Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 4  “Liste d’attesa nelle Residenze Protette per anziani non autosufficienti”

In sintesi

A interrogazione di Pernazza e Romizi (FI), Giambartolomei (FdI) e Tesei (Lega) ha risposto la presidente della Giunta Stefania Proietti: “La Direzione Salute e Welfare sta completando la ricognizione per definire il fabbisogno per tutte le strutture di tutti gli ambiti di assistenza”

(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – Nella sessione Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Laura Pernazza (prima firmatario) e Andrea Romizi (FI), Matteo Giambartolomei (FdI) e Donatella Tesei (Lega) hanno interrogato la presidente Stefania Proietti circa le “Liste d’attesa nelle Residenze Protette per anziani non autosufficienti”.

Nello specifico hanno chiesto di sapere: “quali azioni urgenti intenda la Giunta mettere in campo, anche attraverso un piano straordinario di ampliamento dei posti accreditati, per rispondere concretamente alla crescente domanda di accoglienza in Residenza Protetta e per aggiornare il fabbisogno regionale complessivo di posti letto; se e quanto sia stato stanziato sul Fondo regionale per le politiche sull’invecchiamento attivo e se se ne preveda l’incremento; se la Regione intenda prendere in considerazione, e con quali tempi, le domande di convenzionamento presentate da strutture già accreditate e non ancora accolte, prevedendo risorse dedicate per aumentare progressivamente i posti convenzionati e ridurre le liste d’attesa; se la Regione intenda introdurre un sistema di segnalazione centralizzato dei posti vacanti nelle strutture convenzionate, per accelerare lo scorrimento delle liste, garantire un uso più efficiente dei posti disponibili ed evitare al contempo sia disservizi per gli anziani in attesa che mancati introiti per le strutture”.

Illustrando l’atto, Pernazza ha osservato che “secondo i dati ufficiali trasmessi dalla Direzione regionale Salute e Welfare, alla data del 31 maggio 2025 risultano: 436 anziani in lista d’attesa nella USL Umbria 2 e 181 nella USL Umbria 1, per un totale di almeno 617 persone non autosufficienti in attesa di un posto in Residenza Protetta (RP) nel sistema sanitario regionale che dall’ultima comunicazione del Direttore Generale Salute e Welfare Dott.ssa Daniela Donetti sono diventati 648 al 17 luglio 2025. I numeri ufficiali risultano con ogni probabilità sottostimati, poiché molte famiglie, consapevoli della cronica carenza di posti, rinunciano preventivamente a presentare domanda di inserimento nelle liste. La mancanza di disponibilità nelle strutture accreditate costringe molti nuclei familiari a soluzioni temporanee, spesso onerose, come il ricorso a strutture private o fuori regione. Alcuni territori risultano privi di richieste non per assenza di bisogno, ma per assenza totale di strutture disponibili. Risultano pendenti numerose domande di convenzionamento presentate da strutture già accreditate, che ad oggi non hanno ricevuto riscontro; accogliere tali richieste, con l’adeguato stanziamento di risorse, consentirebbe di aumentare la disponibilità di posti letto nel sistema regionale e, anche qualora non fosse possibile garantire da subito la copertura completa, sarebbe comunque opportuno avviare un percorso di integrazione progressiva, così da ampliare gradualmente l’accoglienza e ridurre le liste d’attesa. L’accesso alle Residenze Protette risulta oggi concentrato quasi esclusivamente sugli anziani in condizioni di non autosufficienza gravissima, lasciando senza risposta le richieste di coloro che, pur affetti da patologie meno gravi, ma comunque tali da impedire una vita autonoma, necessitano di assistenza continuativa; questa impostazione contraddice la funzione originaria delle RP, che dovrebbero garantire accoglienza a tutti gli anziani non autosufficienti e non soltanto ai casi più estremi, con il risultato di escludere centinaia di famiglie dal diritto all’assistenza. Attualmente, con l’innalzamento degli standard qualitativi e organizzativi richiesti alle Residenze Protette — che ha comportato un inevitabile aumento delle rette — e in assenza di un adeguato sostegno economico alle famiglie, molte strutture si trovano costrette a praticare sconti pur di riempire i posti disponibili, poiché i cittadini non integrati non riescono a sostenere per intero l’importo della retta senza contributi pubblici. Inoltre, non sempre i posti letto liberati vengono immediatamente rioccupati: la disponibilità viene infatti riconosciuta dalla USL soltanto se l’anziano in lista ha espresso preferenza per quella specifica struttura. In mancanza di un sistema di segnalazione centralizzato, che consentirebbe di accelerare lo scorrimento delle liste e garantire un utilizzo più efficiente dei posti, si verificano così contemporaneamente due criticità: da un lato, persone bisognose che restano in attesa; dall’altro, strutture che registrano posti vuoti con conseguenti perdite economiche. Questa situazione, aggravata dai maggiori costi per il personale e per il mantenimento degli standard, rischia di compromettere ulteriormente la sostenibilità economica delle strutture, con effetti negativi sull’offerta e sulla qualità dei servizi. È necessaria l’adozione di politiche che non limitino l’accoglienza ai soli casi di non autosufficienza gravissima, poiché la condizione di non autosufficienza deve essere intesa in senso più ampio e richiede sostegno anche per quegli anziani che, pur non rientrando nei casi estremi, non sono comunque in grado di condurre una vita autonoma e necessitano di assistenza continuativa”.

La presidente Stefania Proietti ha risposto che: “La Direzione Salute e Welfare, nell'ambito della stesura del piano socio-sanitario regionale, per la prima volta sta completando la ricognizione per definire il fabbisogno per tutte le strutture di tutti gli ambiti di assistenza, tra i quali rientrano anche le residenze protette, insieme alle aziende territoriali, sta valutando l'impatto per la garanzia dei percorsi e la sostenibilità, anche a livello economico, degli stessi. Tutto ciò in un quadro che vede un significativo incremento nello stanziamento di risorse, ma anche nelle domande dei cittadini. Per lo stanziamento di risorse, in assestamento abbiamo approvato con il PRINA 2milioni di euro da bilancio regionale in più che andranno alla non autosufficienza e agli anziani, ma questo è anche parallelo all'aumento delle rette che investe anche le tariffe delle residenze protette. Nell'ambito poi della nuova programmazione FSE 2021-2027 sono state allocate risorse per 1,5milioni di euro per interventi di supporto all'autonomia e all'inclusione sociale degli anziani e per la promozione dell'invecchiamento attivo e 2,4milioni sono stati destinati al finanziamento del progetto strategico ‘Insieme’. In linea con gli obiettivi strategici volti a innovare il sistema dei servizi in coerenza con la riforma degli anziani (Dlgs 29/2024), la Regione ha istituito un tavolo permanente per le politiche di promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo, che rappresenta un fondamentale luogo di partecipazione e darà vita al primo piano strategico regionale per l'invecchiamento attivo. Per quanto attiene alle domande di convenzionamento, sono stati stipulati da parte delle Aziende sanitarie territoriali accordi contrattuali con il privato accreditato in base al fabbisogno rilevato per la garanzia dei Lea utilizzando le risorse dell'FSR, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre di quest'anno. In vista di queste scadenze contrattuali, le aziende dovranno approvare avvisi pubblici e trasparenti rivolti a tutte le strutture accreditate e presenti nel territorio regionale ai fini del convenzionamento, con l'obiettivo di rispondere in maniera sempre più adeguata anche territorialmente alla richiesta da parte delle famiglie, in modo da ridurre il fenomeno delle liste d'attesa. In attesa della conclusione dei lavori del Tavolo nazionale per lo sviluppo e l'applicazione del sistema di accreditamento, la Regione sta delineando un percorso per gestire convenzionamenti socio-sanitari che da tempo determinano significativi problemi di presa in carico dei pazienti, a causa della grave carenza di posti disponibili. Le tappe del percorso di lavoro prevedono: la definizione dei criteri con cui le aziende elaborano uno schema di convenzione di avviso pubblico, la pubblicazione dello schema regionale di convenzione, la definizione dei criteri di gestione delle liste d'attesa, la realizzazione di una piattaforma informatica per gestire la domanda e l'offerta, la gestione del circuito finanziario per la fatturazione alle Usl. L'accoglienza dei nostri anziani rappresenta un vero punto strategico del nostro programma politico e amministrativo, ma anche del piano socio-sanitario, così come della non autosufficienza. La nostra regione si caratterizza per avere un quadro di popolazione oltre 65 anni, in aumento e quindi rappresenta uno degli obiettivi fondamentali del piano socio-sanitario.

Nella replica, Pernazza, ha sottolineato il fatto che “l'età media in Umbria è più alta rispetto al dato nazionale e questo è preoccupante. Prendo comunque atto, molto positivamente, del fatto che si sta lavorando su tutto questo. Ovviamente vorrei approfondire se si sta lavorando nell'ottica di integrazione di dati a livello regionale che consentano anche un efficientamento dei posti attualmente in essere. È chiaro che il problema vero, reale e concreto è la carenza di posti. Torneremo ovviamente sull'argomento e verificheremo puntualmente che gli impegni presi dalla presidente Proietti vengano rispettati”. AS


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