Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Revisione delle ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’ e tutela delle ricercatrici e dei ricercatori”

In sintesi

L’Assemblea legislativa approva a maggioranza la mozione di Fabrizio Ricci (Avs)

(Acs) Perugia, 18 giugno 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, a maggioranza (12 voti favorevoli e 7 contrari) la mozione di Fabrizio Ricci (Avs) relativa alla “Revisione delle ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’ e tutela delle ricercatrici e dei ricercatori”.

Illustrando il suo atto di indirizzo, Ricci ha rimarcato, in apertura, che “questa mozione tocca uno dei pilastri fondamentali per il presente e il futuro della nostra regione: la ricerca universitaria e la tutela di chi questa ricerca la porta avanti ogni giorno, quindi le ricercatrici e i ricercatori. L'Umbria vanta una storica e consolidata vocazione universitaria che affonda le sue radici nei secoli. La nostra regione ospita due istituzioni accademiche di grandissima importanza, l'Università degli Studi di Perugia, fondata nel 1308, tra le più antiche d'Europa, e l'Università per Stranieri di Perugia, che è un punto di riferimento internazionale per l'insegnamento della lingua e della cultura italiana. Queste due università rappresentano molto più che semplici presidi formativi, sono dei veri e propri motori di sviluppo culturale, sociale ed economico per tutto il territorio regionale e questo grazie anche soprattutto alle centinaia di ricercatrici, ricercatori, dottorandi, professori che vi operano. Il 20 settembre 2024 – ha quindi spiegato -, su iniziativa della ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, il Governo ha presentato il disegno di Legge A.S. 1240 ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’. Il 20 maggio 2025, il Senato ha approvato un emendamento al DDL PNRR Scuola che introduce due nuove figure contrattuali per i ricercatori (incarico di ricerca e incarico post-doc) per evitare l'esclusione dai fondi europei ‘Marie Skłodowska-Curie’, a seguito delle pressioni della comunità scientifica guidata da figure autorevoli come il premio Nobel Giorgio Parisi.

Il DdL A.S. 1240, prevede l'introduzione di quattro nuove e ulteriori figure para-contrattuali (borse di assistenza alla ricerca junior e senior; contratto post-doc; professore aggiunto), caratterizzate da una flessibilità persino superiore rispetto a quelle abolite dalla Legge 79/2022, accostandole al contratto di ricerca e alle borse di studio destinate allo svolgimento di attività di ricerca post-laurea. È facilmente ipotizzabile che la suddetta previsione aumenti ulteriormente la durata del percorso pre ruolo, oltre a svilire il lavoro intellettuale della comunità dei ricercatori e delle ricercatrici, attraverso strumenti contrattuali privi delle adeguate garanzie giuslavoristiche riconosciute in tutti i Paesi europei e in quelli extraeuropei con cui l'Italia e l'Europa sono maggiormente in competizione.

Come è stato denunciato dalle rappresentanze sindacali di categoria tali nuove figure contrattuali ‘contraddicono palesemente una milestone del PNRR’ e rappresentano ‘il primo atto legislativo che smonta una riforma del PNRR attraverso un emendamento in commissione, determinando l'effetto di peggiorare la condizione dei ricercatori precari’. La ricerca è un lavoro e quindi qualunque rapporto di lavoro per ricercatrici e ricercatori a termine o a progetto non può che essere inquadrato in un normale rapporto di lavoro a tempo determinato, con tutte le relative tutele (maternità, malattia, ferie, contributi previdenziali adeguati).

La richiesta che facciamo alla Giunta regionale è quindi di fare sua e inoltrare al Governo la richiesta di abrogare gli articoli 22-bis, 22-ter e 22-quater del DDL A.S.1240. A fare sua e inoltrare al Governo la richiesta di una revisione organica e coordinata della normativa sui contratti di ricerca, al fine di evitare sovrapposizioni, contraddizioni e peggioramenti delle condizioni dei ricercatori, garantendo invece un percorso di stabilizzazione progressiva e coerente con gli obiettivi del PNRR e prevedendo che qualunque soluzione per le borse MSCA (Marie Skłodowska-Curie Actions) rientri, con puntuale deroga, nel quadro delle attuali figure a tempo determinato. A fare sua e inoltrare al Governo la richiesta di prevedere un finanziamento strutturale del pre-ruolo universitario e delle posizioni di tenure track, da implementarsi per mezzo di: un significativo incremento delle dotazioni per i Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) e il Programma Operativo Nazionale (PON); l'introduzione di un apposito articolo nei criteri di riparto del (FFO), destinando risorse specifiche e annualmente vincolate per un rinnovato reclutamento straordinario di RTT (ricercatori tenure-track), che possa assicurare anche la sostenibilità didattica dell’offerta formativa oggi e in futuro.

A richiedere al Governo di garantire che le future modifiche normative relative ai contratti di ricerca siano precedute da un'adeguata consultazione con le rappresentanze dei ricercatori e non vengano introdotte attraverso emendamenti in sede di commissione, ma attraverso un dibattito parlamentare approfondito che valuti gli impatti sistemici delle decisioni. Ad avviare, tramite lo svolgimento di incontri sul tema, un percorso di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi riguardanti l'innovazione e la ricerca universitaria, avvalendosi anche delle competenze di ricercatrici e ricercatori del territorio, con particolare attenzione alle problematiche legate alla precarietà e alle prospettive di carriera dei giovani ricercatori”. AS/


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