Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 3 “Aggiornamenti circa il piano di abbattimento delle liste d’attesa”

In sintesi

Alla interrogazione di Pace (FdI) e di tutti i gruppi della minoranza risponde la presidente Proietti: “Il Piano operativo straordinario 2025, appena deliberato dalla Giunta regionale, riorganizza complessivamente l’offerta rispetto ad una domanda sempre più appropriata per livelli di complessità assistenziale rispetto agli ambiti di garanzia. Il riscontro delle nostre azioni è nelle persone e questo lo cominciamo ad avere grazie soprattutto ai nostri professionisti”

(Acs) Perugia, 25 marzo 2025 – Nella parte dedicata alla trattazione delle interrogazioni a risposta immediata della seduta consiliare di oggi, il consigliere Eleonora Pace (FdI-prima firmataria) ha illustrato un'interrogazione sottoscritta anche da tutti gli altri sette consiglieri dell’opposizione (Agabiti, Giambartolomei-FdI; Melasecche, Tesei-Lega; Pernazza, Romizi-Fi; Arcudi-Tp/Uc) con la quale ha chiesto alla presidente della Giunta, Stefania Proietti ‘Aggiornamenti circa il piano di abbattimento delle liste d’attesa’.

Illustrando il suo atto ispettivo, Pace ha detto che “I famosi cento giorni sono passati. Durante il mio intervento in occasione della presentazione delle linee programmatiche, la stessa presidente Proietti specificò che i cento giorni partivano dall’insediamento della Giunta. Ma rispetto alle liste di attesa, parafrasando un famoso film, mi pare di vedere una ‘Presidente nel pallone’. Leggendo quanto viene scritto in questi giorni abbiamo capito che poco state ai numeri, perché passate da 240 milioni di buco di bilancio a 90 milioni di disavanzo senza colpo ferire, ho preparato uno schemino riassuntivo: ottobre 2019 (Giunta Marini) 90mila prestazioni in attesa; agosto 2024 (Giunta Tesei) 45mila prestazioni in attesa; marzo 2025 (Giunta Proietti) da comunicato stampa abbiamo appreso che nonostante i 40mila slot aggiuntivi rimanevano ancora 74.700 prestazioni da fare, che aggiunti agli slot aggiuntivi da una somma di 114.700 prestazioni in attesa. Oggi vorremmo sapere a che punto è il piano di abbattimento delle liste di attesa; vorremmo chiarimenti su quante di queste 36.600 prestazioni aggiuntive sono state affidate a strutture private, quindi a quelle pubbliche ed i rispettivi costi. Soprattutto chiediamo quali atti amministrativi sono stati adottati per formalizzare tale impegno. Vorremmo anche capire come il sistema sanitario pubblico possa farsi carico di un ulteriore 85 per cento di prestazioni, concludendo lo smaltimento entro la fine del mese di aprile 2025. Per quanto ci risulta non è stata intrapresa nessuna trattativa sindacale. Chiediamo anche di sapere quali sono le strutture sanitarie del territorio regionale che si farebbero carico delle prestazioni aggiuntive da eseguire entro il prossimo mese di aprile”.

La presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti ha risposto che: “Noi, in campagna elettorale dicemmo di garantire in tre mesi lo smaltimento delle liste di attesa di quei 45mila percorsi aperti conteggiati nell’agosto 2024, come lei riporta nella sua interrogazione. Il riscontro è nelle persone e questo lo cominciamo ad avere grazie soprattutto ai nostri professionisti. Con delibera di Giunta 800/2024 era stata istituita l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa presieduta e coordinata dall’assessore alla sanità di allora e composta da professionisti di area sanitaria e amministrativa coinvolti nella funzione, come evoluzione della Task Force regionale per il governo delle liste d’attesa, ma a tale delibera non era seguita la nomina del Ruas (Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria) che andava effettuata entro il 31 ottobre 2024. Successivamente, con delibera dello scorso 30 gennaio, preso atto dell’indicazione fornita dall’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa, la Giunta regionale ha nominato il Ruas per lo svolgimento dei compiti e delle attività. L’obiettivo prioritario è stato quello di definire le modalità attuative attraverso le quali la Regione Umbria risponde alle indicazioni nazionali sulla programmazione dell’offerta e riorganizzazione delle risorse interne per garantire i tempi di attesa delle prestazioni, sia di ricovero sia di specialistica ambulatoriale. L’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa ha, innanzitutto, fissato incontri settimanali permanenti con le Direzioni aziendali e Punto Zero Scarl per definire le attività di programmazione per il piano operativo straordinario di recupero delle liste di attesa per l’anno corrente, da adottare entro marzo 2025, e la stesura del nuovo piano di governo delle liste di attesa da redigere in linea con le indicazioni del nuovo piano nazionale in fase di adozione a livello centrale. Oltre agli incontri di programmazione settimanali dell’Unità centrale, si sono svolte riunioni operative quotidiane fra RUAS, DS, RUA aziendali e PuntoZero per il controllo e monitoraggio delle attività di recupero e la definizione delle azioni da prevedere nel piano complessivo. Per quanto attiene al piano di recupero delle liste di attesa, si è stabilito di procedere con la programmazione dei seguenti recuperi: la pianificazione dello smaltimento dei casi inseriti in lista d’attesa chirurgica al 31 dicembre 2024 con cronoprogramma definito dalle Aziende e il rispetto dei tempi di attesa entro gli standard previsti per i casi inseriti nell’anno 2025; la pianificazione, per la specialistica ambulatoriale, dello smaltimento dei casi inseriti nei PdT anni antecedenti al 2025 e di quelli man mano generatesi nell’anno in corso con azioni specifiche di recupero e azioni di programmazione dell’offerta in relazione alla domanda al fine di evitare la genesi di nuovi PdT., anche attraverso un lavoro di ottimizzazione delle agende mediante un’analisi dettagliata dei PdT. Parallelamente, si è rilevata la necessità di procedere alla riorganizzazione dell’offerta allo scopo di renderla coerente con i fabbisogni così come individuati nelle reti cliniche e di patologia, identificando opportuni indicatori di monitoraggio, riducendo l’inappropriatezza, promuovendo la disponibilità diffusa delle informazioni per i cittadini sui loro diritti ma anche sui loro doveri. Al fine di affrontare il recupero delle prestazioni in lista di attesa, l’Unità centrale ha stabilito, inoltre, di utilizzare le risorse economiche relative alle prestazioni aggiuntive già definite a livello nazionale per l’anno 2025, con budgettizzazione per azienda in relazione ai cronoprogrammi di recupero presentati, sia per i ricoveri che per la specialistica ambulatoriale, e di utilizzare i residui delle risorse assegnate negli anni precedenti e finalizzate al recupero delle liste di attesa. A tal fine, i Servizi Programmazione Economico Finanziaria, Controllo di gestione e reporting delle Aziende Sanitarie regionali, GSA e Amministrativo e Risorse Umane del SSR, hanno provveduto a verificare, per le parti di competenza, le risorse disponibili per le prestazioni aggiuntive e per la specialistica ambulatoriale, nonché i residui dei fondi finalizzati per il recupero delle liste d’attesa al 31 dicembre 2024. Va sottolineato che i residui degli anni precedenti finalizzati al recupero delle liste di attesa possono essere utilizzati solo per l’acquisto dal privato accreditato e convenzionato essendo le prestazioni aggiuntive per la dirigenza medica sottoposte a specifico tetto che, per l’anno 2024 è stato superato e l’eccedenza è stata già ricompresa nel tetto dello 0,4%. Sono state quindi consuntivate tutte le risorse utilizzate per i piani di recupero delle liste di attesa (anni 2022, 2023 e 2024) e tutti i residui, oltre quelli già impegnati, saranno resi disponibili per l’anno 2025 per l’acquisto di PdT dal privato accreditato in sinergia con il pubblico. Lo scorso 18 marzo l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa si è riunita per la verifica e l’approvazione del Piano Operativo Straordinario di recupero delle Liste di Attesa, da proporre alla Giunta regionale per la conseguente adozione. Il suddetto Piano si articola in 3 parti: nella prima viene riportata un’approfondita analisi di contesto, con dati riferiti al territorio regionale e la distribuzione dei servizi, alla produttività, alla mobilità passiva ed alle prestazioni in lista d’attesa; la seconda parte definisce i Piani di recupero specifici, con relativi cronoprogrammi, sia per le prestazioni ambulatoriali che per i ricoveri ospedalieri; nell’ultima parte sono descritte le risorse che, nelle more di nuovi provvedimenti nazionali e/o regionali, vengono destinate al finanziamento, per l’anno 2025, dei Piani Operativi per l’abbattimento delle liste di attese con relativo riparto alle Aziende sanitarie regionali per il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano. Le risorse che finanziano il Piano sono riferite alle seguenti tipologie: Prestazioni aggiuntive; Fondi per la specialistica ambulatoriale; Utilizzo residui risorse anni precedenti non utilizzati. Nella seduta dello scorso 21 marzo la Giunta regionale ha adottato il ‘Piano operativo straordinario di recupero delle liste di attesa – anno 2025’. Rispetto alle 30.600 prestazioni le Aziende hanno predisposto l’offerta per il recupero dei PdT già generati e la strutturazione dell’offerta aggiuntiva per evitare la genesi di nuovi PdT, che al 13 marzo scorso ammonta a complessive 40.987 prestazioni. Le richieste alle strutture private sono così ripartite: 6.426 su 15.885 (offerta complessiva USL Umbria 1 strutture pubbliche, strutture private USL Umbria 1 e Azienda Ospedaliera di Perugia); 7.915 su 25.102 (offerta complessiva USL Umbria 2 strutture pubbliche, strutture private USL Umbria 1 e Azienda Ospedaliera di Terni). Il monitoraggio complessivo dell'utilizzo delle risorse disponibili, ha reso disponibile 1 milione di euro da parte delle Aziende territoriali per l’acquisto dal privato accreditato di prestazioni in PdT a completamento delle manifestazioni d’interesse effettuate nelle precedenti annualità. L’utilizzo dei residui dello 0,4%, non ancora utilizzati al 31 dicembre 2024, possono essere destinati esclusivamente per tale finalità e si programma di utilizzare tali risorse per l’acquisto di prestazioni dal privato accreditato convenzionato. Le prestazioni già recuperate e da recuperare da parte delle strutture pubbliche vengono finanziate con le risorse destinate alle prestazioni aggiuntive pari a: 4 milioni 223mila 939 euro per le prestazioni aggiuntive della Dirigenza; 1 milione 338mila 978 per le prestazioni aggiuntive del Comparto; ovvero lo stesso ammontare complessivo impiegato nell’annualità 2024. Il piano di recupero delle liste d’attesa del 2025 viene finanziato con la stessa cifra dello scorso anno per quanto riguarda le prestazioni aggiuntive delle strutture pubbliche (Dirigenza e Comparto), mentre non si ha a disposizione un finanziamento finalizzato come avvenuto nel 2023 (0,3 del FSR) e nel 2024 (pari allo 0,4 del FSR pari a 7 milioni 480mila 709) La Giunta può disporre al momento solo dei residui derivanti dagli anni precedenti e non utilizzati. Nonostante tutte le risorse messe a disposizione negli anni precedenti, il Piano di recupero delle liste d’attesa del 2024 non ha conseguito il raggiungimento degli obiettivi previsti tant’è che a fine dicembre 2024 permanevano: per la specialistica ambulatoriale, prestazioni in PdT ante 2023 (mentre il Piano ne prevedeva l’azzeramento), e una numerosità delle prestazioni in PdT del 2024 aumentata rispetto al 31 dicembre 2023, mentre il piano prevedeva che si sarebbero dovute ridurre del 20/30%; stessa situazione per gli interventi chirurgici il cui recupero non è stato quello previsto dal Piano. In considerazione della rilevanza strategica dell’obiettivo di smaltimento delle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie, laddove le disposizioni nazionali confermino, anche per il 2025, la facoltà per la Regione di finalizzare al recupero delle liste d’attesa una quota del fondo indistinto (pari almeno allo 0,4% previsto nell’anno 2024, per un importo totale di 7,4 mln circa), tali risorse, nella disponibilità della Regione (come avvenuto negli anni 2023 e 2024), saranno destinate alle finalità del Piano il che renderebbe ampiamente fattibile il recupero degli attuali PdT. Rispetto agli atti amministrativi adottati per formalizzare tale impegno, è stata condotta un’analisi sulle risorse utilizzate dello 0,4% del 2024 con evidenza dei residui ancora nelle disponibilità delle aziende. Lo scorso 14 febbraio è stato comunicato alle aziende sanitarie che potevano utilizzare tali risorse residue, per un ammontare complessivo di euro 1 milione suddiviso in misura paritaria tra le due Aziende territoriali, per l’abbattimento dei percorsi di tutela generatisi, mediante acquisto di prestazioni dal privato accreditato, in sinergia con il pubblico, nel rispetto delle norme vigenti. Il monitoraggio complessivo dell'utilizzo delle risorse disponibili, alla data di predisposizione del Piano operativo straordinario 2025, evidenzia un residuo rispetto allo 0.4% del finanziamento finalizzato per l'anno 2024 pari a circa 2,1 milioni di euro di cui 1 milione già utilizzato dalle Aziende territoriali per l’acquisto dal privato accreditato di prestazioni in PdT a completamento delle manifestazioni d’interesse effettuate nelle precedenti annualità. Nel Piano è previsto che le Aziende territoriali provvederanno alla pubblicazione di specifica manifestazione di interesse con il budget ancora disponibile al 2025 comprensivo di eventuali residui della quota di 1milione precedentemente finalizzato. A seguito dell’adozione del Piano, in sede di riunione dell’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa, si individueranno i fabbisogni e i criteri per procedere con la pubblicazione di avviso finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni di interesse, per le prestazioni inserite nei percorsi di tutela per i quali si completa l’offerta pubblica con l’offerta privata in una logica di integrazione e sinergia. Nel Piano si dispone che l’Individuazione delle prestazioni da richiedere alle strutture private accreditate venga svolta in relazione ai fabbisogni espressi con utilizzo delle risorse ordinarie nel rispetto del tetto previsto. A tal fine le Aziende Sanitarie territoriali devono sottoscrivere accordi con le strutture private accreditate del territorio di riferimento per le tipologie e i volumi delle prestazioni emerse dal fabbisogno per ambito di garanzia identificando i criteri per tale collaborazione. Il privato accreditato convenzionato opera in sinergia con il pubblico nell’ambito delle reti di patologie e quindi contribuisce a sostenere anche i PDTA individuati e l’erogazione delle prestazioni deve avvenire nel rispetto dei criteri stabiliti. Rispetto alla domanda su come il sistema sanitario pubblico possa farsi carico di un ulteriore 85% di prestazioni concludendo lo smaltimento entro la fine del mese di aprile 2025, i Piani straordinari di recupero delle liste d’attesa sono annuali e prevedono un cronoprogramma annuale di attuazione. L’impegno è di recuperare progressivamente, quanto esitato dal 2023 e dal 2024, gestendo e governando la genesi dei PdT 2025 con una modalità di presa in carico, da parte dei RUA, per ambito di garanzia e priorità delle classi RAO. Tutto questo è possibile solo con una riorganizzazione complessiva dell’offerta rispetto ad una domanda appropriata e la presa in carico dei pazienti in una logica di reti cliniche e di percorsi. Il nuovo piano non prende in considerazione solo il recupero dei PdT, atteso che, come dimostrato anche dai piani precedenti, i PdT spostano solo il carico di prestazioni in avanti nel tempo senza mai recuperarle completamente. Il Piano operativo straordinario 2025, appena deliberato dalla Giunta regionale, riorganizza complessivamente l’offerta rispetto ad una domanda sempre più appropriata per livelli di complessità assistenziale rispetto agli ambiti di garanzia. Elemento cardine di questa reingegnerizzazione del sistema è il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, in primo luogo, professionisti e cittadini. Le strutture coinvolte dal Piano straordinario di recupero delle liste d’attesa 2025 sono tutte quelle individuate dalle singole Aziende e che normalmente erogano già le prestazioni di specialistica ambulatoriale, con un’attenzione all’ambito di garanzia per ridurre lo spostamento dei cittadini”.

Nella replica, Pace si è dichiarata “Non soddisfatta. La sua prima affermazione lascia esterrefatti perché venire in quest’Aula, dopo i grandi proclami e affermare che si era impegnata ad abbattere nei primi cento giorni solo le 45mila prestazioni rimaste in attesa quando c’era la presidente Tesei fa sorridere. Oggi che guida lei la Regione sa perfettamente che nonostante i piani di abbattimento, il tema delle liste di attesa riguarda i nostri cittadini in maniera forte ed affermare oggi che soltanto grazie al suo intervento nella nomina del Ruas si è potuto mettere mano ad un piano di abbattimento serio delle liste di attesa lascia quasi sconcertati. Oggi abbiamo scoperto che il 21 marzo, finalmente, è stata fatta una delibera che ha certificato il piano di abbattimento delle liste di attesa, peccato che i 40mila slot aggiuntivi erano stati annunciati un mese prima. Quel privato, poi, che tanto avete avversato, dai numeri elencati, li state utilizzando tanto quanto facevamo giustamente noi nella passata legislatura, proprio perché ci sono fondi stanziati dal governo nazionale. Oggi usciamo da quest’Aula con una prima grande certezza: che la sua prima promessa agli umbri è stata disattesa e sconfessata. Non ha azzerato le liste di attesa, ma anzi, nei primi tre mesi le ha raddoppiate. Manterremo alta l’attenzione, monitoreremo tutte le azioni che lei ha messo in campo e che ha certificato all’interno di una delibera e già da oggi ci diamo una nuova scadenza trimestrale per vedere quali saranno i risultati. Ad oggi non abbiamo visto nulla di quello che si era impegnata a fare”. AS/


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