Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Programmazione di azioni territoriali per l'anno 2025 e Fondo per la non autosufficienza”

In sintesi

Audizione della Terza commissione con sindaci dei Comuni della Zona Sociale n. 4 dell'Umbria e dirigenti regionali

(Acs) Perugia, 12 giugno 2025 – La Terza commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Luca Simonetti, ha ascoltato questa mattina a Palazzo Cesaroni  sindaci e assessori dei Comuni della Zona Sociale n. 4 dell'Umbria (Marsciano, Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, San Venanzo e Todi), la dirigente del "Servizio programmazione della rete dei servizi sociali, integrazione socio-sanitaria. Economia sociale e Terzo settore" e la dirigente del Servizio "Programmazione sanitaria, assistenza territoriale, integrazione socio sanitaria", sul Fondo per la non autosufficienza (Prina) e la programmazione di azioni territoriali per l'anno 2025.

Gli amministratori della Zona sociale 4 hanno spiegato che si trovano a gestire una situazione difficile, anche per il ritardo nei trasferimenti dallo Stato. I servizi rivolti alle persone non autosufficienti non possono essere sospesi ma allo stesso tempo è necessario onorare gli impegni economici con gli operatori. Risulta necessario comprendere come gestire situazioni ormai emergenziali e come poter disporre di stanziamenti certi che consentano una vera programmazione. Negli anni precedenti, è stato ricordato, venivano erogate anticipazioni di cassa che permettevano di sostenere i servizi mentre nel 2025 questo non è avvenuto. Per sostenere le spese legate al Prina, in assenza di trasferimenti nazionali, vengono intaccati i bilanci e non possono essere garantiti nuovi accessi ai servizi. I Comuni si sarebbero trovati obbligati a togliere risorse da altri interventi e a non poter coprire i nuovi bisogni dei cittadini. La vera emergenza riguarderebbe l’assistenza agli anziani ma anche quella ai giovani disabili. Una serie di cambiamenti normativi avrebbero impattato pesantemente sui Comuni, sommandosi al problema dei mancati trasferimenti. 

Le dirigenti regionali hanno in seguito spiegato che “tutte le Regioni si trovano in difficoltà in un anno, il 2025, che è di transizione verso la nuova programmazione 2025-2027. C’è sempre stato un anno di transizione, in cui si registravano ritardi nei trasferimenti di fondi e competenze. Questa volta la situazione si è aggravata perché alcune modifiche normative, come il decreto n.62/2024 e la legge delega 33/23 hanno impattato sul Fondo per la non autosufficienza. Più volte sono state segnalate al ministero le difficoltà che le Regioni si trovano ad affrontare. Abbiamo ricevuto recenti indicazioni che autorizzano il trasferimento alle Regioni dei fondi per il 2025 con le stesse modalità del 2024. Forse già la prossima settimana potremo inviare  comunicazioni ufficiali: abbiamo agito sulla cassa, verificando con la Ragioneria quali sono i trasferimenti che possiamo erogare per sanare gli anticipi di cassa che sono stati fatti. Ci sarà poi una nota della Regione che permetterà di erogare servizi e prestazioni urgenti, indifferibili ed essenziali. Abbiamo svolto un'analisi dei residui degli anni precedenti che le Usl potevano ancora spendere nel 2025: l’Usl Umbria 1 fino al 30 giugno, grazie ai residui, potrà mantenere l'erogazione di servizi e prestazioni. Sono stati impegnati 2 milioni di euro di fondi regionali per l’assistenza indiretta. Stiamo agendo con tutte le tutele per salvaguardare i cittadini in condizione di fragilità”. MP/


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