mentre i due indicati dal Centrodestra, ben più competenti, sono costati poche migliaia di euro e hanno prodotto risultati concreti”.
“Zingaretti, – prosegue Melasecche - invece di fare i soliti discorsi di circostanza, dovrebbe spiegare a Bori le ragioni tecniche e giuridiche della decisione presa da lui nel Lazio, ben più draconiana di quella di buon senso seguita in Umbria. Quanto alla gara Tpl, questa Giunta, dopo promesse elettorali campate in aria, sta procedendo sulla stessa scia dei quattro lotti con i due sindacati che, resisi conto della presa in giro, oggi hanno indetto l’ottavo sciopero, senza considerare quelli di Usb, nella speranza di non essere linciati dai lavoratori nel tentativo di continuare a far credere lucciole per lanterne. Incompetenza e demagogia al potere fanno danni incalcolabili. La gara che con noi del centrodestra era già avviata, dopo quasi un anno dall’insediamento della Giunta Proietti, langue, mentre si ha l’impressione che siano in corso manovre per ricominciare a fare disastri. Il rischio è evidente: si vogliono ricominciare i vecchi giochi, gli stessi che hanno portato Umbria Mobilità al disastro”.
“I cittadini – conclude Melasecche - vogliono un servizio efficiente, moderno, capillare, eco compatibile, ma che non sia una macina al collo che continui a bruciare futuro. Vedremo se, scaduti ormai i termini delle ulteriori promesse fatte in adunanza pubblica dalla governatrice alla Sezione Controllo della Corte dei Conti, la sinistra riuscirà a prendere in giro, oltre ai lavoratori, anche la magistratura contabile, che dovrà pur tirare le conclusioni nel prossimo giudizio di parifica. Intanto gli umbri continuano a pagare ogni anno milioni e milioni in più per un sistema di trasporto che, pur di garantire all’attuale monopolio la rendita di posizione ventennale, rimane ad oggi inefficiente e obsoleto, esattamente il contrario del progetto innovativo portato avanti dalla giunta precedente”. RED/dmb