Regione Umbria - Assemblea legislativa


“La sinistra affossa il Nodo proprio nel giorno del caos: gallerie di Perugia paralizzate, ma loro dicono no”

In sintesi

Nota di Enrico Melasecche (Lega Umbria)

(Acs) Perugia, 6 giugno 2025 - “Ancora una volta, il centrosinistra umbro si è dimostrato ostaggio delle proprie divisioni ideologiche e ha scelto di anteporre le lotte intestine all’interesse del territorio, restituendo l’immagine di un Partito Democratico totalmente asservito all’ala oltranzista del campo largo, Avs e 5Stelle, che tengono in pugno l’intera maggioranza con ricatti”, così il capogruppo della Lega Umbria, Enrico Melasecche Germini, primo firmatario della mozione che prevedeva l’impegno della Giunta regionale a superare le divergenze politiche interne e proseguire la realizzazione del Nodo di Perugia, commenta la bocciatura dell’atto.

“Ieri, durante l’Assemblea Legislativa, la maggioranza di centrosinistra ha bocciato la mia mozione che chiedeva semplicemente di proseguire nell’iter del Nodo di Perugia: mentre in Aula la sinistra sceglieva irresponsabilmente di respingere il mio atto, ironia della sorte, avveniva nelle gallerie del capoluogo uno dei più grossi blocchi stradali che si ricordi, che conferma, non che ce ne fosse bisogno, la gravità e l’urgenza di risolvere il problema. Il Nodo è difatti un’infrastruttura strategica, attesa da decenni, progettata per decongestionare il traffico cittadino, migliorare la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento e rendere l’Umbria più accessibile. Il paradosso – secondo Melasecche – è che, mentre la Regione e il Comune di Perugia guidati dal centrosinistra frenano o rinnegano l’opera, esponenti della stessa area politica ne sottolineano l’urgenza e la strategicità. Penso al Presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti, che il 12 maggio scorso ha definito il Nodo ‘un’opera strategica non solo per l’Umbria, ma per l’intera Italia di mezzo’, dichiarandosi disponibile a promuoverla unitariamente presso il Governo, ma anche ai rappresentanti di categoria, ai sindacati, alle associazioni di cittadini di Ponte San Giovanni, che hanno ribadito l’urgenza di intervenire su una delle zone più congestionate del capoluogo. 

Non possiamo ignorare – prosegue Melasecche – che la stessa presidente Proietti, visibilmente e comprensibilmente imbarazzata durante la discussione dell’atto, quando era sindaco di Assisi, si era espressa pubblicamente a favore del Nodo, anche a mezzo stampa, mentre ora si arrampica sugli specchi per non ammettere di aver fatto dietrofront, sotto ricatto dell’ala oltranzista della maggioranza. Nel corso del suo intervento in Aula, la presidente Proietti si è limitata a ripercorrere, con toni retorici e dilatori, la storia del Nodo di Perugia, come se fosse necessario ricordare ai presenti ciò che è già ampiamente noto tanto ai consiglieri quanto ai cittadini umbri: tutto questo solo tentativo mal riuscito di eludere il vero tema, ovvero chiarire cosa intenda fare concretamente la Giunta regionale per il futuro dell’opera. L’atteggiamento attendista della Presidente è in linea con quello del filosofeggiante assessore regionale De Rebotti e dell’assessore del Comune di Perugia Vossi, che al convegno sul Nodo di Perugia, svoltosi a Ponte San Giovanni lo scorso 12 maggio, non hanno avanzato alcuna proposta concreta, ma si sono limitati a rimettere tutto in discussione, senza alternative né visione. Il 13 gennaio scorso, il Consiglio comunale di Perugia, guidato da un’amministrazione di sinistra, ha respinto un ordine del giorno per il completamento del Nodo, contribuendo a bloccare un’opera essenziale per la mobilità regionale, e anche in Consiglio Regionale la maggioranza ha fatto lo stesso il 28 gennaio, rigettando un’altra mozione che avevo presentato sul tema. In entrambe le sedi, il centrosinistra si è mostrato incoerente, diviso e incapace di governare con responsabilità. 

Il mio atto - conclude Melasecche – era un appello al buonsenso, per superare le divergenze ideologiche e portare a termine un progetto che serve ai cittadini, non ai partiti. Abbiamo chiesto alla Giunta di esplicitare con chiarezza al Governo centrale la volontà politica del territorio per non perdere i fondi disponibili, ma ci siamo scontrati con un muro ideologico. Il centrosinistra si conferma ancora una volta ostile allo sviluppo infrastrutturale e incapace di garantire una visione unitaria. L’Umbria non può più permettersi ritardi, incertezze e battaglie politiche interne alla maggioranza: serve coraggio, coerenza e una politica che metta davvero al centro cittadini e territori. Sono amareggiato, ma anche profondamente imbarazzato dall’atteggiamento degli attuali amministratori regionali, che continuano a sottovalutare l’intelligenza e la capacità di giudizio dei cittadini umbri, come se potessero essere raggirati con slogan e mezze verità. Questa maggioranza, incapace e divisa, sta danneggiando irrimediabilmente l’Umbria e la sta condannando a una regressione che rischia di vanificare tutti i decisivi passi in avanti compiuti nella precedente legislatura a guida centrodestra, che ha consentito alla nostra regione di uscire da un atavico isolamento ereditato da quasi cinquant’anni di amministrazioni di sinistra”. RED/pg


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