“Riordino della disciplina dei Garanti regionali”
In Prima commissione votato il testo della proposta di legge ‘Figure di garanzia regionali. Riordino della disciplina legislativa dei Garanti regionali’ firmata da Sarah Bistocchi (Pd). Respinti 7 emendamenti presentati da Laura Pernazza (FI). Nella prossima seduta il via libera definitivo all’atto.
(Acs) Perugia, 29 settembre 2025 – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Francesco Filipponi, ha votato il testo della proposta di legge ‘Figure di garanzia regionali. Riordino della disciplina legislativa dei Garanti regionali’ firmata da Sarah Bistocchi (Pd). Si sono espressi favorevolmente i 5 commissari di maggioranza (Filipponi, Betti, Michelini, Proietti-Pd e Simonetti-M5S) mentre si sono espressi in maniera contraria i 3 commissari di minoranza (Pernazza-FI, Agabiti-FdI, Tesei-Lega). Nella prossima seduta, dopo l’arrivo del visto sulla proposta di legge da parte degli uffici di Palazzo Cesaroni, verrà dato il via libera definitivo all’atto, che così potrà essere portato in Aula. Prima del voto sul testo, la Prima commissione ha respinto 7 emendamenti presentati da Laura Pernazza (FI).
La proposta di legge che intende riordinare la disciplina legislativa sui tre garanti regionali (Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità) era stata illustrata in una precedente seduta (https://tinyurl.com/garantiregionali) e la settimana scorsa i commissari avevano ascoltato le istruttorie tecnico normativa e tecnico finanziaria degli uffici di Palazzo Cesaroni. Oggi sono stati illustrati e, dopo una sospensione della seduta per cercare di trovare soluzioni unitarie, respinti (con 5 voti contrari della maggioranza e 3 favorevoli della minoranza) gli emendamenti presentati al testo base.
Illustrando gli emendamenti la firmataria Pernazza ha spiegato che il primo chiedeva di modificare la durata dell’incarico dei garanti da 3 a 5 anni, lasciando la situazione com'è attualmente e non prevedendo la possibilità di rielezione. Questo per una maggiore indipendenza dei garanti nei confronti dell’organo che li ha nominati. Il secondo emendamento prevedeva che la sede dei garanti fosse individuata presso la Giunta regionale e non presso l’Assemblea legislativa, così come è attualmente, visto che anche i locali, i mezzi e il personale sono messi a disposizione della Giunta. Un altro emendamento prevedeva che la relazione dei garanti avesse cadenza semestrale e non annuale; il quarto chiedeva l’obbligo di collaborazione con il garante nazionale; il quinto prevedeva un confronto periodico con le associazioni rappresentative dei disabili; il sesto e il settimo chiedevano l’introduzione di un nuovo articolo al testo base per specificare i destinatari dell’attività dei garanti e per consentire ai garanti di operare anche in sedi decentrate.
SCHEDA
La proposta di legge nasce dalla necessità di riordinare, rendere omogeneo e semplificare il panorama normativo regionale che disciplina le figure dei Garanti regionali. Attualmente le disposizioni relative al Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, al Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale e al Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità sono frammentate in diversi atti legislativi. L'obiettivo è quello di unificare in un unico testo organico tutte le norme pertinenti, garantendo maggiore chiarezza, coerenza e funzionalità. La proposta definisce con maggiore precisione i requisiti di professionalità, la competenza e l’esperienza necessari. A tal fine si introduce il possesso della laurea, attualmente non richiesta. La durata dell'incarico è fissata in tre anni, e non più in cinque, e si prevede la rieleggibilità, attualmente non consentita. Gli organi di garanzia avranno sede presso l'Assemblea legislativa, che fornirà i locali e i mezzi strumentali. La Giunta regionale metterà a disposizione le risorse umane, che si dovranno organizzare in un ufficio unico dei Garanti regionali. La proposta di legge uniforma il trattamento economico di tutti i Garanti, prevedendo un'indennità mensile pari al quindici per cento dell'indennità mensile lorda di carica spettante ai consiglieri regionali, oltre al trattamento di missione per le trasferte. DMB/