Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 1 - “Concessione di contributi regionali e statali a sostegno delle Unioni dei Comuni”

In sintesi

A Romizi (FI) risponde l’assessore Bori: “Sulle Unioni dei Comuni verrà fatto un importante investimento politico e istituzionale”

(Acs) Perugia, 17 luglio 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa alla “Concessione di contributi regionali e statali a sostegno dell'associazionismo comunale”, presentata dal consigliere Andrea Romizi (FI).

Illustrando l’atto ispettivo, Romizi ha spiegato che “le Unioni producono economie di scala fondamentali per l’efficienza amministrativa e per il contenimento della spesa pubblica. Le Unioni dei comuni del Trasimeno e del Sagrantino comprendono oltre 100mila abitanti. Qualora i fondi aggiuntivi regionali non venissero più erogati in aggiunta ai fondi ordinari, si determinerebbe una inversione del principio dell'economia di scala perseguito mediante l'associazione delle funzioni, costringendo ogni Comune associato a ricreare autonomamente tali funzioni. Questo comporterebbe inevitabilmente una moltiplicazione e un aumento della spesa pubblica per i Comuni aderenti all'associazione. L’eventuale mancato rifinanziamento dei fondi regionali aggiuntivi rischierebbe di compromettere tali economie di scala, costringendo i Comuni associati a riassumere individualmente funzioni precedentemente condivise, con un inevitabile aumento dei costi. Chiedo quindi alla Giunta quali siano le intenzioni in merito alla prosecuzione della concessione di contributi regionali e statali a sostegno dell’associazionismo comunale, con particolare attenzione alle Unioni dei Comuni del Trasimeno e del Sagrantino, realtà che rappresentano un modello virtuoso di cooperazione intercomunale e gestione associata dei servizi”.

L’assessore Tommaso Bori ha risposto che: “le Unioni dei Comuni sono realtà di cooperazione istituzionale differenti dalle fusioni dei comuni che spesso non hanno avuto successo e hanno avuto poca fortuna anche in Umbria nel momento dei referendum. Noi diamo un sostegno convinto alle Unioni dei Comuni, però partendo da un dato, la Giunta uscente ha inserito in maniera abbastanza modesta risorse per le due Unioni oggetto dell’interrogazione, solamente 179mila euro per entrambe. Questo è il dato da cui noi partiamo. Come lo modifichiamo? Lo portiamo a 479mila euro, pari a 300mila euro in più in sede di assestamento. Data la situazione di partenza, noi abbiamo aumentato quindi di 300mila  euro le cifre previste per le due Unioni dei Comuni. Questa è l'occasione per sottolineare che sulle Unioni dei Comuni verrà fatto un investimento politico e istituzionale. In Umbria sono presenti solamente in due: quella del ‘Trasimeno’ e quella del ‘Sagrantino’. Noi vorremmo pensare ad altre realtà, in particolare in aree interne, penso all'Orvietano, in cui i servizi, messi insieme, e le realtà di piccoli comuni possono trovare un efficientamento. Accanto alla maggiore efficienza amministrativa e alle migliori economie di scala, ci può essere una maggiore capacità progettuale, come la tutela concreta dei piccoli comuni e delle aree in spopolamento, la valorizzazione territoriale, sia turistica che culturale che ambientale e i servizi amministrativi più stabili e professionali. Accanto a questo ci può essere la riduzione dei costi pro capite delle macchine amministrative e un maggior accesso ai servizi digitali e innovativi, conservando la rappresentanza politica e istituzionale, quindi, a differenza della fusione, ognuno conserva la propria presenza territoriale e mette in cooperazione e in economia i servizi. Su questo ci può essere un impegno comune, perché mentre la fusione dei comuni, a livello statale, ha delle premialità e dei fondi maggiori rispetto a quella delle unioni dei comuni, nella conferenza Stato-Regioni, più volte è stato chiesto un riequilibrio, anche economico, a favore delle Unioni dei Comuni, anche perché le fusioni non vengono più praticate e tutti i fondi statali messi sulle fusioni non vengono poi redistribuiti, mentre quelle delle Unioni vengono utilizzati anno per anno. Per questo, nella conferenza Stato-Regioni  abbiamo chiesto questo riequilibrio e di migliorare anche le discipline legislative per la cooperazione istituzionale. Comunica infine un dato: accanto ai 470mila euro che con l'approvazione dell'assestamento saranno stanziati direttamente dalla Regione Umbria, con un meccanismo di moltiplicazione otterremo 352mila euro, quindi in sommatoria dal livello statale. Questi potrebbero essere molti di più se i fondi per le fusioni venissero collocati sull'Unione dei Comuni”.

Nella replica, Romizi ha detto di rilevare “lo strascico dell'atteggiamento di quando eravate consiglieri dell'opposizione con la volontà di cercare la polemica. La Regione, ogni anno, andava a integrare, in sede di assestamento, le risorse. Era stata la presidente Tesei ad  incrementarle per le Unioni dei Comuni come era stata la presidente Tesei, in conferenza Stato-Regioni, ad avanzare quella richiesta di un riequilibrio andando a spostare delle risorse dallo strumento inutilizzato, purtroppo, delle fusioni a quello delle unioni.  L'aspetto dove ci troviamo certamente d'accordo è invece quello  di capire come meglio lavorare per far sì che più comuni possano cogliere questa opportunità,  andando a efficientare i loro processi, mettendo anche assieme le loro progettualità e risorse interne. Invito quindi l'assessore Bori a proseguire con questo impegno cercando il massimo coinvolgimento  coinvolgendo degli enti locali. Aprire quindi una discussione per meglio far conoscere lo strumento delle Unioni”. AS


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