“Presentati in anteprima a Milano i nuovi treni regionali anche e soprattutto per l’Umbria”
Nota di Melasecche (Lega): “orgoglioso di aver raggiunto con determinazione un traguardo strategico che blocca l’estromissione dei nostri regionali dalla direttissima e proietta la nostra regione verso il futuro”
(Acs) Perugia, 1 ottobre 2025 – “L’Umbria, a partire dal 2026, potrà contare su dodici nuovi convogli Coradia Stream di ultima generazione, nuovi di fabbrica, progettati e costruiti a Savigliano capaci di raggiungere i 200 km/h, presentati a Milano da Trenitalia e Alstom in occasione di Expo Ferroviaria 2025. Nella precedente legislatura, da assessore regionale ai trasporti, ho concluso, dopo un percorso tutt’altro che semplice, l’acquisto di questi mezzi, convinto che rappresentino un salto di qualità decisivo per la nostra mobilità”. È quanto dichiara il capogruppo della Lega, Enrico Melasecche.
“Sono soddisfatto – spiega Melasecche - di aver portato a termine un percorso ostico quanto complesso. L’ipotesi iniziale del 2018 era stata frenata dal Covid, dai ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato di un’altra multinazionale concorrente di Alstom, che aveva vinto inizialmente la gara bandita da Trenitalia, ma anche da un orientamento contrario alla costruzione dei nuovi treni che stava ormai prevalendo tre anni fa per eliminare dalla direttissima tutti i treni regionali attuali con velocità massima di 160 km/h. Mi sono battuto per garantire la costruzione ex novo di questi nuovi treni e la fornitura all’Umbria dei primi 12 esemplari. Siamo la Regione che ne ha acquistati di più, proprio per superare il nostro isolamento dovuto alla nostra collocazione centrale in questa Italia di mezzo soltanto lambita storicamente dalle grandi vie di comunicazione. Non a caso, con l'ex presidente Tesei, abbiamo combattuto non poco fino ad ottenere, meglio tardi che mai, la Zes, ma anche perché, nell’attesa dei nuovi treni, i nostri pendolari potessero continuare a viaggiare in direttissima. Anche su questo abbiamo ottenuto una vittoria, grazie a una costante interlocuzione con il Ministro Salvini, che ha portato al tavolo con Art le nostre istanze, consentendo una deroga che ha permesso ai regionali di continuare a percorrere l’alta velocità fino all’arrivo dei nuovi convogli. I nuovi treni, che entreranno progressivamente in funzione a partire dal prossimo anno, sono interamente elettrici, pensati per una mobilità moderna, sostenibile e accessibile: pianale ribassato al livello del marciapiedi e rampe automatiche per l’eliminazione delle barriere, spazi ampi e sedute di nuova generazione, posti dedicati al trasporto bici ed e-bike, con apposite postazioni di ricarica, e una capacità complessiva di oltre mille passeggeri. La sostenibilità è garantita da un risparmio energetico fino al 35% e dall’utilizzo di materiali riciclabili per oltre il 96%. Sicurezza massima per la totale visibilità dalla prima all’ottava carrozza, completamente aperte, ampie finestre panoramiche”.
“L’acquisto dei nuovi convogli – prosegue Melasecche - è stata una scelta coraggiosa e strategica, che permetterà all’Umbria un servizio ferroviario competitivo, in grado di coniugare velocità, comfort e rispetto dell’ambiente, al passo con i migliori standard europei, grazie a cui non solo i tempi di percorrenza non aumenteranno di 40 minuti e oltre, come la spada di Damocle dell’Art aveva in un primo momento deciso, ma addirittura, in virtù della maggiore potenza, si ridurranno di vari minuti i tempi migliori che già abbiamo. Ad esempio, la tratta Terni-Roma Tiburtina si potrà percorrere probabilmente in 45/50 minuti in maggiore sicurezza e comfort, passando ad una isocrona migliore e aprendo all’Umbria la vita culturale, sociale ed economica, il mercato del lavoro della Capitale. Lo sviluppo non si consegue con i proclami e le promesse a vuoto, con i negazionismi di moda, ma con la serietà di scelte strategiche di medio e lungo periodo. Fino a quando saranno in corso i lavori di rinnovamento delle linee, ci saranno disagi, come vediamo di frequente, ma – conclude - c’è almeno la certezza che da metà 2026 in poi sarà un’altra musica”. RED/dmb