Regione Umbria - Assemblea legislativa


Nodo di Perugia: “Proietti vota no a Perugia ma durante il viaggio per Roma cambia idea”

In sintesi

Nota di Enrico Melasecche (capogruppo Lega Umbria): “Per togliersi la responsabilità dello stallo negazionista in cui ha fatto precipitare l’Umbria raddoppia la richiesta a un miliardo. Tutto subito in modo da dare la colpa al governo”

(Acs) Perugia, 2 ottobre 2025 - “Ieri alla Camera di Commercio è successo un po’ di tutto. Dopo l'esposizione del tradizionale libro bianco sulle infrastrutture regionali, con un focus specifico sulla nuova stazione aeroporto, ho fatto alcune puntualizzazioni sui notevoli passi avanti fatti nel corso della passata legislatura e su alcuni dati finanziari su cui il libro appare carente, che ho pregato di aggiornare. Al termine dell’incontro in Camera di Commercio, collegati in call dall’ANAS, Proietti e De Rebotti, avendo portato dal confronto con l’AD neanche un  minimo risultato, oltre a quanto già noto, hanno fatto una serie di imbarazzate dichiarazioni da arrampicamento sugli specchi”: lo afferma il capogruppo della Lega Umbria all’Assemblea legislativa, Enrico Melasecche.

“La Tre Valli - secondo Melasecche - sembra passare avanti come priorità rispetto al Nodo di Perugia, non certo per gravità della situazione, neanche minimamente confrontabile fra le due aree, ma per la semplice ragione che AVS e M5S, azionisti di maggioranza politica dell'attuale maggioranza, non hanno mai detto una parola di arcadico negazionismo, come se l’ambiente spoletino non meritasse il loro interessamento.  Quindi mentre per la Tre Valli si procede pedissequamente sul binario da noi tracciato, avendo noi già aperto il cantiere di primo stralcio Baiano-Firenzuola, sul Nodo di Perugia l’ultima trovata della nostra presidente appare anche a chi non avesse dimestichezza della materia come l’ennesimo tentativo di una illusionista da fiera. A livello di concretezza non c’è nulla di nuovo. Nonostante il dramma quotidiano di 70mila automobilisti e camionisti, di lavoratori, famiglie ed imprese, di un quartiere popoloso che paga colpe non sue, tutto è immobile sul no pronunciato in Consiglio comunale, provinciale e regionale da tutti gli esponenti di sinistra, ma cambia la narrazione con un espediente degno di Fregoli. Per apparire in contemporanea contro e a favore del Nodo cosa dice la presidente? Invece di recarsi dal Ministro Salvini, che parlando a Todi ha detto frasi di buon senso: ‘Mettetevi d’accordo sulla volontà politica di realizzare l’opera, non al bar, ma con un atto serio e unitario, e venite tutti insieme da me, disponibile, come sempre dichiarato, ad individuare il finanziamento di 500 milioni necessari a far partire il cantiere’, cosa si inventa la  Proietti? Non essendo in grado di fare ciò che è onere ed onore di una presidente, alza il tiro contro il governo reo di non darci 1 miliardo, cifra completamente campata in aria perché costituisce il doppio del necessario per realizzare il primo stralcio ma del tutto insufficiente per affrontare i due tratti successivi Madonna del Piano-Silvestrini e Silvestrini-Corciano la cui progettazione del primo tratto abbiamo noi fatto finanziare con 8,5 milioni e fatto partire. Quando manca la politica gli stratagemmi per cercare di ingannare la pubblica opinione si moltiplicano. Nel frattempo la sindaca di Perugia, Ferdinandi, cosa fa? Per demolire il progetto ormai cantierabile del Nodino si inventa un altro studio fatto in casa che sicuramente troverà tutti i cavilli possibili e immaginabili per discutere altri venti anni del nulla, mentre gli abitanti di Ponte San Giovanni trattati come servi della gleba possono mettersi l’anima in pace perché saranno costretti a fare l’aerosol quotidiano con migliaia di autotreni e decine di migliaia di auto che invadono l’area, mentre le imprese perdono competitività e l’intera comunità umbra perde punti quanto a sviluppo e qualità della vita. Attendiamo con curiosità quali altre scuse si inventerà per giustificare fra un anno, due, tre, quattro, il nulla che su temi così vitali avrà prodotto questa legislatura mentre il M5S con la Pavanelli e AVS continuano ad imporre alternative ridicole quali il car sharing e altre fantasticherie inapplicabili e la presidente si lancia nel proporre a Collestrada un’area di scambio per lasciare 50mila auto e prendere gli autobus per salire a Perugia o attraversare le gallerie".

Tornando all’incontro in Camera di Commercio a Perugia, Melasecche ricorda che “per quanto riguarda il traguardo di un milione di passeggeri, obiettivo a cui abbiamo lavorato con estrema concretezza e un trend ancora in crescita, è possibile secondo noi raggiungerlo in soli tre anni. Occorre però velocemente attivare gli ampliamenti della struttura da noi già finanziati e chiudere l’accordo con Ryanair con le sei nuove rotte, con un impegno finanziario di circa 2 milioni ampiamente coperto, non dal contributo dei due comuni soci della Sase (Perugia ed Assisi), che continuano a pretendere gli onori dello stare al tavolo senza pagarne gli oneri  ma  utilizzando le briciole della stangata fiscale da 184 milioni grazie alla bufala dell’ammanco dichiarato da Bori sulla sanità dell’Umbria. Su questo obiettivo la presidente tace”. RED/PG


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