“Strage di Capaci: memoria ma anche impegno, costruire la legalità, a partire dai giovani”
Nota della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi
(Acs) Perugia, 23 maggio 2025 - “La Strage di Capaci è una delle pagine più buie della nostra storia, ma l’insegnamento di Giovanni Falcone resta un faro per tutti, a partire da chi è chiamato a guidare le Istituzioni, fino alle giovani generazioni”. Così in una nota la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, che ha partecipato all’evento dedicato a celebrare la Giornata della Legalità, presso la Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni.
“La cultura della legalità è un elemento essenziale per una società civile e giusta - spiega la presidente Bistocchi - frutto di un grande gioco di squadra che coinvolge tutti, dalle istituzioni all’associazionismo, passando per le scuole. Per questo la presenza, oggi a Palazzo Cesaroni, del prefetto di Perugia Francesco Zito, del questore Dario Sallustio, del procuratore generale della Repubblica di Perugia Sergio Sottani e del presidente della Commissione antimafia del Comune di Perugia Fausto Cardella, con i liceali del Mariotti e del Di Betto e i loro insegnanti, non è stata solo formale ma sostanziale: lo Stato c’è ed è impegnato, ciascuno in relazione al suo ruolo, a lavorare per la legalità in questo Paese, contro ogni forma di organizzazione mafiosa”.
“D’altronde - continua la presidente Bistocchi - la legalità la fa lo Stato, nelle sue molte sedi e articolazioni, ma nasce e cresce anche nei luoghi della formazione, dello studio, dell’educazione e del sapere. Nasce e cresce nelle scuole, attraverso un corpo docente che porta avanti, con grande dedizione, un compito che è una grande responsabilità: formare cittadini consapevoli, estranei all’indifferenza e all’omertà”.
“Grazie, dunque, a iniziative come quella di oggi, organizzata dall’Associazione Clizia, che servono a tenere vivo il ricordo di chi è stato ambasciatore di legalità. Giovanni Falcone, ma anche Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Pio La Torre, Giuseppe Fava non ci sono più, ma i loro insegnamenti, il loro lavoro, il loro coraggio, devono continuare a vivere e ad animare le nostre vite e le nostre azioni”. PV/AO/RED/PG