Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 3 - “Gestione del fondo immobiliare per il rilancio dell'area Monteluce a Perugia”

In sintesi

Interrogazione di Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica), l’assessore Francesco De Rebotti risponde: “Ad oggi non esistono problematiche finanziarie o debiti da gestire. Monitoreremo in ogni caso l’attuazione del piano di sviluppo dell’area”

(Acs) Perugia, 25 febbraio 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione a risposta immediata sulla “difficoltà nella gestione del fondo immobiliare per il rilancio dell'area Monteluce a Perugia e prospettive dei lavori”, presentata da Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica).

Illustrando l’atto ispettivo, Arcudi ha spiegato che “l’area Monteluce a Perugia rappresenta un ambizioso progetto di riqualificazione urbana, fondamentale per il rilancio territoriale e lo sviluppo di infrastrutture e servizi a beneficio della comunità. La gestione del fondo immobiliare incaricato dello sviluppo dell’area ha riscontrato gravi criticità, evidenziate dalla rilevazione, nel 2020, di un saldo negativo pari a 40 milioni di euro e da un totale di debiti che ammontano a 54 milioni di euro, con conseguenti ritardi nell’attuazione del piano attuativo, che a oggi ha visto completato solo un terzo degli interventi previsti. Nel tentativo di superare tali difficoltà, nel 2020 le amministrazioni regionale e comunale hanno avviato un Piano di Rilancio, coinvolgendo soggetti come Prelios (Cassa Depositi e Prestiti) e, successivamente, ‘Ampre Reoco’, che ha previsto un investimento iniziale di 800mila euro per la messa in sicurezza dell’area, seguito da ulteriori interventi per oltre 12 milioni di euro. Tra le opere previste, spicca la realizzazione della Casa della Comunità di Perugia, con un investimento complessivo di 5,5 milioni di euro e una durata dei lavori stimata in 13 mesi a partire dall’inizio del 2025. Nonostante tali iniziative, permangono serie preoccupazioni circa il rispetto dei tempi, la completezza degli interventi infrastrutturali e dei servizi, nonché la trasparenza nella gestione delle garanzie contrattuali (fideiussioni) e nell’affidamento dei lavori. Chiedo quindi di sapere quali strumenti e metodologie di monitoraggio sono stati o saranno adottati per garantire il rispetto dei tempi di realizzazione delle opere previste nel Piano di Rilancio dell’area Monteluce. Se è prevista l’istituzione di un apposito tavolo di lavoro che coinvolga le amministrazioni comunale, regionale e gli enti esecutivi. In che modo l’assessorato intende affrontare e risolvere le problematiche finanziarie ereditate dalla gestione del fondo immobiliare, in particolare il saldo negativo e il debito complessivo, al fine di evitare ulteriori ritardi o un possibile deterioramento della situazione economica dell’area. Quali misure sono state previste per garantire la regolarità e la trasparenza nella fase di progettazione e nell’affidamento dei contratti relativi ai lavori. Se sono in programma interventi specifici per rafforzare il controllo sulle fideiussioni e sugli strumenti di garanzia, in modo da tutelare l’investimento pubblico. Quali sono le prospettive a lungo termine per il completamento e il consolidamento del progetto di riqualificazione dell’area Monteluce e come si intende integrare il completamento delle opere infrastrutturali e di servizio con lo sviluppo di nuove iniziative a supporto della vita comunitaria e della crescita economica del quartiere”.

L’assessore Francesco De Rebotti ha risposto che “l’area di Monteluce è un polo strategico prioritario. Sono in corso contatti con Comune e Università per coordinare attività coerenti con questa prospettiva. C’è stata una gara pubblica per l’acquisto dell’intero complesso immobiliare. Ampre Reoco, soggetto privato, ha espresso la volontà di acquistare le porzioni ancora in possesso del comparto. La Asl Umbria 1 ha acquistato l’immobile destinato a Casa di comunità. Non esistono ad oggi problematiche finanziarie o debiti da gestire. Non esistono quindi attività di competenza dell’assessorato. L’intera area è di proprietà privata. Gli interventi pubblici riguarderanno solo la Casa di comunità. Monitoreremo in ogni caso l’attuazione del piano di sviluppo dell’area”.

Il consigliere Arcudi ha replicato che “il ruolo della Regione non si può nascondere. Sono stati assegnati immobili importanti il cui valore, nel corso degli anni e a causa di una serie di errori che l’amministrazione precedente ha cercato di tamponare, si è deteriorato. Il ruolo della Regione è quindi fondamentale e non ci si può defilare. Non sono particolarmente soddisfatto della risposta”. MP/


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