Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Posizione dell’Assemblea legislativa sul Programma della Commissione europea 2025, sul Piano europeo di difesa e sul rafforzamento del Pilastro sociale dell’Unione europea”

In sintesi

La Prima commissione approva a maggioranza una proposta di risoluzione

(Acs) Perugia, 30 giugno 2025 – La Prima commissione di Palazzo Cesaroni ha approvato a maggioranza (favorevoli Pd e M5S, astenuti FI e FdI) la proposta di risoluzione “Posizione dell’Assemblea legislativa sul Programma della Commissione europea 2025, sul Piano europeo di difesa e sul rafforzamento del Pilastro sociale dell’Unione europea”.

L’atto di indirizzo approvato oggi, che recepisce alcune delle osservazioni emerse nelle precedenti sedute, “esprime forte preoccupazione per la direzione indicata dal programma della Commissione europea 2025, in particolare per la crescente enfasi sul rafforzamento della dimensione militare e industriale della difesa europea, che rischia di oscurare la vocazione originaria dell’Unione come progetto di pace, cooperazione tra i popoli e sviluppo sostenibile. Ribadisce la centralità dei principi sanciti dall’articolo 11 della Costituzione italiana, secondo il quale l'Italia ‘ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’, ‘consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni’ e ‘promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo’. Sottolinea con rammarico che il Capitolo 3 del programma della Commissione, dedicato al rafforzamento del modello sociale europeo, risulta troppo debole rispetto all’urgenza di contrastare diseguaglianze, sostenere i servizi pubblici, incentivare la coesione sociale e promuovere una transizione ecologica e digitale giusta. Sottolinea l’importanza di garantire un equilibrio tra sicurezza, crescita economica, coesione sociale e sostenibilità ambientale, assicurando che gli investimenti in ambito strategico non penalizzino le risorse destinate allo sviluppo economico, alla formazione, all’istruzione e alla transizione ecologica. Richiede, in particolare, che il potenziamento della capacità strategica europea sia accompagnato da un investimento concreto nella dimensione sociale dell’Unione, attraverso l’attivazione e il consolidamento di strumenti europei mirati al contrasto della povertà, al diritto alla casa e al lavoro dignitoso. Sottolinea che una condizione essenziale per la coesione sociale e democratica dell'Unione è il buon andamento dell'economia, anche al fine di valorizzare il contributo delle Regioni all'attuazione delle politiche comuni e all'utilizzo efficace delle risorse europee. Intende contribuire attivamente, nel quadro delle proprie competenze, alla fase ascendente e discendente del diritto e delle politiche dell’Unione europea, promuovendo un dialogo aperto e strutturato con le istituzioni europee e nazionali, con particolare attenzione ai processi che incidono sulla qualità della vita nei territori e sulla coesione democratica dell’Unione. In questo ambito, attraverso la Prima Commissione, seguirà con attenzione e continuità l’evoluzione dei temi legati al riarmo, alla difesa comune e al modello sociale europeo. Invita la Giunta regionale a promuovere, nell’ambito della programmazione e dell’attuazione dei fondi europei, un utilizzo equilibrato e coerente delle risorse, che tenga insieme le esigenze relative allo sviluppo economico, alla coesione territoriale, all'istruzione, alla transizione verde e digitale e in particolare alla dimensione sociale. Invita la Giunta a sostenere, in sede di Conferenza delle Regioni, iniziative per rafforzare il ruolo delle Regioni nella costruzione di un’Europa della pace, della solidarietà e dei diritti umani, a valorizzare attraverso i programmi europei in atto progetti regionali di educazione alla pace, alla cittadinanza europea e alla coesione democratica e a vigilare sull’utilizzo dei fondi europei destinati alla difesa affinché non penalizzino le politiche regionali di inclusione sociale, istruzione, welfare e coesione territoriale. Invita il Parlamento italiano, il Governo e i rappresentanti italiani presso le istituzioni europee a garantire un coinvolgimento democratico e trasparente nella definizione delle strategie europee di difesa e sicurezza, a mantenere chiara la distinzione tra strumenti civili e strumenti militari, evitando una deriva verso la militarizzazione delle politiche europee, e a favorire un riequilibrio delle priorità, incrementando l’impegno dell’Unione verso politiche sociali, educative, ambientali e sanitarie, essenziali per una sicurezza duratura sul territorio. Invita le istituzioni europee a impegnarsi, accanto alle strategie di sicurezza e difesa, in una più incisiva iniziativa diplomatica e multilaterale per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, a partire da quelli in atto nel vicino Oriente, promuovendo soluzioni fondate sul diritto internazionale e sulla tutela dei diritti umani. Si impegna infine a promuovere, direttamente o in partnership con enti locali, scuole, università, associazioni e istituzioni europee, eventi pubblici, percorsi formativi, incontri con i cittadini e altre iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della pace e alla costruzione di una cittadinanza europea consapevole”. MP/


 


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