“No ai tagli della Legge di Bilancio 2025-2029. Aprire un tavolo per la revisione della ripartizione delle risorse negli anni successivi”
L’Assemblea legislativa approva la mozione dei gruppi di maggioranza, primo firmatario il capogruppo Pd, Betti
(Acs) Perugia, 11 febbraio 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza (12 sì, 5 astenuti) la mozione dei consiglieri dei gruppi di maggioranza (Betti, Filipponi, Lisci, Michelini, Proietti MG -Pd; Simonetti-M5S; Tagliaferri-Umbria domani Proietti presidente; Fabrizio Ricci-Avs) che esprime “contrarietà ai tagli al bilancio regionale e agli enti locali derivanti dalla Legge di Bilancio 2025-2029” e richiede “l’apertura di un tavolo per la revisione della ripartizione delle risorse per gli anni successivi”.
La mozione impegna la Giunta regionale “a promuovere un’azione di sensibilizzazione e sollecitazione nei confronti del Governo nazionale e del Parlamento affinché vengano rivisti i tagli previsti agli enti locali, con particolare attenzione alla sofferenza sulla spesa corrente e ai tagli progressivi previsti per il triennio 2025-2027 (6 milioni di euro nel 2025, 16 milioni nel 2026, 17 milioni nel 2027); a sollecitare l’incremento delle risorse destinate agli investimenti locali, garantendo adeguati finanziamenti per progetti di messa in sicurezza del territorio, riqualificazione urbana, innovazione tecnologica, e per il sostegno delle politiche sociali, per il periodo 2025-2029; a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo e con il Parlamento per rivedere la distribuzione delle risorse per gli anni successivi al 2025, assicurando che la Regione Umbria, le Provincie e i Comuni non siano penalizzati da tagli che compromettono la qualità dei servizi e la capacità di investire sul futuro; a sostenere, nell’ambito delle politiche fiscali nazionali ed europee, la necessità di rivedere la gestione dei trasferimenti agli enti locali, per favorire una maggiore equità nella distribuzione delle risorse e per garantire che le Regioni, le Provincie, i Comuni e Anci possano operare con risorse adeguate alla crescita e al benessere delle loro comunità”.
L’atto di indirizzo è stato illustrato dal primo firmatario, Cristian Betti: “I tagli nazionali ai bilanci dei Comuni, che si sono ripetuti negli anni, hanno impattato sulla vite di tutti i cittadini, che hanno visto ridursi i servizi garantiti dagli enti locali. Che non possono essere considerati dei salvadanai con cui finanziare i bilanci. Anzi sono proprio i Comuni a subire i controlli più rigorosi sulle spese, che non sono certo basate sugli sprechi. Tagliare i trasferimenti alle Regioni non può essere il modo per recuperare risorse da destinare agli interventi più variegati. Un taglio di 6 milioni di euro al bilancio della Regione Umbria per il 2025, che diventano 16 nel 2026 e poi 17 nel 2027. Tutto ciò di fronte ai 300mila euro di cui si è tanto dibattuto. Le Regioni, di ogni colore, hanno accettato i 6 milioni di tagli ma chiedendo di aprire un tavolo che eviti la ‘rapina’ dei prossimi due anni. Serve una voce unanime che rivendichi la fine di questo taglieggiamento di risorse, che danneggia le politiche e gli interventi per la cittadinanza”.
Donatella Tesei (Lega Umbria): “Il contributo richiesto alle Regioni, con la ripartizione dei tagli, è stato approvato nella Conferenza delle Regioni. E’ già stato convocato un Tavolo con il Governo per definire il meccanismo del contributo alla finanza pubblica per i prossimi anni. Peraltro nel periodo 2012/2017 ai Comuni sono stati sottratti miliardi di euro. L’Umbria, che ha l’equilibrio di bilancio, dovrà accantonare risorse per un anno, che l’anno successivo si potranno usare per gli investimenti. Questo grazie al grande lavoro che abbiamo fatto sul bilancio. Questa mozione non serve a nulla se non a gettare fumo negli occhi dei cittadini, accusando il Governo di tagliare risorse agli enti locali. Bisogna essere chiari ed evitare di invocare tagli che nella realtà non ci sono”.
Tommaso Bori (assessore al Bilancio): “Il tema è la tenuta degli Enti locali e delle Regioni. Possiamo chiamarla compartecipazione alla spesa o tagli, ma il nostro bilancio è già fortemente legato alle spese vincolate, con pochissimi margini di manovra. Sottrarre quindi questi fondi crea un problema non di poco conto. Questi tagli sono stati giudicati insostenibili dall’intera Conferenza delle Regioni. Non sono stati accettati i tagli del 2026 e del 2027, ma registrati quelli del 2025, ripartiti secondo criteri standard. Serve dare un segnale importante, per la Regione quanto per i piccoli Comuni. Questa mattina ho incontrato il sindaco di Paciano, che ha 900 abitanti, è a rischio spopolamento e si vedrà ridurre i finanziamenti di 120mila euro. E dovrà ridurre perciò i servizi per i propri cittadini”.
Letizia Michelini (Pd): “Esprimo la mia contrarietà ai tagli dei trasferimenti verso gli Enti locali. Tagli lineari che si traducono in riduzione dei servizi, come sanno bene tutti coloro che hanno guidato dei Comuni o che hanno svolto il ruolo di amministratori".
Laura Pernazza (FI): “Mi asterrò per la palese contraddizione tra l’istituzione di una Commissione da 300mila euro per poi lamentarci dei tagli ai trasferimenti. Che poi tagli non sono perché questo contributo c’è sempre stato ed era stato solo sospeso durante il covid. Si tratta di un atto puramente strumentale”. MP/